Secondo il Garante, i pacchetti televisivi della serie A, per le stagioni 2010-11 e seguente, sarebbero stati confezionati su misura per Sky e Mediaset. L'organo del calcio non ci sta: "Siamo in regola"
ROMA - L'Antitrust ha deciso l'avvio dell'istruttoria nei confronti della Lega Calcio per possibile abuso di posizione dominante nel mercato dei diritti televisivi. E' quanto si legge in una nota del Garante. L'Istruttoria dovrà verificare se la lega Calcio, "nel predisporre i pacchetti di diritti Tv di serie A per le stagioni sportive 2010-2011 e 2011-2012, abbia abusato della sua posizione dominante nella commercializzazione in via centralizzata dei diritti stessi". In sostanza, l'ipotesi sui cui l'Authority indaga è che l'associazione abbia preparato i suoi due pacchetti - satellitare e digitale - "su misura" per Sky e Mediaset, tagliando fuori tutti gli altri possibili concorrenti.
Secondo l'Autorità le modalità di formazione dei "pacchetti" scelte dalla Lega Calcio "potrebbero risultare in contrasto con i principi posti a tutela della concorrenza": i "pacchetti", così come formati, "appaiono ritagliati 'su misura' dei principali operatori di pay tv, con l'effetto di non garantire lo svolgimento di una procedura effettivamente competitiva e di ostacolare l'ingresso e la crescita di altri soggetti". In particolare, la Lega Calcio "sembrerebbe aver preferito determinare le condizioni per una minore competizione tra gli operatori della pay tv nello sfruttamento dei diritti, per assicurarsi gli introiti attesi, limitando l'incertezza legata al risultato della gara. Il minore grado di concorrenza tra gli operatori della pay tv che ne potrebbe derivare può evidentemente avere effetti negativi sui consumatori, che potrebbero dover pagare prezzi più alti a fronte di una inferiore varietà e qualità dell'offerta".
Il potenziale effetto di distorsione della concorrenza, conseguenza della formazione dei pacchetti prescelte era già stato evidenziato dall'Autorità nel provvedimento di approvazione delle linee guida adottato il 1° luglio 2009, con il quale chiedeva alla Lega la definizione di più pacchetti nell'ambito di ciascuna piattaforma, proprio per promuovere la massima partecipazione possibile alle procedure competitive e l'ingresso di nuovi operatori, nonchè lo sviluppo di una concorrenza infra-piattaforma.
Secondo l'Antitrust, i pacchetti definiti dalla Lega Calcio "non risultano inoltre adeguati a garantire condizioni di assoluta equità, trasparenza e non discriminazione ai partecipanti alle procedure competitive e a consentire una partecipazione alle stesse da parte di una pluralità di operatori delle diverse piattaforme, come invece richiesto dalla normativa vigente".
La Lega non ci sta. La Lega Nazionale Professionisti però non ci sta e manifesta "piena convinzione sulla legittimità del proprio operato" In una nota la Lega afferma la certezza di "essersi attenuta non solo alle prescrizioni normative di cui al Decreto Legislativo 9 gennaio 2008, n. 9 ed ai contenuti delle Delibere di approvazione delle Linee Guida rese dalle Autorità Garanti, ma anche alle precise indicazioni espresse dall'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato durante il preventivo costante lavoro di confronto e i ripetuti incontri tenutisi sulla materia".
In particolare, la Lega Calcio afferma di aver "aderito alla richiesta ricevuta di predisporre più pacchetti a pagamento per piattaforma... E' stata inoltre salvaguardata, in relazione a tutti i pacchetti offerti al mercato, la possibilità della più ampia partecipazione da parte di tutti i soggetti interessati, modulando i contenuti e abbattendo le barriere all'ingresso ai nuovi operatori, anche attraverso la previsione dell'obbligo minimo di trasmettere gare in contemporanea pari al 50 per cento".
La Lega Calcio, si legge ancora, sicura che i pacchetti predisposti siano adeguati a garantire equità, trasparenza e non discriminazione a chiunque parteciperà alla gara "continuerà nella propria attività di commercializzazione dei diritti audiovisivi, nel rispetto della procedura avviata il 10 luglio 2009".
ROMA - L'Antitrust ha deciso l'avvio dell'istruttoria nei confronti della Lega Calcio per possibile abuso di posizione dominante nel mercato dei diritti televisivi. E' quanto si legge in una nota del Garante. L'Istruttoria dovrà verificare se la lega Calcio, "nel predisporre i pacchetti di diritti Tv di serie A per le stagioni sportive 2010-2011 e 2011-2012, abbia abusato della sua posizione dominante nella commercializzazione in via centralizzata dei diritti stessi". In sostanza, l'ipotesi sui cui l'Authority indaga è che l'associazione abbia preparato i suoi due pacchetti - satellitare e digitale - "su misura" per Sky e Mediaset, tagliando fuori tutti gli altri possibili concorrenti.
Secondo l'Autorità le modalità di formazione dei "pacchetti" scelte dalla Lega Calcio "potrebbero risultare in contrasto con i principi posti a tutela della concorrenza": i "pacchetti", così come formati, "appaiono ritagliati 'su misura' dei principali operatori di pay tv, con l'effetto di non garantire lo svolgimento di una procedura effettivamente competitiva e di ostacolare l'ingresso e la crescita di altri soggetti". In particolare, la Lega Calcio "sembrerebbe aver preferito determinare le condizioni per una minore competizione tra gli operatori della pay tv nello sfruttamento dei diritti, per assicurarsi gli introiti attesi, limitando l'incertezza legata al risultato della gara. Il minore grado di concorrenza tra gli operatori della pay tv che ne potrebbe derivare può evidentemente avere effetti negativi sui consumatori, che potrebbero dover pagare prezzi più alti a fronte di una inferiore varietà e qualità dell'offerta".
Il potenziale effetto di distorsione della concorrenza, conseguenza della formazione dei pacchetti prescelte era già stato evidenziato dall'Autorità nel provvedimento di approvazione delle linee guida adottato il 1° luglio 2009, con il quale chiedeva alla Lega la definizione di più pacchetti nell'ambito di ciascuna piattaforma, proprio per promuovere la massima partecipazione possibile alle procedure competitive e l'ingresso di nuovi operatori, nonchè lo sviluppo di una concorrenza infra-piattaforma.
Secondo l'Antitrust, i pacchetti definiti dalla Lega Calcio "non risultano inoltre adeguati a garantire condizioni di assoluta equità, trasparenza e non discriminazione ai partecipanti alle procedure competitive e a consentire una partecipazione alle stesse da parte di una pluralità di operatori delle diverse piattaforme, come invece richiesto dalla normativa vigente".
La Lega non ci sta. La Lega Nazionale Professionisti però non ci sta e manifesta "piena convinzione sulla legittimità del proprio operato" In una nota la Lega afferma la certezza di "essersi attenuta non solo alle prescrizioni normative di cui al Decreto Legislativo 9 gennaio 2008, n. 9 ed ai contenuti delle Delibere di approvazione delle Linee Guida rese dalle Autorità Garanti, ma anche alle precise indicazioni espresse dall'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato durante il preventivo costante lavoro di confronto e i ripetuti incontri tenutisi sulla materia".
In particolare, la Lega Calcio afferma di aver "aderito alla richiesta ricevuta di predisporre più pacchetti a pagamento per piattaforma... E' stata inoltre salvaguardata, in relazione a tutti i pacchetti offerti al mercato, la possibilità della più ampia partecipazione da parte di tutti i soggetti interessati, modulando i contenuti e abbattendo le barriere all'ingresso ai nuovi operatori, anche attraverso la previsione dell'obbligo minimo di trasmettere gare in contemporanea pari al 50 per cento".
La Lega Calcio, si legge ancora, sicura che i pacchetti predisposti siano adeguati a garantire equità, trasparenza e non discriminazione a chiunque parteciperà alla gara "continuerà nella propria attività di commercializzazione dei diritti audiovisivi, nel rispetto della procedura avviata il 10 luglio 2009".
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