ROMA - Un terzo dei parlamentari lavora, gli altri sonnecchiano. Più di quattrocento dei 630 deputati giunge alla Camera soltanto per votare. Pigia il pulsante, firma la presenza, raccoglie la diaria e torna a casa, tra gli affetti. Nessuna passione, molta distrazione.
Se la politica costa fatica, di quale impegno si compone il lavoro di un deputato o di un senatore? Un gruppo di esperti (analisti politici, matematici, statistici) s'è messo a far di conto, calcolando l'indice di produttività di ciascuno, il valore delle cose fatte, i temi approfonditi e quelli accantonati. Non è una novità, ma suona adesso come conferma ufficiale: tolti gli affari penali (che occupano molto spazio anche tra i pensieri del premier) la vita parlamentare si consuma stancamente. Anche in tempi di recessione economica, con macroscopici fattori di una crisi oramai endemica, le urgenze sono rivolte al processo. Le leggi sulla giustizia godono di una attenzione sei volte maggiore di quella destinata alla disoccupazione, molto più di cinque volte se raffrontata alla tutela del patrimonio artistico, alla ricerca scientifica o anche alle forme di lotta all'evasione fiscale. Se c'è un'ora di tempo, quaranta minuti vanno di là (processo giusto, breve, abbreviato, diritti degli imputati, diritto alla prescrizione, diritto alla privacy); i restanti vengono spalmati sul resto dello scibile.
I ricercatori di Openpolis 1 non valutano gli effetti politici, ma "pesano"
esclusivamente la quantità di attenzione destinata a un tema e la coerenza tra impegni elettorali e fatti prodotti. Un indice dà valore, secondo una griglia ascendente di punteggio, alle azioni messe in campo in una determinata materia (disegni di leggi, emendamenti, mozioni, leggi poi approvate, eccetera). Capita così di pesare l'impegno legislativo per regolamentare lotterie e concorsi a premio (indice 640) e scoprire che risulta tre volte maggiore di quello destinato alla lotta al precariato (indice 217). I problemi dei precari, per lo più giovani, sono così poco stimati che hanno la peggio persino su quelli legati alla professione dell'avvocatura, in genere esercitata da persone più mature e più abbienti. Anche la corruzione, e si sapeva, appassiona poco (indice 230), le intercettazioni molto di più (indice 496).
Openpolis monitora i quasi 150 mila politici italiani attraverso contributi volontari. Ciascun utente redige l'anagrafe dell'amministratore di turno coprendo una voce - sulla scorta del modello di wikipedia - che deve però essere sempre suffragata da una fonte attendibile e chiara. "Per tenere in piedi questa baracca servono 100mila euro all'anno. La metà di quanto guadagna in un anno un solo parlamentare - dice Vittorio Alvino, presidente dell'associazione - . Sono quattro soldi eppure rischiamo di non farcela".
Conoscere per deliberare. Conoscere soprattutto i nomi di coloro che si danno da fare, quelli che invece dormono, e gli altri politici che fanno fumo più dell'arrosto promesso. Anche qui distinte classifiche aiutano a individuare la qualità della produzione legislativa dei singoli. Vince la palma d'oro di Montecitorio Antonio Borghesi (Italia dei Valori) con uno score pari a 780, seguito da Pier Paolo Baretta (Pd) e Donato Bruno (Pdl). Al Senato vince Gianpiero D'Alia (Udc), score 1099, poi Carlo Vizzini (Pdl) e Felice Casson (Pd). Del partito di Berlusconi i due parlamentari più "fannulloni". Il senatore Sebastiano Burgaretta Aparo, (con un indice di 7,2), mentre alla Camera è Niccolò Ghedini (score 11,3), il superattivo avvocato del premier, a "snobbare" più di tutti i lavori di Montecitorio. Se è vero che quotidianamente scrive, cassa e modifica norme, è adesso certo che lo fa a Palazzo Grazioli. Poi evidentemente sigilla in busta e manda al Parlamento.
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Fonte: Repubblica.it
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Se la politica costa fatica, di quale impegno si compone il lavoro di un deputato o di un senatore? Un gruppo di esperti (analisti politici, matematici, statistici) s'è messo a far di conto, calcolando l'indice di produttività di ciascuno, il valore delle cose fatte, i temi approfonditi e quelli accantonati. Non è una novità, ma suona adesso come conferma ufficiale: tolti gli affari penali (che occupano molto spazio anche tra i pensieri del premier) la vita parlamentare si consuma stancamente. Anche in tempi di recessione economica, con macroscopici fattori di una crisi oramai endemica, le urgenze sono rivolte al processo. Le leggi sulla giustizia godono di una attenzione sei volte maggiore di quella destinata alla disoccupazione, molto più di cinque volte se raffrontata alla tutela del patrimonio artistico, alla ricerca scientifica o anche alle forme di lotta all'evasione fiscale. Se c'è un'ora di tempo, quaranta minuti vanno di là (processo giusto, breve, abbreviato, diritti degli imputati, diritto alla prescrizione, diritto alla privacy); i restanti vengono spalmati sul resto dello scibile.
I ricercatori di Openpolis 1 non valutano gli effetti politici, ma "pesano"
esclusivamente la quantità di attenzione destinata a un tema e la coerenza tra impegni elettorali e fatti prodotti. Un indice dà valore, secondo una griglia ascendente di punteggio, alle azioni messe in campo in una determinata materia (disegni di leggi, emendamenti, mozioni, leggi poi approvate, eccetera). Capita così di pesare l'impegno legislativo per regolamentare lotterie e concorsi a premio (indice 640) e scoprire che risulta tre volte maggiore di quello destinato alla lotta al precariato (indice 217). I problemi dei precari, per lo più giovani, sono così poco stimati che hanno la peggio persino su quelli legati alla professione dell'avvocatura, in genere esercitata da persone più mature e più abbienti. Anche la corruzione, e si sapeva, appassiona poco (indice 230), le intercettazioni molto di più (indice 496).
Openpolis monitora i quasi 150 mila politici italiani attraverso contributi volontari. Ciascun utente redige l'anagrafe dell'amministratore di turno coprendo una voce - sulla scorta del modello di wikipedia - che deve però essere sempre suffragata da una fonte attendibile e chiara. "Per tenere in piedi questa baracca servono 100mila euro all'anno. La metà di quanto guadagna in un anno un solo parlamentare - dice Vittorio Alvino, presidente dell'associazione - . Sono quattro soldi eppure rischiamo di non farcela".
Conoscere per deliberare. Conoscere soprattutto i nomi di coloro che si danno da fare, quelli che invece dormono, e gli altri politici che fanno fumo più dell'arrosto promesso. Anche qui distinte classifiche aiutano a individuare la qualità della produzione legislativa dei singoli. Vince la palma d'oro di Montecitorio Antonio Borghesi (Italia dei Valori) con uno score pari a 780, seguito da Pier Paolo Baretta (Pd) e Donato Bruno (Pdl). Al Senato vince Gianpiero D'Alia (Udc), score 1099, poi Carlo Vizzini (Pdl) e Felice Casson (Pd). Del partito di Berlusconi i due parlamentari più "fannulloni". Il senatore Sebastiano Burgaretta Aparo, (con un indice di 7,2), mentre alla Camera è Niccolò Ghedini (score 11,3), il superattivo avvocato del premier, a "snobbare" più di tutti i lavori di Montecitorio. Se è vero che quotidianamente scrive, cassa e modifica norme, è adesso certo che lo fa a Palazzo Grazioli. Poi evidentemente sigilla in busta e manda al Parlamento.
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