PALERMO - Linea ferroviaria Palermo-Messina bloccata dalle 8.45 alle 11 e autostrada Palermo-Catania ferma in entrambe le direzioni nei pressi di Termini Imerese per qualche ora. E' la protesta degli operai della Fiat che temono la chiusura dello stabilimento siciliano.
LA PROTESTA - «Fermiamo gli automobilisti e consegnamo loro un volantone con i motivi della nostra protesta» spiega Roberto Mastrosimone della Fiom Cgil. Una protesta che «continuerà finchè non sarà cambiata la decisione della Fiat» di riconvertire lo stabilimento siciliano nel 2011. Oggi è stato deciso il blocco totale della produzione sia nella fabbrica della Fiat sia in quelle dell’indotto. La protesta oltre che la circolazione in autostrada interessa anche la stazione ferroviaria di Fiumetorto: «abbiamo bloccato completamente la circolazione dei treni» sottolinea ancora Mastrosimone.
«Lo sciopero e i blocchi a Termini Imerese sono la risposta degli operai a Marchionne e al suo progetto di chiudere lo stabilimento» spiega ancora Mastrosimone. «È anche la risposta - aggiunge Mastrosimone - a chi ha consigliato agli operai di non scioperare e verificare il piano di riconversione».
Dopo qualche ora però gli operai hanno abbandonato i binari ed è quindi stata riattivata la circolazione ferroviaria nel tratto di Fiumetorto, lungo la tratta Palermo-Messina. In maniera analoga hanno lasciato anche l'autostrada e sono tornati davanti ai cancelli della fabbrica dove prosegue la protesta. Fim Fiom e Uilm fanno sapere che le iniziative di lotta saranno replicate nel pomeriggio.
EPIFANI - E sulla questione del piano di riconversione dello stabilimento della Fiat di Termini Imerese, a partire dal 2012, annunciato da Marchionne, è intervenuto successivamente anche il segretario nazionale della Cgil Guglielmo Epifani: «Le dichiarazioni dell'amministratore delegato della Fiat sono incomprensibili. Se questa scelta dipende dalla domanda di auto prima vediamo come va la domanda. È una decisione contraddittoria rispetto a quanto fatto e detto dalla Fiat fino a qualche giorno fa. Una scelta, anche dal punto di vista del tempo e del metodo, priva di senso».
LA PROTESTA - «Fermiamo gli automobilisti e consegnamo loro un volantone con i motivi della nostra protesta» spiega Roberto Mastrosimone della Fiom Cgil. Una protesta che «continuerà finchè non sarà cambiata la decisione della Fiat» di riconvertire lo stabilimento siciliano nel 2011. Oggi è stato deciso il blocco totale della produzione sia nella fabbrica della Fiat sia in quelle dell’indotto. La protesta oltre che la circolazione in autostrada interessa anche la stazione ferroviaria di Fiumetorto: «abbiamo bloccato completamente la circolazione dei treni» sottolinea ancora Mastrosimone.
«Lo sciopero e i blocchi a Termini Imerese sono la risposta degli operai a Marchionne e al suo progetto di chiudere lo stabilimento» spiega ancora Mastrosimone. «È anche la risposta - aggiunge Mastrosimone - a chi ha consigliato agli operai di non scioperare e verificare il piano di riconversione».
Dopo qualche ora però gli operai hanno abbandonato i binari ed è quindi stata riattivata la circolazione ferroviaria nel tratto di Fiumetorto, lungo la tratta Palermo-Messina. In maniera analoga hanno lasciato anche l'autostrada e sono tornati davanti ai cancelli della fabbrica dove prosegue la protesta. Fim Fiom e Uilm fanno sapere che le iniziative di lotta saranno replicate nel pomeriggio.
EPIFANI - E sulla questione del piano di riconversione dello stabilimento della Fiat di Termini Imerese, a partire dal 2012, annunciato da Marchionne, è intervenuto successivamente anche il segretario nazionale della Cgil Guglielmo Epifani: «Le dichiarazioni dell'amministratore delegato della Fiat sono incomprensibili. Se questa scelta dipende dalla domanda di auto prima vediamo come va la domanda. È una decisione contraddittoria rispetto a quanto fatto e detto dalla Fiat fino a qualche giorno fa. Una scelta, anche dal punto di vista del tempo e del metodo, priva di senso».
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