ROMA - "Era ora! Forza Cavaliere. Basta con il Rigor
Montis". La frase di giubilo apre il sito "Spazio Azzurro" - il luogo
virtuale dove i pidiellini inviano commenti e suggerimenti sulla linea
politica del loro partito - ed è emblematica dell'entusiasmo con cui
tanta parte del Pdl ha accolto il pre-annuncio del ritorno in campo di
Silvio Berlusconi.
Dopo mesi di imbarazzati silenzi, ma anche di convinte adesioni all'ipotesi delle primarie, la pancia parlamentare del Pdl è esplosa oggi in un sonoro giubileo di dichiarazioni entusiastiche, osanna e avventati pronostici di resurrezione del partito e del centrodestra su toni che non si vedevano dai giorni dell'ultima vittoria elettorale. Dietro tanta spontaneità c'è stato in realtà anche un ordine di scuderia, partito dal vertice notturno di Palazzo Grazioli: "Bisogna reagire e dare un segnale forte". E così sin dalla prima mattina le agenzie di stampa sono state invase dalle dichiarazioni spontanee di deputati e senatori felici per il ritorno in campo del leader. In mezzo a tanto entusiasmo faceva quasi tenerezza il tweet di Giorgia Meloni, solo come un cane nel giudicare sbagliata la riproposizione dell'ex premier agli elettori, e soprattutto l'accantonamento del povero Angelino Alfano.
Tutto intorno infatti rimbombavano le voci di vecchi quadri intermedi di Forza Italia e del Pdl, ex ministri e sottosegretari; e poi la pattuglia degli indagati, i portavoce ufficiali da tempo con la sordina, la sarabanda dei "peones" e, ovviamente, in prima fila, lo squadrone delle amazzoni del Cavaliere: da Gelmini e Carfagna a Bergamini e Biancofiore, passando per Renzulli, De Girolamo e Brambilla.
Le amazzoni (foto). Non "vedeva l'ora" di riapplaudire Berlusconi in campo Margherita Boniver. Auspica, adesso, "una vigorosa campagna elettorale, su un'agenda politica ed economica in grado di rimettere in moto l'Italia". Per Mariastella Gelmini, il Cavaliere è l'unico che può "battere l'asse Pd-Grillo". La rossa Michela Vittoria Brambilla ribadisce perentoria: "Berlusconi è il leader del centrodestra e questo è un dato incontrovertibile". Mentre per Mara Carfagna, che non interveniva da un bel po' di tempo, con Berlusconi "il nostro lavoro sarebbe più facile".
Accorato l'appello della pasionaria Daniela Santanché: "Presidente, abbiamo bisogno di te per difendere la libertà". Per Alessandra Mussolini, candidata pentita alle primarie mai nate, con il Cavaliere in campo "si riapre la partita elettorale". Rimando alle imprese di Cesare per Deborah Bergamini: "Finalmente il dado è tratto". Per Nunzia De Girolamo e Paola Pelino, invece, l'ex premier ha il "dovere di tornare per il bene del Paese". Si affida a una metafora calcistica l'europarlamentare Licia Ronzulli: "Il centrodestra ha bisogno di un attaccante che faccia gol, che trascini la squadra". "Senza Berlusconi non c'è centrodestra", dichiara senza mezzi termini Souad Sbai. Ma l'apice si tocca con la citazione biblica della bolzanina Michaela Biancofiore: "Fiat lux", esclama, "Berlusconi riporterà la luce nell'asfittica politica italiana".
Caporali e sergenti - Per il portavoce del Pdl, Daniele Capezzone, Berlusconi in campo è "l'unica chance per scongiurare la vittoria della vecchia sinistra tassa e spendi". Nicola Cosentino è "al suo fianco", così come l'ex ministro Gianfranco Rotondi, che giudica "giusta" la sua ricandidatura. Giancarlo Galan accoglie positivamente il ritorno del leader, ma "il partito va cambiato". Il senatore Mauro Cutrufo respinge "i soliti gufacci" che avevano predetto la fine del leader, mentre per Amedeo Laboccetta "Bersani ha festeggiato troppo presto". Adriana Poli Bortone loda il coraggio del leader, mentre Nino Foti, della direzione nazionale del partito, ne auspica il ritorno.
"Peones" e dintorni. Per il deputato Giancarlo Mazzuca, "il ritorno in campo di Berlusconi è la migliore risposta del centrodestra in vista delle prossime elezioni politiche". Per Giuseppe Moles e Ignazio Abrignani solo con il Cavaliere gli italiani possono "ritornare a sperare". Alessandro Pagano giudica il ritorno del capo come un "atto generoso". Gioiscono Franco De Luca e Marco Milanese perché "adesso la partita ricomincia daccapo e il centrodestra può farcela", mentre un commosso Luigi Cesaro parla di "ennesimo gesto d'amore". Pasquale Vessa è semplicemente "felice" e Antonino Minardo si augura che l'ex premier lavori al rilancio del partito puntando sui giovani. Per Stefano De Lillo, Berlusconi è l'unico che può unire i moderati, mentre per Gabriella Giammanco è "l'antidoto contro i grillini". Manuela Repetti, infine, trae le conclusioni: adesso che il Cavaliere ritorna, dice, si deve andare "subito a votare".
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Dopo mesi di imbarazzati silenzi, ma anche di convinte adesioni all'ipotesi delle primarie, la pancia parlamentare del Pdl è esplosa oggi in un sonoro giubileo di dichiarazioni entusiastiche, osanna e avventati pronostici di resurrezione del partito e del centrodestra su toni che non si vedevano dai giorni dell'ultima vittoria elettorale. Dietro tanta spontaneità c'è stato in realtà anche un ordine di scuderia, partito dal vertice notturno di Palazzo Grazioli: "Bisogna reagire e dare un segnale forte". E così sin dalla prima mattina le agenzie di stampa sono state invase dalle dichiarazioni spontanee di deputati e senatori felici per il ritorno in campo del leader. In mezzo a tanto entusiasmo faceva quasi tenerezza il tweet di Giorgia Meloni, solo come un cane nel giudicare sbagliata la riproposizione dell'ex premier agli elettori, e soprattutto l'accantonamento del povero Angelino Alfano.
Tutto intorno infatti rimbombavano le voci di vecchi quadri intermedi di Forza Italia e del Pdl, ex ministri e sottosegretari; e poi la pattuglia degli indagati, i portavoce ufficiali da tempo con la sordina, la sarabanda dei "peones" e, ovviamente, in prima fila, lo squadrone delle amazzoni del Cavaliere: da Gelmini e Carfagna a Bergamini e Biancofiore, passando per Renzulli, De Girolamo e Brambilla.
Le amazzoni (foto). Non "vedeva l'ora" di riapplaudire Berlusconi in campo Margherita Boniver. Auspica, adesso, "una vigorosa campagna elettorale, su un'agenda politica ed economica in grado di rimettere in moto l'Italia". Per Mariastella Gelmini, il Cavaliere è l'unico che può "battere l'asse Pd-Grillo". La rossa Michela Vittoria Brambilla ribadisce perentoria: "Berlusconi è il leader del centrodestra e questo è un dato incontrovertibile". Mentre per Mara Carfagna, che non interveniva da un bel po' di tempo, con Berlusconi "il nostro lavoro sarebbe più facile".
Accorato l'appello della pasionaria Daniela Santanché: "Presidente, abbiamo bisogno di te per difendere la libertà". Per Alessandra Mussolini, candidata pentita alle primarie mai nate, con il Cavaliere in campo "si riapre la partita elettorale". Rimando alle imprese di Cesare per Deborah Bergamini: "Finalmente il dado è tratto". Per Nunzia De Girolamo e Paola Pelino, invece, l'ex premier ha il "dovere di tornare per il bene del Paese". Si affida a una metafora calcistica l'europarlamentare Licia Ronzulli: "Il centrodestra ha bisogno di un attaccante che faccia gol, che trascini la squadra". "Senza Berlusconi non c'è centrodestra", dichiara senza mezzi termini Souad Sbai. Ma l'apice si tocca con la citazione biblica della bolzanina Michaela Biancofiore: "Fiat lux", esclama, "Berlusconi riporterà la luce nell'asfittica politica italiana".
Caporali e sergenti - Per il portavoce del Pdl, Daniele Capezzone, Berlusconi in campo è "l'unica chance per scongiurare la vittoria della vecchia sinistra tassa e spendi". Nicola Cosentino è "al suo fianco", così come l'ex ministro Gianfranco Rotondi, che giudica "giusta" la sua ricandidatura. Giancarlo Galan accoglie positivamente il ritorno del leader, ma "il partito va cambiato". Il senatore Mauro Cutrufo respinge "i soliti gufacci" che avevano predetto la fine del leader, mentre per Amedeo Laboccetta "Bersani ha festeggiato troppo presto". Adriana Poli Bortone loda il coraggio del leader, mentre Nino Foti, della direzione nazionale del partito, ne auspica il ritorno.
"Peones" e dintorni. Per il deputato Giancarlo Mazzuca, "il ritorno in campo di Berlusconi è la migliore risposta del centrodestra in vista delle prossime elezioni politiche". Per Giuseppe Moles e Ignazio Abrignani solo con il Cavaliere gli italiani possono "ritornare a sperare". Alessandro Pagano giudica il ritorno del capo come un "atto generoso". Gioiscono Franco De Luca e Marco Milanese perché "adesso la partita ricomincia daccapo e il centrodestra può farcela", mentre un commosso Luigi Cesaro parla di "ennesimo gesto d'amore". Pasquale Vessa è semplicemente "felice" e Antonino Minardo si augura che l'ex premier lavori al rilancio del partito puntando sui giovani. Per Stefano De Lillo, Berlusconi è l'unico che può unire i moderati, mentre per Gabriella Giammanco è "l'antidoto contro i grillini". Manuela Repetti, infine, trae le conclusioni: adesso che il Cavaliere ritorna, dice, si deve andare "subito a votare".
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