Toh, guarda. Le bombe di Natale. Con un leggerissimo ritardo rispetto al sangue sull’asfalto fino all’altro ieri evocato ecco a voi signore e signori il nuovo gravissimo pericolo che mette a repentaglio la sicurezza di voi tutti, per l’esattezza dei funzionari delle ambasciate dove i pacchi esplodono ma non si può mai dire, metti che ne scoppi uno in mano al postino, per strada, metti che scoppi alle Poste. Ci vorrà quindi una nuova bella stretta all’ordine pubblico, qualche misura speciale e legge speciale, qualche più rigoroso controllo alla libera corrispondenza delle merci oltrechè delle persone. È per il vostro bene, per farvi stare tranquilli. Il ministro Frattini, tranquillissimo ieri mattina fin quando purtroppo ambasciatori e giornalisti di tutto il mondo hanno preso a telefonare disturbando il felpato scambio di auguri alla Farnesina, ha dovuto suo malgrado abbassare il bicchiere, distogliere lo sguardo dalla conferenza stampa di fine anno del Signore del Regno che il fido Minzolini servitore della tv pubblica ha mandato in onda al posto del Tg (del resto, ci può essere notizia più interessante del premier che parla delle sue ministre, delle ragazze che ingentiliscono le sue dimore? Sì, è vero, le tv di tutto il mondo aprivano con la notizia dei pacchi bomba ma sono molto impressionabili, alla Cnn, e per giunta non hanno un premier telegenico come il nostro) ha dovuto insomma il buon Frattini diramare un comunicato di massima allerta alle ambasciate “in grave pericolo”, a bombe esplose.
E pazienza per la blindatura della città, solo fino a 24 ore prima militarizzata come in tempo di guerra, pazienza per i dispacci dei servizi segreti che si vede arrivano sono nelle redazioni di certi giornali, di pacchi bomba non si occupano. Pare che il mittente siano gli anarchici greci, che non ci sia relazione con la bomba inesplosa nella metro di Roma né, possiamo dirlo fin d’ora, con le bombe carta che esploderanno a Capodanno. Delle due l’una, però. O c’è pericolo - ci sono i feriti, qualche pericolo sembra ci sia - e allora chi dovrebbe vigilare non sta facendo il suo lavoro. Oppure lo sta facendo benissimo, sono bombe a tracciato noto, armi di distrazione di massa con tante scuse a chi ci perde una mano, l’obiettivo è ben altro.
In attesa di ragguagli andiamo a Natale con due buone notizie. Con 35 anni di ritardo un tribunale argentino ha condannato all’ergastolo Videla, che per un certo periodo i figli e i nipoti delle sue centinaia di vittime hanno incontrato a passeggio per i giardinetti di Buenos Aires. Bisogna avere fiducia, vedete, e pazienza. La seconda è nostra, riguarda anche i ragazzi visti in piazza mercoledì. È stato approvato un testo di legge che dispone forti incentivi, una sorta di scudo fiscale virtuoso, per gli studenti e i giovani ricercatori che vogliano tornare in Italia. Tornare e trovare lavoro, naturalmente. Speriamo che tornino in tanti. L’intelligenza e il talento sono il carburante di cui il Paese in panne, ha bisogno.
Sono la vera bomba di cui disponiamo, difatti chi la teme l’ha da tempo disinnescata e spedita oltremare. Facciamola esplodere sui nostri cieli, illuminerà a giorno la notte.
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Fonte. Unita.it
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