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Grillo: "Depenalizzare le droghe leggere". Un coro di no

MILANO- Beppe Grillo fa discutere. Ancora. Questa volta il comico è nel mirino per la sua proposta di depenalizzare le droghe leggere. Lo scrive sul suo blog.

«Agosto è il mese degli appelli. Dopo quello per la difesa della Rete dalle querele, oggi il nuovo appello riguarda la depenalizzazione delle droghe leggere».

LA PROPOSTA- È un problema, per il comico, che esiste: «Troppe persone sono arrestate e non tornano più a casa per uno spinello. In molti paesi d'Europa la marijuana è libera. In Italia c'è la libera circolazione delle droghe pesanti e l'arresto di poveri diavoli per un spinello. A Milano i consumatori abituali di cocaina sono stimati in 150.000.

Il porto di Gioia Tauro è la porta d'ingresso per ogni tipo di droga in Europa». Secondo Grillo «Per risolvere il problema dell'affollamento delle prigioni è sufficiente depenalizzare la marijuana. Per risolvere il problema di strani suicidi e di infarti improvvisi in cella è sufficiente depenalizzare la marijuana».

LE REAZIONI- «Non proibire ma educare: questa è la soluzione che il governo non prende nemmeno in considerazione, perchè difende gli interessi delle multinazionali e non certo la salute delle giovani generazioni», sottolinea il segretario della Rifondazione comunista Paolo Ferrero. Ma per Maurizio Gasparri presidente dei senatori del Pdl, quello del genovese è «cabaret», per giunta di basso livello: «Grillo, l'unico presunto politico a pagamento, cerca pubblicità per rimpinguare le casse di casa con i biglietti delle sue carnevalate. In Italia non sarà mai resa libera la circolazione di droghe».

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