In occasione del g8, saremo priorità a quelle notizie che tendono spesso a scivolare in fondo pagina per non disturbare la quiete.
esce presto il nuovo libro di marco travaglio
La scritta «Yes we camp!» sulla collina davanti all'Aquila
Se ne accorgerà anche Barack Obama. Perché la protesta degli abruzzesi fa il verso proprio alla famosa frase del presidente americano. La scritta «Yes we camp!» è sulla collina dell'Aquila, visibile dall'autostrada e dalla caserma della Guardia di Finanza dove si terrà il vertice dei «Grandi». La protesta dei comitati è per riportare l'attenzione sulla popolazione sfollata dopo il terremoto.
Il nuovo libro di marco travaglio
LE TENDOPOLI- «Ci sembrava un modo ironico per ricordare alle delegazioni presenti al vertice che 25mila persone sono ancora nelle tende», spiega Piero De Santis, del comitato Ara, Associazione e Ricostruzione Abruzzo. Una protesta per tutte quelle persone costrette a vivere «per tutto questo tempo nelle tende in situazioni di forte disagio, come ci confermano in continuazione gli stessi sfollati. È incredibile». In Italia, aggiunge Mattia Lolli, del Comitato 3e32, si «pensa che la ricostruzione sta procedendo liscia, che gli aquilani sono già tornati nelle loro case e invece 'Yes we camp', siamo tutti accampati, a tre mesi dal sisma».
La scritta «Yes we camp!» sulla collina davanti all'Aquila
Se ne accorgerà anche Barack Obama. Perché la protesta degli abruzzesi fa il verso proprio alla famosa frase del presidente americano. La scritta «Yes we camp!» è sulla collina dell'Aquila, visibile dall'autostrada e dalla caserma della Guardia di Finanza dove si terrà il vertice dei «Grandi». La protesta dei comitati è per riportare l'attenzione sulla popolazione sfollata dopo il terremoto.
Il nuovo libro di marco travaglio
LE TENDOPOLI- «Ci sembrava un modo ironico per ricordare alle delegazioni presenti al vertice che 25mila persone sono ancora nelle tende», spiega Piero De Santis, del comitato Ara, Associazione e Ricostruzione Abruzzo. Una protesta per tutte quelle persone costrette a vivere «per tutto questo tempo nelle tende in situazioni di forte disagio, come ci confermano in continuazione gli stessi sfollati. È incredibile». In Italia, aggiunge Mattia Lolli, del Comitato 3e32, si «pensa che la ricostruzione sta procedendo liscia, che gli aquilani sono già tornati nelle loro case e invece 'Yes we camp', siamo tutti accampati, a tre mesi dal sisma».
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