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"Droghe, basta aumenti del prezzo" manifesti shock a Roma

No agli aumenti delle droghe, noi la crisi non la paghiamo". Uno scherzo o una protesta vera, decisamente sui generis, dei rincari imposti dagli spacciatori? Sulla vicenda stanno indagando i carabinieri del colonnello Giuseppe La Gala, comandante del gruppo di Roma e gli agenti della questura ma, per adesso, i manifesti che stanno tappezzando i muri del Pigneto sono un'incognita, un oggetto misterioso che ricorda i tempi del "Male", il feroce e vagamente eversivo periodico satirico degli anni 70.

I manifesti non sono i soliti "daze bao" scritti a mano, ma escono da una tipografia, ben stampati in quattro diversi colori: bianco, giallo, nero e rosso. "Basta con gli aumenti" si legge all'inizio. Poi quattro simboli grafici, anche questi estremamente professionali con la lista degli aumenti: cocaina, 80 euro al grammo, più 12 per cento, marijiuana, 12 euro, più 20 per cento, mdma (ecstasy n. d. r.) 40 euro, più 25 per cento, eroina 30 euro, più 16 per cento. Sotto le illustrazioni, la protesta che ha qualcosa di delirante: "Le sostanze stupefacenti sono uno strumento di sintonizzazione e di sincronizzazione dei tempi di vita del lavoro, precario e intermittente. L'aumento del prezzo di tali sostanze è un attacco indiscriminato alla nuda vita della classe operaia. Noi la crisi non la paghiamo". Firmato: "Dipendenti a tempo indeterminato",
con un gioco di parole tra lavoratori dipendenti e dipendenza dalle droghe.

Centinaia i manifesti che spiccano tra réclame di locali, pub e concerti a via del Pigneto, sui muri che fiancheggiano il mercato, al Ponte di Ferro. Gli abitanti della zona li notano appena e tirano dritto. Avvisati dal nostro giornale, carabinieri e polizia sono andati sul posto e, probabilmente, chiederanno al comune di rimuovere i manifesti. L'unico reato possibile, se pure chi li ha fatti stampare venisse individuato, è quello previsto dall'articolo 663 del codice penale che punisce l'affissione clandestina di scritti o disegni senza l'autorizzazione delle autorità amministrative: una semplice multa. Difficile, infatti, ipotizzare un'accusa per apologia di reato (articolo 414) perché il testo non è un invito a sniffare cocaina o iniettarsi eroina. Per le forze dell'ordine, comunque, la storia dei manifesti ha il sapore di una beffa.

Ma il prezzo delle droghe, in effetti, è aumentato? "Qualche ritocco c'è stato ma non nelle proporzioni di cui si parla  -  risponde un investigatore  -  anche perché le cifre variano da zona a zona e soprattutto, da spacciatore a spacciatore, a seconda del grado di purezza e della quantità che si acquista". Con tutti i problemi della crisi, ci mancava solo questo.


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