Duecento migranti, la gran parte eritrei e somali, sono caduti in mare, stanotte, mentre venivano soccorsi da alcune unità della guardia costiera a circa 39 miglia da Lampedusa, in acque maltesi (FOTO). Quarantotto le persone finora recuperate, mentre continuano le ricerche degli altri naufraghi. "Temiamo molti morti", ha detto una fonte locale, e tra loro ci sarebbero anche molte donne e bambini. Un elicottero ha avvistato 20 corpi senza vita. Nella zona c'è burrasca e le condizioni del mare sono proibitive. Ha raggiunto forza 6, con raffiche di vento di maestrale a oltre 30 nodi. Calerà non prima di domani. Nelle ricerche sono impegnate tre motovedette, un aereo e un elicottero della guardia costiera e un aereo maltese, oltre a un motopesca di Mazara del Vallo che è stato dirottato nell'area.
Intanto i primi naufraghi sono appena scesi dalle motovedette della Guardia costiera che li ha salvati. Finora in tre sono stati trasferiti in barella sulle ambulanze, gli altri sono stati accompagnati al centro di accoglienza. Tra loro anche una donna incinta, "in avanzato stato di gravidanza", racconta Michele Prosperi di Save the Children che l'ha potuta vedere. Secondo Prosperi, "erano tutti stremati e senza un filo di voce", mentre il comandante della Capitaneria di porto, Pietro Carosia, spiega che i 48 extracomunitari arrivati erano tutti in stato di ipotermia e sono stati subito avvolti nelle coperte termiche.
Il barcone aveva chiesto soccorso tramite telefono satellitare durante la notte alle autorità maltesi e, su richiesta di queste, erano partite da Lampedusa due motovedette e l'elicottero. Giunta sul posto alle quattro di questa mattina, la prima delle motovedette ha intercettato il barcone alla deriva in una situazione di grave pericolo. Ma il mare agitato e la concitazione a bordo del barcone hanno reso difficilissimo ogni tentativo di trasbordare i migranti, finiti in acqua nel corso delle operazioni di soccorso, mentre il barcone si inabissava a causa di una falla.
Secondo la guardia costiera italiana, il barcone era lungo 13 metri ed era partito due giorni fa da Zuwarah (Libia). In zona stanno operando un elicottero e una motovedetta della guardia costiera italiana, specializzate nelle operazioni di ricerca, oltre ad un aereo maltese. Coinvolto nelle ricerche anche il peschereccio che la scorsa notte era stato inviato in zona per partecipare alle operazioni di soccorso. Formalmente, il coordinamento delle operazioni di ricerca e soccorso è delle autorità maltesi ma la guardia costiera italiana ha comunque disposto l'invio nell'area della nave "Flaminia" ormeggiata a Lampedusa, da utilizzare come ulteriore supporto per le ricerche. La tragedia è avvenuta nel tratto di mare tra Malta e Lampedusa, una rotta di norma battuta dalle imbarcazioni provenienti dalle coste libiche, rispetto a quella più a ovest seguita dai barconi che arrivano dalle coste tunisine.
Intanto prosegue l'ondata di sbarchi a Lampedusa. Nella notte sono complessivamente 351 gli immigrati approdati sulla più grande delle Pelagie. Tra loro ci sono anche 18 donne e 5 bambini. Sul fronte dei trasferimenti ieri con ponti aerei e navi in 400 hanno lasciato l'isola, dove al momento ci sono circa 1500 extracomunitari.
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Fonte: Repubblica.it
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Intanto i primi naufraghi sono appena scesi dalle motovedette della Guardia costiera che li ha salvati. Finora in tre sono stati trasferiti in barella sulle ambulanze, gli altri sono stati accompagnati al centro di accoglienza. Tra loro anche una donna incinta, "in avanzato stato di gravidanza", racconta Michele Prosperi di Save the Children che l'ha potuta vedere. Secondo Prosperi, "erano tutti stremati e senza un filo di voce", mentre il comandante della Capitaneria di porto, Pietro Carosia, spiega che i 48 extracomunitari arrivati erano tutti in stato di ipotermia e sono stati subito avvolti nelle coperte termiche.
Il barcone aveva chiesto soccorso tramite telefono satellitare durante la notte alle autorità maltesi e, su richiesta di queste, erano partite da Lampedusa due motovedette e l'elicottero. Giunta sul posto alle quattro di questa mattina, la prima delle motovedette ha intercettato il barcone alla deriva in una situazione di grave pericolo. Ma il mare agitato e la concitazione a bordo del barcone hanno reso difficilissimo ogni tentativo di trasbordare i migranti, finiti in acqua nel corso delle operazioni di soccorso, mentre il barcone si inabissava a causa di una falla.
Secondo la guardia costiera italiana, il barcone era lungo 13 metri ed era partito due giorni fa da Zuwarah (Libia). In zona stanno operando un elicottero e una motovedetta della guardia costiera italiana, specializzate nelle operazioni di ricerca, oltre ad un aereo maltese. Coinvolto nelle ricerche anche il peschereccio che la scorsa notte era stato inviato in zona per partecipare alle operazioni di soccorso. Formalmente, il coordinamento delle operazioni di ricerca e soccorso è delle autorità maltesi ma la guardia costiera italiana ha comunque disposto l'invio nell'area della nave "Flaminia" ormeggiata a Lampedusa, da utilizzare come ulteriore supporto per le ricerche. La tragedia è avvenuta nel tratto di mare tra Malta e Lampedusa, una rotta di norma battuta dalle imbarcazioni provenienti dalle coste libiche, rispetto a quella più a ovest seguita dai barconi che arrivano dalle coste tunisine.
Intanto prosegue l'ondata di sbarchi a Lampedusa. Nella notte sono complessivamente 351 gli immigrati approdati sulla più grande delle Pelagie. Tra loro ci sono anche 18 donne e 5 bambini. Sul fronte dei trasferimenti ieri con ponti aerei e navi in 400 hanno lasciato l'isola, dove al momento ci sono circa 1500 extracomunitari.
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