MILANO - Roberto Formigoni risponde a 'Repubblica' che da mesi chiede al governatore lombardo di esibire le ricevute dei rimborsi a Pierangelo Daccò per le spese sostenute dal mediatore, in carcere per l'inchiesta sulla fondazione Maugeri, per le sue vacanze di Capodanno 2008 e 2009. "Mi sono stati anticipati i soldi per biglietti aerei che poi ho restituito a un amico, senza rilasciare una ricevuta", si difende intervistato da Piero Chiambretti, su 'Radio 2'. "Lei quando riceve un prestito da un amico si fa dare la ricevuta?", chiede al conduttore.
Il presidente di Regione Lombardia poi sostiene di essere vittima di una campagna di stampa "tanto diffamatoria quanto infondata". E al direttore del quotidiano, Ezio Mauro, che "si vanta essere giornalista di specchiata virtù" - sottolinea Formigoni -, consiglia, invece, di indagare sugli "interessi del suo editore Carlo De Benedetti, nel settore della sanità in Lombardia", suggerendo, indirettamente, che vi siano altri motivi dietro la campagna lanciata dal giornale contro di lui.
Poi puntualizza smentendo le diverse ipotesi circolate in questi mesi. Resterà in politica. "Preferisco attendere la scadenza del mandato, prevista nel 2015: festeggerò 20 anni di presidenza della Regione Lombardia. Poi mi dedicherò ad altro", ribadisce Formigoni. Quanto a ciò cui si dedicherà dopo, osserva che tre anni sono un periodo lungo per la politica, ma è convinto di una cosa: "La
politica mi interessa ora e credo mi interesserà anche fra 3 anni". Che sia sceso al decimo posto nella classifica dei presidenti di Regione più popolari (rilevazione Datamonitor), non lo scoraggia. E', sostiene, colpa della "campagna mediatica che "da dicembre stanno scatenando contro di me, che si basa su cose false e che però ha avuto qualche incidenza sugli elettori anche se non ho perso molto", spiega.
L'attacco mediatico di cui parla Formigoni, per il governatore ha fatto altre vittime. Tra queste Nicole Minetti, la consigliera regionale lombarda imputata nel processo milanese sul caso Ruby con le accuse di favoreggiamento e induzione della prostituzione. "Minetti ha diritto di essere giudicata per il lavoro che fa e non per altro", continua il presidente della Regione Lombardia su Radio 2. "Ho detto più volte che le dimissioni sono una volontà personale. Se desidera continuare in politica, come sembra - aggiunge - lo faccia con serietà e con determinazione". La consigliera regionale del Pdl "ha presentato alcune interrogazioni e alcune proposte di legge" che adesso deve impegnarsi per "portare ad approvazione. Non sono stato io a spingere per candidarla", ribadisce Formigoni, ma "il partito".
Per l'inchiesta sui fondi alla fondazione Maugeri, Formigoni è indagato con l'accusa di corruzione transazionale. Il governatore ha sempre smentito le accuse. "Uno su due elettori continua ad apprezzarmi - conclude il presidente della Lombardia - e tornerò a crescere".
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Il presidente di Regione Lombardia poi sostiene di essere vittima di una campagna di stampa "tanto diffamatoria quanto infondata". E al direttore del quotidiano, Ezio Mauro, che "si vanta essere giornalista di specchiata virtù" - sottolinea Formigoni -, consiglia, invece, di indagare sugli "interessi del suo editore Carlo De Benedetti, nel settore della sanità in Lombardia", suggerendo, indirettamente, che vi siano altri motivi dietro la campagna lanciata dal giornale contro di lui.
Poi puntualizza smentendo le diverse ipotesi circolate in questi mesi. Resterà in politica. "Preferisco attendere la scadenza del mandato, prevista nel 2015: festeggerò 20 anni di presidenza della Regione Lombardia. Poi mi dedicherò ad altro", ribadisce Formigoni. Quanto a ciò cui si dedicherà dopo, osserva che tre anni sono un periodo lungo per la politica, ma è convinto di una cosa: "La
politica mi interessa ora e credo mi interesserà anche fra 3 anni". Che sia sceso al decimo posto nella classifica dei presidenti di Regione più popolari (rilevazione Datamonitor), non lo scoraggia. E', sostiene, colpa della "campagna mediatica che "da dicembre stanno scatenando contro di me, che si basa su cose false e che però ha avuto qualche incidenza sugli elettori anche se non ho perso molto", spiega.
L'attacco mediatico di cui parla Formigoni, per il governatore ha fatto altre vittime. Tra queste Nicole Minetti, la consigliera regionale lombarda imputata nel processo milanese sul caso Ruby con le accuse di favoreggiamento e induzione della prostituzione. "Minetti ha diritto di essere giudicata per il lavoro che fa e non per altro", continua il presidente della Regione Lombardia su Radio 2. "Ho detto più volte che le dimissioni sono una volontà personale. Se desidera continuare in politica, come sembra - aggiunge - lo faccia con serietà e con determinazione". La consigliera regionale del Pdl "ha presentato alcune interrogazioni e alcune proposte di legge" che adesso deve impegnarsi per "portare ad approvazione. Non sono stato io a spingere per candidarla", ribadisce Formigoni, ma "il partito".
Per l'inchiesta sui fondi alla fondazione Maugeri, Formigoni è indagato con l'accusa di corruzione transazionale. Il governatore ha sempre smentito le accuse. "Uno su due elettori continua ad apprezzarmi - conclude il presidente della Lombardia - e tornerò a crescere".
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