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Antonio di Pietro: "sarà un autunno caldissimo non solo per il premier, ma per tutti"

Libero: Allora quando Berlusconi dice "In autunno tenteranno di buttarmi giu'…"
Antonio Di Pietro: «Ha ragione. Sara' un autunno parecchio caldo. Avra' due problemi, il primo atterra' alla normale dialettica politica. Il secondo alla realta' fattuale. E qui la cosa non preoccupera' solo Berlusconi, ma anche me, lei, tutti gli italiani: i nodi verranno al pettine; e finira' la stagione degli annunci. Sara' il tempo del Pil in caduta libera, delle piccole e medie imprese ridotte alla fame, dei migliaia di posti di lavoro sull'orlo del baratro, dell'Italia davvero spaccata in due»

Libero: Ommadonna, lei, così, sta descrivendo l’apocalisse.
Antonio Di Pietro: «Se non sarà l’apocalisse, ci si avvicinerà molto. E la situazione non si risolverà certo con le ronde, o le gabbie salariali che sono oggi un grosso errore di comunicazione, nel merito e nel metodo»

Libero: In che senso, scusi?
Antonio Di Pietro: «“Gabbie salariali” vuol dire trovare il modo di penalizzare il sud che già non è messo bene. Io vivo tra il nord e il sud: ovvio che il costo delle vita giù è minore, ma lo è anche il tenore di vita. Ciò che non accetto è che quest’idea salti fuori con l’intenzione di spaccare il paese»

Libero: Trovi lei la soluzione, e non la lasci alla Lega, allora.
Antonio Di Pietro: « La soluzione ai problemi economici del sud si ha solo su base negoziale: coi benefici fiscali, con gli incentivi, con la detassazione: insomma, non ci deve andare di mezzo l’operaio»

Libero: Quindi lei, teoricamente, sarebbe per il “Partito del sud”: Miccichè, Lombardo, 4 miliardi concessi oggi, 4 domani…?
Antonio Di Pietro: «Nient’affatto. É indubitabile che un tale Partito del Sud, ha l’obbiettivo di spaccare l’Italia»

Libero: Indubitabile.
Antonio Di Pietro: «Sono contrario a Lombardo, e a quelli che chiedono di avere i soldi che non vengono utilizzati allo scopo per il quale erano preposti. In sostanza: come cavolo verranno spesi ‘sti quattrini? É come il vestito nuovo che ti vuoi comprare a Natale: se non c’hai i soldi, non te lo compri. Capisce la metafora?»

Libero: Un po’ mi sfugge…
Antonio Di Pietro: « Le faccio degli esempi. Il Ponte sullo stretto (badi: non sono sfavorevole a priori): ma mo’ arriveranno circa 10mila miliardi di euro; ma non era meglio spenderli per opere più urgenti ? In Puglia c’è l’emergenza idrica che non si risolve perché le condotte perdono il 40% dell’acqua, mancano due collegamenti importanti in Campania e non si fa niente. E poi c’è la Salerno-Reggio Calabria, e il nodo ferroviario di Palermo, e la sanità in Abruzzo? Rifare la Cassa del Mezzogiorno sarebbe rifare la Repubblica delle mazzette»

Libero: Sa che mi sembra di sentire parlare Umberto Bossi?
Antonio Di Pietro: «Quando si arrabbia, la Lega prima pensi che i soldi della Sicilia li hanno spesi per ripianare il debito di Scapagnini a Catania e ora per riempire il buco nero che ha lasciato Cuffaro…»

Libero: Lei, mi perdoni, somiglia a Bossi anche sul tema Malpensa.
Antonio Di Pietro: «Ma è solo questione di buonsenso. Depotenziare Malpensa, dopo 25 miliardi spesi, è un controsenso assoluto; e lo si fa proprio mentre si finiscono i lavori del corridoio 5 Torino-Lione che è orientato su Malpensa; e la Pedemontana lo stesso; e il collegamento dell’alta velocità idem con patate»

Libero: Quindi, da sudista, lei crede che per il sud non esista speranza di redenzione?
Antonio Di Pietro: «L’Italia con il Giappone è il paese col più alto grado di corruzione, solo che in Giappone almeno lavorano. Per risanare il sud bisognerebbe risanare l’attuale classe politica. E lo si fa con tre semplici leggine che io vado predicando da tempo. Una. Divieto di partecipare a pubbliche aste per imprenditori colpevoli di reati contro la pubblica amministrazione compresi l’evasione fiscale e il falso in bilancio. Chiuda gli occhi e s’immagini un’Italia senza imprenditori che non hanno conti all’estero»

Libero: Non riesco ad immaginarmela.
Antonio Di Pietro: «Appunto. E mica dico di Berlusconi: mi riferisco a Fiat, alla Marcegaglia e a tutti quelli che sculettano – è il termine giusto- sia a destra che a sinistra. Ora riapra gli occhi immagini che i condannati non sono candidabili (seconda legge). E che tutti gli amministratori pubblici che hanno processi in corso devono rinunciare ai loro incarichi in attesa del giudizio (terza)…»

Libero: Tutto questo vale anche per l’Idv, ovviamente? Di processati ne avete anche voi…
Antonio Di Pietro: «Ebbè, certo. Quelli che, rinviati a giudizio, non si sospendono praticamente vengono buttati fuori dal partito; e chi ha la fedina sporca manco si candida. Lo ribadiremo al congresso dell’Idv a Vasto a settembre»

Libero: Berlusconi promette una riforma del processo penale.
Antonio Di Pietro: «In un Paese normale vorrebbe dire l’abolizione del Lodo Alfano, il ripristino delle intercettazioni. Ma ne dubito»

Libero: Che le ha fatto Nichi Vendola? Lo state attaccando col kalashnikov.
Antonio Di Pietro: «Vendola si è all’improvviso ammalato di berlusconite, noi siamo la cura, gli stiamo dando ossigeno. Lui non è manco indagato, ma si rende conto che sta nella nave che sta affondando, di cui è il comandante. E invece di ringraziare i soccorritori la magistratura, s’arrabbia»

Libero: Esattamente un anno fa noi scrivemmo che Beppe Grillo avrebbe fondato un partito, e si sarebbe alleato con lei in un movimento valutato al 10%. Lei ci disse che era una pirlata. E ora?
Antonio Di Pietro: «Mo’ sono contento del suo Movimento di Liberazione Nazionale: ha fatto una scelta giusta, combattere dall’interno»

Libero: Quelli del Pd non sono contenti
Antonio Di Pietro: «Pazienza. Alle Europee ho fatto l’8%, da allora sono trattato come un appestato. Chiusura totale. Che a centrodestra lo capisco pure; ma con gli alleati è paradossale. Se ci fa caso il Pd parla sempre di fare alleanze ora l’Udc, ora con la Poli Bortone. A noi manco ci nominano: eppure senza l’Idv non avrebbero un solo consigliere comunale»

Libero: Come vede il congresso del Pd?
Antonio Di Pietro: «Io col Pd non sono in buoni o in cattivi rapporti: semplicemente non ho rapporti. E ahò- se si mettono in testa di ricandidare Bassolino o Loiero l’anno prossimo… Uomo avvisato…»

Libero: Il Giornale riguardo Luigi De Magistris intravede la possibilità che l’astro nascente dell’Italia dei Valori voglia, in fondo, far le scarpe al Fondatore, a lei…
Antonio Di Pietro: «Si, vabbè, io e De Magistris ci siamo fatti una risata. Io e lui ci sentiamo dieci volte al giorno e siccome qualcuno vuole mettere zizzania abbiamo fatto un patto di sangue: crediamo solo a quello che ci diciamo»

Libero: Però perchè De Magistris non si è dimesso da magistrato?
Antonio Di Pietro: «De Magistris non si dimette perché se lo fa l’inchiesta in corso su di lui del Csm decade senza un giudizio. E lui vuole uscirne a testa alta, senza macchia»

Libero: A settembre partirà il quotidiano Il Fatto di Padellaro e Travaglio. Già si dice che Di Pietro avrà un nuovo giornale a disposizione con cui spadroneggiare.
Antonio Di Pietro: «Figuriamoci. Lei m’offende: sono tutto tranne che fesso….» .

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