E adesso gli italiani, dopo aver ridotto già il carrello della spesa, non telefonano neanche più. Consumi ancora in calo nel mese di aprile, con l’indicatore di Confcommercio che segna una contrazione del 3,9%, con la 17ma variazione negativa in 20 mesi. Particolarmente allarmante è il dato relativo ai beni e servizi per le telecomunicazioni spesso in controtendenza, che segna una flessione del 2,5% su base mensile e dello 0,1% sull’anno.
Su base mensile, il calo dei consumi è dello 0,1%, ma nei primi quattro mesi dell’anno la flessione è del 4,4%, a fronte del 3,3% del primo quadrimestre del 2012, a conferma di come “il deteriorarsi delle condizioni occupazionali e reddituali delle famiglie stia determinando una dinamica della domanda, in questa prima parte del 2013, ancora più negativa rispetto a quanto rilevato nei primi mesi del 2012”.
In particolare, la domanda relativa ai servizi è scesa del 2,2% e quella per i beni del 4,6%. “Anche i beni e servizi per le comunicazioni – mette in rilievo la nota – che nei mesi precedenti avevano segnalato una certa dinamicità hanno mostrato una contenuta flessione della domanda”.
Per quanto riguarda le altre voci, il dato più negativo è ancora quello relativo alla mobilità (-7,5% su base annua), ma molto male vanno anche abbigliamento e calzature (-6,7%) e alimentari, bevande e tabacchi (-6,2%). Confcommercio ricorda l’indagine rapida di Confindustria che ha evidenziato a maggio un calo della produzione industriale, in termini congiunturali, dello 0,1%, dopo il +0,2% di aprile. I dati degli ultimi mesi lasciano presupporre un’attenuazione nella caduta della produzione, anche se le indicazioni provenienti dagli ordini (in calo dello 0,4% a maggio), non lasciano spazi per ipotizzare, a breve, un significativo miglioramento dell’attività produttiva. In questo contesto, il clima di fiducia delle imprese, pur risultando ancora ai minimi, è leggermente migliorato a fronte di un deterioramento di quello relativo alle famiglie.
La dinamica tendenziale dell’Icc di aprile – segnala Confcommercio – riflette una diminuzione del 2,2% della domanda relativa ai servizi e del 4,6% della spesa per i beni. Nel mese di aprile 2013 tutte le funzioni di consumo hanno evidenziato una diminuzione dei volumi acquistati dalle famiglie. Anche i beni e servizi per le comunicazioni, che nei mesi precedenti avevano segnalato una certa dinamicità hanno mostrato una contenuta flessione della domanda nei confronti dell’analogo mese del 2012 (-0,1%). Tale andamento ha riflesso l’attenuarsi dei tasso di crescita dei prodotti. Il dato più negativo è ancora quello relativo ai beni e servizi per la mobilità la cui domanda registra una contrazione del 7,5% su base annua.
Per quanto riguarda le altre voci, il dato più negativo è ancora quello relativo alla mobilità (-7,5% su base annua), ma molto male vanno anche abbigliamento e calzature (-6,7%) e alimentari, bevande e tabacchi (-6,2%). Confcommercio ricorda l’indagine rapida di Confindustria che ha evidenziato a maggio un calo della produzione industriale, in termini congiunturali, dello 0,1%, dopo il +0,2% di aprile. I dati degli ultimi mesi lasciano presupporre un’attenuazione nella caduta della produzione, anche se le indicazioni provenienti dagli ordini (in calo dello 0,4% a maggio), non lasciano spazi per ipotizzare, a breve, un significativo miglioramento dell’attività produttiva. In questo contesto, il clima di fiducia delle imprese, pur risultando ancora ai minimi, è leggermente migliorato a fronte di un deterioramento di quello relativo alle famiglie.
La dinamica tendenziale dell’Icc di aprile – segnala Confcommercio – riflette una diminuzione del 2,2% della domanda relativa ai servizi e del 4,6% della spesa per i beni. Nel mese di aprile 2013 tutte le funzioni di consumo hanno evidenziato una diminuzione dei volumi acquistati dalle famiglie. Anche i beni e servizi per le comunicazioni, che nei mesi precedenti avevano segnalato una certa dinamicità hanno mostrato una contenuta flessione della domanda nei confronti dell’analogo mese del 2012 (-0,1%). Tale andamento ha riflesso l’attenuarsi dei tasso di crescita dei prodotti. Il dato più negativo è ancora quello relativo ai beni e servizi per la mobilità la cui domanda registra una contrazione del 7,5% su base annua.
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