ROMA - L'Italia accoglie l'appello della Nato agli alleati: Silvio Berlusconi ha chiamato il presidente americano Barack Obama per comunicargli il suo sì ad azioni aeree mirate in Libia. E dalla Casa Bianca si esprime ufficialmente "grande apprezzamento" per la decisione italiana. Intanto l'azione della Nato si intensifica e si concentra sui punti nevralgici del potere di Gheddafi: ieri notte l'Alleanza ha colpito a Tripoli la caserma e la residenza del rais, radendo al suolo un edificio e danneggiando una sala in cui il Colonnello teneva le sue riunioni: tre persone sono morte. E in serata sono state avvertite diverse esplosioni nella zona est della capitale.
Di fronte a una missione sempre più impegnativa e dalla durata incerta, le pressioni di Francia e Gran Bretagna insieme agli Usa hanno alla fine sortito il loro effetto sul governo italiano, recalcitrante fin dall'inizio a un coinvolgimento diretto (Frattini aveva motivato con il passato coloniale italiana 1 queste resistenze appena pochi giorni fa). "Diamo il benvenuto all'annuncio che l'Italia ha deciso di fare un passo in più", ha detto il responsabile dell'Alleanza atlantica Anders Fogh Rasmussen, commentando la svolta.
"Non si tratterà di bombardamenti indiscriminati ma di missioni con missili di precisione su obiettivi specifici" si affretta a chiarire il ministro della Difesa Ignazio La Russa, aggiungendo
che l'obiettivo è quello di "evitare ogni rischio di colpire la popolazione civile". Il rischio per l'Italia non aumenterà, dice ancora La Russa. Una nota di Palazzo Chigi riferisce che il governo informerà il Parlamento sulle azioni mirate e i ministri degli Esteri e della Difesa sono pronti a riferire davanti alle Commissioni congiunte Esteri-Difesa. L'Italia, informa sempre la nota, "ha deciso di aumentare la flessibilità operativa dei propri velivoli con azioni mirate contro specifici obiettivi militari selezionati sul territorio libico, nell'intento di contribuire a proteggere la popolazione civile libica. Con ciò, nel partecipare su un piano di parità alle operazioni alleate, l'Italia si mantiene sempre nei limiti previsti dal mandato dell'operazione e dalle Risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite".
Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha espresso "grande apprezzamento". Lo comunica l'ufficio stampa della Casa Bianca nel rendiconto del colloquio telefonico tra i due leader. E aggiunge che c'è accordo su "una pressione supplementare su Gheddafi è necessaria per rafforzare la missione di protezione dei civili". Obama ha infine ribadito la sua convinzione che "il modo migliore per garantire la sicurezza del popolo libico è che Gheddafi lasci il potere".
Per il ministro degli esteri Frattini è la "naturale prosecuzione di una missione che non cambia" ed è comunque è la risposta del governo "ad una precisa richiesta arrivata dai ribelli di Bengasi". Ma la decisione si preannuncia già controversa. Fredda la prima reazione della Lega: "Se intendono bombardare, il mio voto non lo avranno mai", taglia corto Roberto Calderoli, ministro della Semplificazione legislativa e responsabile delle segreterie nazionali della Lega Nord. Secondo Italo Bocchino, vicepresidente di Fli, il commento di Calderoli "apre di fatto la crisi di governo". E' un bene "che l'Italia faccia il suo dovere fino in fondo, ma sarebbe stato bene farlo in autonomia e non facendosi tirare la giacchetta da Obama", aggiunge Bocchino.
"Più che le bombe, serve un ritorno ad una politica estera seria. Mi auguro che il ministro degli Esteri e il Presidente del Consiglio vengano presto a riferire in Parlamento, perché è lì che le decisioni si assumono", dice l'ex ministro ed esponente del Pd, Giuseppe Fioroni, mentre per Leoluca Orlando dell'Idv Berlusconi sta stravolgendo la Costituzione, poiché "sta assumendo la responsabilità politica, morale e istituzionale di trasformare una missione unitaria, deliberata dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, in una vera e propria dichiarazione di guerra".
Attacco Nato a Tripoli. Ieri notte la Nato ha colpito Tripoli con un "attacco di precisione", ha reso noto l'Alleanza Atlantica con un comunicato in cui non fa esplicito riferimento agli uffici di Gheddafi. Nel testo l'obiettivo del raid è definito "un quartier generale delle Comunicazioni che veniva usato per coordinare attacchi contro i civili". Il bombardamento notturno su Bab-al-Azizia ha causato tre morti e circa 45 feriti, ha denunciato il regime, che ha parlato di "attentato alla vita di Gheddafi". Il rais, secondo il portavoce, è "illeso in buona salute". Per il figlio di Gheddafi, Seif-al-Islam, è stato un attacco "vile". I giornalisti stranieri sono stati accompagnati davanti all'edificio distrutto quando ancora i vigili del fuoco erano impegnati a domare le fiamme. Nella sala riunioni danneggiata dal bombardamento Gheddafi aveva ricevuto due settimane fa una delegazione di leader dell'Unione africana. All'inizio dell'intervento militare era stato distrutto il centro di comando 2 e controllo delle forze armate libiche, sempre all'interno di Bab-al-Azizia.
In serata, diverse esplosioni hanno scosso la zona est di Tripoli, secondo quanto hanno riferito alcuni abitanti della capitale libica. Alcuni testimoni hanno inizialmente parlato di tre potenti boati avvertiti nel quartiere di Ain Zara, aggiungendo di avere visto fiamme e fumo in una zona non lontana dalla loro casa. Poco dopo un altro testimone ha detto di avere distintamente avvertito altre due detonazioni nella stessa zona.
Figlio di Gheddafi: "Quella della Nato è battaglia persa, spaventa solo bambini". La missione che la Nato sta conducendo in Libia a capo della coalizione internazionale è ''una battaglia persa'' e i raid compiuti contro gli obiettivi di Tripoli ''spaventano solo i bambini''. Così Seif al-Islam Gheddafi ha commentato l'attacco compiuto dall'Alleanza Atlantica contro il complesso di Bab al-Aziziya. ''Voi, della Nato, state conducendo una battaglia perdente perché siete sostenuti da traditori e da spie'', ha detto il figlio del rais, citato dall'agenzia di stampa ufficiale Jana. ''La storia ha dimostrato che nessuno Stato può contare su di loro per vincere'', ha aggiunto. Il governo libico non si farà intimidire da simili attacchi, ha proseguito, specificando che ''le bombe che hanno colpito l'ufficio di Muammar Gheddafi oggi spaventano solo i bambini. E' impossibile che ci facciano paura o che ci inducano ad alzare bandiera bianca''.
La battaglia per Misurata. A Misurata sono ripresi i combattimenti nonostante l'annunciata ritirata dell'esercito lealista 3 da parte di ribelli. Il bilancio è di almeno 30 morti e 60 feriti, riferisce un testimone all'emittente satellitare al-Arabiya. "E' in corso un bombardamento molto intenso e casuale sulle zone abitate - spiega Ahmed al-Qadi, un ingegnere che lavora presso la stazione radiofonica di Misurata - I corpi bruciati sono stati portati nell'ospedale". "Violenti scontri sono ancora in corso nei sobborghi occidentali ma il resto è pulito", hanno aggiunto fonti dei ribelli alla Afp. Ci sono inoltre "soldati di Gheddafi nascosti in città per paura di essere uccisi ma non ci sono gruppi di combattenti lealisti".
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Fonte: Repubblica.it
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Di fronte a una missione sempre più impegnativa e dalla durata incerta, le pressioni di Francia e Gran Bretagna insieme agli Usa hanno alla fine sortito il loro effetto sul governo italiano, recalcitrante fin dall'inizio a un coinvolgimento diretto (Frattini aveva motivato con il passato coloniale italiana 1 queste resistenze appena pochi giorni fa). "Diamo il benvenuto all'annuncio che l'Italia ha deciso di fare un passo in più", ha detto il responsabile dell'Alleanza atlantica Anders Fogh Rasmussen, commentando la svolta.
"Non si tratterà di bombardamenti indiscriminati ma di missioni con missili di precisione su obiettivi specifici" si affretta a chiarire il ministro della Difesa Ignazio La Russa, aggiungendo
che l'obiettivo è quello di "evitare ogni rischio di colpire la popolazione civile". Il rischio per l'Italia non aumenterà, dice ancora La Russa. Una nota di Palazzo Chigi riferisce che il governo informerà il Parlamento sulle azioni mirate e i ministri degli Esteri e della Difesa sono pronti a riferire davanti alle Commissioni congiunte Esteri-Difesa. L'Italia, informa sempre la nota, "ha deciso di aumentare la flessibilità operativa dei propri velivoli con azioni mirate contro specifici obiettivi militari selezionati sul territorio libico, nell'intento di contribuire a proteggere la popolazione civile libica. Con ciò, nel partecipare su un piano di parità alle operazioni alleate, l'Italia si mantiene sempre nei limiti previsti dal mandato dell'operazione e dalle Risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite".
Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha espresso "grande apprezzamento". Lo comunica l'ufficio stampa della Casa Bianca nel rendiconto del colloquio telefonico tra i due leader. E aggiunge che c'è accordo su "una pressione supplementare su Gheddafi è necessaria per rafforzare la missione di protezione dei civili". Obama ha infine ribadito la sua convinzione che "il modo migliore per garantire la sicurezza del popolo libico è che Gheddafi lasci il potere".
Per il ministro degli esteri Frattini è la "naturale prosecuzione di una missione che non cambia" ed è comunque è la risposta del governo "ad una precisa richiesta arrivata dai ribelli di Bengasi". Ma la decisione si preannuncia già controversa. Fredda la prima reazione della Lega: "Se intendono bombardare, il mio voto non lo avranno mai", taglia corto Roberto Calderoli, ministro della Semplificazione legislativa e responsabile delle segreterie nazionali della Lega Nord. Secondo Italo Bocchino, vicepresidente di Fli, il commento di Calderoli "apre di fatto la crisi di governo". E' un bene "che l'Italia faccia il suo dovere fino in fondo, ma sarebbe stato bene farlo in autonomia e non facendosi tirare la giacchetta da Obama", aggiunge Bocchino.
"Più che le bombe, serve un ritorno ad una politica estera seria. Mi auguro che il ministro degli Esteri e il Presidente del Consiglio vengano presto a riferire in Parlamento, perché è lì che le decisioni si assumono", dice l'ex ministro ed esponente del Pd, Giuseppe Fioroni, mentre per Leoluca Orlando dell'Idv Berlusconi sta stravolgendo la Costituzione, poiché "sta assumendo la responsabilità politica, morale e istituzionale di trasformare una missione unitaria, deliberata dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, in una vera e propria dichiarazione di guerra".
Attacco Nato a Tripoli. Ieri notte la Nato ha colpito Tripoli con un "attacco di precisione", ha reso noto l'Alleanza Atlantica con un comunicato in cui non fa esplicito riferimento agli uffici di Gheddafi. Nel testo l'obiettivo del raid è definito "un quartier generale delle Comunicazioni che veniva usato per coordinare attacchi contro i civili". Il bombardamento notturno su Bab-al-Azizia ha causato tre morti e circa 45 feriti, ha denunciato il regime, che ha parlato di "attentato alla vita di Gheddafi". Il rais, secondo il portavoce, è "illeso in buona salute". Per il figlio di Gheddafi, Seif-al-Islam, è stato un attacco "vile". I giornalisti stranieri sono stati accompagnati davanti all'edificio distrutto quando ancora i vigili del fuoco erano impegnati a domare le fiamme. Nella sala riunioni danneggiata dal bombardamento Gheddafi aveva ricevuto due settimane fa una delegazione di leader dell'Unione africana. All'inizio dell'intervento militare era stato distrutto il centro di comando 2 e controllo delle forze armate libiche, sempre all'interno di Bab-al-Azizia.
In serata, diverse esplosioni hanno scosso la zona est di Tripoli, secondo quanto hanno riferito alcuni abitanti della capitale libica. Alcuni testimoni hanno inizialmente parlato di tre potenti boati avvertiti nel quartiere di Ain Zara, aggiungendo di avere visto fiamme e fumo in una zona non lontana dalla loro casa. Poco dopo un altro testimone ha detto di avere distintamente avvertito altre due detonazioni nella stessa zona.
Figlio di Gheddafi: "Quella della Nato è battaglia persa, spaventa solo bambini". La missione che la Nato sta conducendo in Libia a capo della coalizione internazionale è ''una battaglia persa'' e i raid compiuti contro gli obiettivi di Tripoli ''spaventano solo i bambini''. Così Seif al-Islam Gheddafi ha commentato l'attacco compiuto dall'Alleanza Atlantica contro il complesso di Bab al-Aziziya. ''Voi, della Nato, state conducendo una battaglia perdente perché siete sostenuti da traditori e da spie'', ha detto il figlio del rais, citato dall'agenzia di stampa ufficiale Jana. ''La storia ha dimostrato che nessuno Stato può contare su di loro per vincere'', ha aggiunto. Il governo libico non si farà intimidire da simili attacchi, ha proseguito, specificando che ''le bombe che hanno colpito l'ufficio di Muammar Gheddafi oggi spaventano solo i bambini. E' impossibile che ci facciano paura o che ci inducano ad alzare bandiera bianca''.
La battaglia per Misurata. A Misurata sono ripresi i combattimenti nonostante l'annunciata ritirata dell'esercito lealista 3 da parte di ribelli. Il bilancio è di almeno 30 morti e 60 feriti, riferisce un testimone all'emittente satellitare al-Arabiya. "E' in corso un bombardamento molto intenso e casuale sulle zone abitate - spiega Ahmed al-Qadi, un ingegnere che lavora presso la stazione radiofonica di Misurata - I corpi bruciati sono stati portati nell'ospedale". "Violenti scontri sono ancora in corso nei sobborghi occidentali ma il resto è pulito", hanno aggiunto fonti dei ribelli alla Afp. Ci sono inoltre "soldati di Gheddafi nascosti in città per paura di essere uccisi ma non ci sono gruppi di combattenti lealisti".
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