Home � L'Inno di Mameli in Regione la Lega resta fuori dall'aula

L'Inno di Mameli in Regione la Lega resta fuori dall'aula

I consiglieri regionali lombardi della Lega Nord, come annunciato, non hanno partecipato all'esecuzione dell'Inno di Mameli che ha aperto la seduta dell'assemblea al Pirellone. In aula era presente solo (con cravatta e fazzolettino verde d'ordinanza) il presidente Davide Boni. Il quale, come lui stesso ha spiegato, ha "assicurato la presenza per il ruolo istituzionale". Tutti gli altri leghisti, fra cui gli assessori e Renzo Bossi, sono rimasti alla bouvette a prendere un caffè e a fare colazione. Mentre risuonava l'inno nazionale, come imposto da una legge per i 150 anni dell'Unità d'Italia che solo il Carroccio non ha votato, tutti gli altri consiglieri regionali, invece, sono stati in piedi dietro i loro banchi, indossando chi una coccarda tricolore, chi una spilla o chi addirittura mostrando una bandiera italiana nel taschino della giacca, come l'assessore Romano La Russa. In aula per l'occasione anche il governatore Roberto Formigoni.

Il tutto è avvenuto proprio nel giorno in cui il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, torna a celebrare l'Unità d'Italia e il valore della Costituzione che coniugà l'identità nazionale e le autonomie territoriali. "E' gravissimo che i consiglieri regionali lombardi della Lega siano usciti oggi durante l'esecuzione dell'inno di Mameli. E' un vero e proprio schiaffo al Paese. Se non si sentono italiani, si dimettano e rifiutino il lauto stipendio che gli arriva puntuale a fine mese", tuona il portavoce dell'Italia dei valori, Leoluca Orlando. Che aggiunge:" Almeno per una volta il pluribocciato 'Trota', in arte Renzo Bossi, studi e impari le parole dell'inno, visto che ha affermato di non conoscerle, o vada in fabbrica o in altri luoghi a lui più adatti a guadagnarsi da vivere, come fanno tutti i suoi coetanei che non sono figli del senatur".

L'episodio ha suscitato polemiche anche all'interno della stessa maggioranza di centrodestra. Dura presa di posizione dell'assessore alla Sicurezza e coordinatore provinciale milanese del Pdl, Romano La Russa: "Chi
non rende onore alla propria bandiera, al proprio inno e alla patria non può che essere definito vigliacco e la sua esistenza meschina. Migliaia di lombardi si sono sacrificati, dalle guerre risorgimentali fino alle battaglie sul Carso e sul Piave. Chi disonora il sangue dei propri avi, patrioti che si sono immolati per sconfiggere il nemico asburgico, è un traditore e un vigliacco". E Boni protesta: "Oggi abbiamo raggiunto un livello di demagogia fuori da ogni portata, anche perché il sentimento di appartenenza all'Italia non avviene per imposizione.. Ho dovuto dare ordine di non sventolare tricolori: qualcuno pensava, forse, di entrare allo stadio. Credo che si sia superato il limite, siamo in un consiglio regionale e non allo stadio quando gioca la Nazionale". E il governatore Roberto Formigoni replica: "Settanta secondi di Inno di Mameli non fanno male a nessuno, sono un simbolo importante di quello che siamo".

"Chi non riconosce lo Stato che governa, dovrebbe trarne le conseguenze", fa sapere il pd Alessandro Maran, che definisce "pagliacciate" le manifestazioni del Carroccio. Non si può essere ministri, governatori, sindaci, assessori, consiglieri di un esecutivo nazionale, di una Regione, di una Provincia e di una città se non si approva l'ordinamento dal quale queste articolazioni discendono. E così oggi, dal titolo della Padania ('Il Nord paga più di tutta Europa, il resto d'Italia festeggia') al comportamento dei consiglieri regionali, il partito di Bossi ha dimostrato di essere indegno delle istituzioni che occupa".

Se trovi i nostri articoli interessanti, Clicca sul "Pollice Ok"

Fonte: Repubblica.it

--- Se hai trovato interessante l'articolo iscriviti ai feed via mail per rimanere sempre aggiornato sui nuovi contenuti del blog
vota su OKNotizie

1 commenti to " L'Inno di Mameli in Regione la Lega resta fuori dall'aula "

  1. Anonimo says:

    Forse bisogna togliere lo stipendio che prendono per essere consiglieri o parlamentari ITALIANI, dato che non pensano di esserlo. Perchè devono avere soldi italiani!!!!!

Leave a comment