MILANO - Folla di cronisti, fotografi e operatori televisivi davanti all'aula della Corte d'assise d'appello di Milano dove riprende il processo sui fondi neri dei diritti tv Mediaset. Ma Silvio Berlusconi, accusato di frode fiscale, non si fa vedere. Ci sono i due difensori del premier, Niccolò Ghedini e Piero Longo. Questa prima udienza è dedicata solo alla stesura del calendari: il premier è dichiarato contumace perché non è in aula e non ha presentato legittimo impedimento. Alla fine il dibattimento è stato rinviato all'11 aprile. "E' verosimile che quel giorno il premier
sarà in aula" dice Ghedini. Entro il 31 marzo, inoltre, le difese dovranno presentare un elenco particolareggiato dei testi con la spiegazione delle domande da porre a chi verrà a deporre. Ed è già tempo di schermaglie processuali: "'E' una situazione di eccezionale gravità, ci impediscono la difesa" afferma Ghedini riferendosi al fatto che il tribunale ha chiesto alla difesa del premier di ridurre le liste dei testimoni. Mentre Berlusconi rivela: "Per colpa delle intecettazioni non ho più il telefonino. Questo non è un paese civile".
Il processo. "Dobbiamo riprendere le fila di una complicata istruttoria". Con queste parole, il presidente del collegio della prima sezione penale, Edoardo D'Avossa ha dato il via ai lavori d'aula. Con la ripresa del processo Mediaset parte il tour de force giudiziario di Berlusconi, imputato
anche per i casi Mediatrade, Mills e Ruby. Al centro del dibattimento di oggi la vicenda sulle presunte irregolarità nella compravendita dei diritti tv e cinematografici Mediaset a partire dal 1994. Irregolarità che, secondo l'accusa, avevano lo scopo di aggirare il fisco italiano e creare fondi neri: davanti ai giudici della prima sezione penale Berlusconi risponde di frode fiscale. Oltre a lui, tra gli altri 11 imputati, figurano il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri, il produttore statunitense Frank Agrama definito "socio occulto" del presidente del Consiglio, Paolo Del Bue di Arner Bank e l'avvocato inglese David Mills.
Le rogatorie. Il pm, Fabio De Pasquale ha chiesto al tribunale di sentire tre testimoni per rogatoria a Monaco. Si apre così sul tema delle rogatorie all'estero la prima udienza dopo la sospensione stabilita, nell'aprile scorso, dalla Corte Costituzionale per decidere sulla costituzionalità della norma sul legittimo impedimento. Le rogatorie rischiano di allungare il processo; l'accusa di frode fiscale si prescriverà per il capo del Governo nel 2012.
Mediatrade. Sabato prossimo, quando davanti al gup Maria Vicidomini comincerà l'udienza preliminare per il caso Mediatrade (video 1) - è uno stralcio dell'inchiesta Mediaset e riguarda sempre la compravendita dei diritti tv ma avvenuti in epoca più recente e da parte di un'altra società del gruppo - il capo del governo non dovrebbe presentare alcuna istanza di legittimo impedimento: qui è imputato di appropriazione indebita e frode fiscale, insieme al figlio Piersilvio e Fedele Confalonieri (i due sono accusati solo di frode fiscale) e altre nove persone tra cui ancora Agrama e Del Bue.
Mills. Per l'11 marzo, giorno in cui si torna in aula per la presunta corruzione dell'avvocato Mills 2 - avrebbe ricevuto da Berlusconi 600 mila dollari in cambio di testimonianze reticenti nei processi sulle tangenti alla Gdf e All Iberian - il premier dovrebbe invece far valere l'impegno già fissato a Bruxelles, dove parteciperà al Consiglio d'Europa sull'economia. Infine il prossimo 6 aprile, si aprirà il procedimento sulla vicenda Ruby 3 e nel quale il capo del Governo è accusato di concussione e prostituzione minorile. Per quel giorno, però, Berlusconi dovrebbe essere in Abruzzo, in occasione del secondo anniversario del terremoto. Quindi è probabile che eccepisca un legittimo impedimento.
Ruby. C'è spazio anche per il 'caso' Ruby al processo Mediaset. Ghedini, annuncia che citerà come testimone della difesa la giovane marocchina "dal momento che ha detto di non avere mai avuto rapporti sessuali con il nostro assistito".
I legali del premier. "Non mi preoccupa nessuno dei processi 4 perché li vinceremo tutti" dice Longo. Alla domanda su quale dei procedimenti lo preoccupi di più, Longo risponde: "Nessuno... Sono 13 anni che difendiamo Berlusconi. Non sono i processi che mi preoccupano". Sulla possibilità che scatti la prescrizione, il difensore del capo del governo si limita a dire: "Le prescrizioni nel nostro ordinamento sono estremamente irrilevanti".
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Fonte: Repubblica.it
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"Per colpa delle intecettazioni non ho più il telefonino. Questo non è un paese civile"....ma perchè? non sarebbe bastato non commettere illeciti o reati?
ha ragione Berlusconi in un paese civile una persona come lui sarebbe stata sbattuta fuori a calci e interdetta dai pubblici uffici,l Italia però è un paese particolare e lui può permettersi di frodare il fisco di corrompere avvocati e parlamentari di favorire la prostituzione minorile e di offendere persino i magistrati che a differenza sua lavorano con onestà.Sappia però B.che ormai la misura è colma e la resa dei conti è vicina il popolo è nauseato e quando deciderà di intervenire avrà una brutta sorpresa.
"Per colpa delle intecettazioni non ho più il telefonino. Questo non è un paese civile".
Adesso si farà aspettare dai Capi di Stato mentre si intrattiene con i piccioni viaggiatori, allora? Ma, no, quei comunisti di magistrati sarebbero capaci di armarsi di doppiette o cerbottane, pur di portare avanti la loro persecuzione del pover'uomo!!