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Saras, ancora morte alla raffineria. Operaio ucciso dal gas, è sciopero

CAGLIARI - Alla raffineria Saras di Sarroch la tragedia si ripete. Nel 2009 tre operai vi morirono intossicati 1, anche questa volta le persone coinvolte sono tre, dipendenti della società siciliana Starservice che ieri sera stavano effettuando la manutenzione di un serbatoio. Per Pierpaolo Pulvirenti, 25 anni, non c'è stato nulla da fare: è morto poco prima dell'alba all'ospedale cagliaritano Santissima Trinità dopo essere stato investito da un getto di idrogeno solforato. Le sue condizioni erano apparse subito disperate.

Gravi anche le condizioni di Gabriele Serrano, 23 anni, ricoverato all'ospedale Brotzu di Cagliari, come Pulvirenti intossicato dal gas. Non desta preoccupazioni Luigi Catania, che si è fratturato una gamba cadendo da una scala nella concitazione successiva alla fuoriuscita dell'idrogeno solforato.

Da una prima ricostruzione, sembra che i tre operai dell'impresa d'appalto esterna stavano eseguendo la manutenzione straordinaria in un impianto in fermata, chiamato Dea, per il lavaggio dell'ossido di zolfo. Quando hanno aperto il cunicolo che consente di raggiungere la torre, in due sono stati colpiti dal gas. Il terzo, accortosi di quanto era accaduto, ha cercato di raggiungerli ma è precipitato dalla scala. Tutti e tre sono stati dapprima soccorsi dal personale della raffineria e poi trasportati nei diversi ospedali.

Il sostituto
procuratore di Cagliari Alessandro Pili ha aperto un fascicolo contro ignoti per omicidio colposo, poi assegnato a Emanuele Secci, il pm che condusse anche le indagini sull'incidente del 26 maggio 2009 alla Saras, costato la vita a Bruno Muntoni, Daniele Melis e Pierluigi Solinas, i tre operai di Villa San Pietro addetti alla pulizia di una cisterna uccisi dalle esalazioni. Conclusa l'inchiesta sull'incidente, su quella vicenda è appena iniziato il processo in Tribunale a Cagliari, sentenza attesa per il 16 maggio prossimo.

Secci ha convocato questa mattina il medico legale, Roberto Demontis, a cui nelle prossime ore sarà affidata l'autopsia sul corpo dell'operaio siciliano. Durante la notte, i carabinieri hanno sentito due colleghi di Pulvirenti, rimasti per tutto il tempo davanti alla sala di rianimazione dell'ospedale della Santissima Trinità a vegliare il loro amico e compagno di lavoro. Uno dei due ha pregato incessantemente sino all'alba.

Dopo la nuova sciagura, i sindacati di categoria hanno proclamato otto ore di sciopero alla raffineria della Saras a Sarroch, contro i criteri di sicurezza e l'inquinamento ambientale. Questa mattina, quando la notizia della morte di Pulvirenti si è diffusa, gli operai del primo turno hanno dato il via alla protesta alle 7,30, astenendosi dal lavoro. Dopo le 17 sarà garantita solo la manutenzione straordinaria. Gli ingressi all'impianto petrolchimico sono rimasti sbarrati anche per maestranze e dirigenti. Nella struttura sono in corso i rilievi tecnici e le ispezioni da parte degli esperti dei Vigili del Fuoco, dello stabilimento e delle forze dell'ordine.

Il segretario confederale della Cgil, Vincenzo Scudiere, rileva come, rispetto all'incidente del 2009, la dinamica sembra ripetersi perché "il lavoratore morto nella notte effettuava un'operazione di pulitura in un sito che pare non fosse stato bonificato". "Il ripetersi di questi incidenti - osserva Scudiere - mette in evidenza i gravi ritardi sul versante delle azioni da compiere per la prevenzione e il controllo degli appalti nei siti confinati". Scudiere conclude chiedendo al ministro Sacconi "l'emanazione immediata del decreto legge sui siti confinati, le cui linee sono già state condivise e concordate nella commissione consultiva su salute e sicurezza".

Giovanna Marano, segretaria generale della Fiom siciliana, sottolinea come la nuova vittima del lavoro fosse dipendente di un' impresa esterna. "Da tempo denunciamo nei subappalti scarsa sicurezza e condizioni di precarietà. La vicenda passa adesso nelle mani della magistratura nelle quale riponiamo piena fiducia, dal canto nostro mon possiamo che tornare a richiamare la responsabilità della committenza".

Giovanni Centrella, segretario generale dell'Ugl, considera "improcrastinabile un intervento più deciso da parte delle istituzioni interessate sul fronte della prevenzione, innanzitutto intensificando le ispezioni sul territorio e rafforzando le sanzioni previste dalla normativa vigente in caso di mancato rispetto dei protocolli di sicurezza, soprattutto nelle attività in appalto e in settori ad alto rischio come quello petrolchimico".

Per iI segretario regionale della Cisl Sardegna Mario Medde, "è evidente che, nonostante gli investimenti fatti dalla Saras sulla sicurezza, è necessario un sempre maggiore e costante impegno organizzativo e finanziario per evitare nuovi morti e nuovi feriti".

Il cordoglio del presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci: "Il sacrificio di chi perde la vita sul posto di lavoro è una tragedia che suscita profonda commozione e scuote la coscienza di ciascuno di noi. In queste ore vorrei esprimere la mia solidale partecipazione al dolore della famiglia di Pierpaolo Pulvirenti. Vorrei manifestare anche la mia sentita vicinanza agli altri operai rimasti feriti nel tragico incidente e ai loro cari".


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Fonte: Repubblica.it

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