MILANO - «Il seguito nessuno è in grado di prevederlo». Così il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha risposto ai giornalisti che al termine della sua visita alla Pinacoteca di Brera, a Milano, gli chiedevano se l’approvazione di martedì della legge di stabilità finanziaria facesse sperare in un percorso condiviso per l’eventuale crisi di governo. «Nessuno è in grado di prevederlo - ha sottolineato Napolitano - può farlo solo chi ha una speciale sfera di cristallo. Non credo ci sia un nesso fra la conclusione dell’iter della legge di stabilità e la crisi politica». «Adesso - è stata la conclusione del presidente della Repubblica - si apre un altro capitolo. Vedremo insieme come andrà a finire». LA TRATTATIVA - Intanto la trattativa portata avanti dalle «colombe» dei due schieramenti e fa sì che si verifichino le condizioni per un Berlusconi bis. A tal scopo l’apertura dei finiani moderati al Senato che hanno riproposto il documento preparato prima della fiducia del 29 settembre «aggiornato» con garanzie che nell’eventualità di un passo avanti del Cavaliere non ci saranno tranelli. Berlusconi, però, non ha alcuna intenzioni - riferiscono fonti parlamentari del Pdl - a dimettersi come invece richiesto da Fini anche martedì sera a «Ballaro». La linea resta quella della fiducia o voto. Non esistono possibilità che io mi faccia da parte, avrebbe ripetuto il Cavaliere ad un esponente di spicco di via dell’Umiltà. Nel tardo pomeriggio di martedì si era diffusa anche la voce di un colloquio tra il premier e Italo Bocchino, a Palazzo Grazioli ma l’indiscrezione non viene confermata né da ambienti Fli e nemmeno da fonti del Pdl. BOCCHINO - Anzi chi è direttamente coinvolto risponde con una battuta: «È più facile che la Clinton sia andata a cena con Assange...». Italo Bocchino liquida così le voci. Il capogruppo alla Camera di Fli smentisce il faccia a faccia e ribadisce che «non c’è nessuna preclusione» ad un Berlusconi bis, purché il premier si dimetta e lo faccia entro il 14 dicembre. «Non c’è nessuna preclusione a un’ipotesi del genere - dice Bocchino all’Adnkronos - a noi interessa il programma e che la maggioranza venga allargata all’Udc». LA LEGA - Intanto parla il capogruppo della Lega Nord alla Camera, Marco Reguzzoni, rompendo il silenzio della Lega in questi ultimi giorni. «Il 14 la Lega confermerà il suo voto di fiducia al Governo e al premier, rispettando in pieno il mandato degli elettori, a differenza di chi si dice intenzionato a tradire tale patto con inconcepibili manovre di palazzo». Poi aggiunge: «Per noi non esiste alternativa a un esecutivo guidato da Berlusconi. C’è chi vuole ribaltare il risultato del voto e alimenta le tensioni creando un clima incandescente nel Paese. Noi rimaniamo ottimisti e fiduciosi: il 14 la manovra di palazzo è destinata a naufragare»:] MILANO - «Il seguito nessuno è in grado di prevederlo». Così il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha risposto ai giornalisti che al termine della sua visita alla Pinacoteca di Brera, a Milano, gli chiedevano se l’approvazione di martedì della legge di stabilità finanziaria facesse sperare in un percorso condiviso per l’eventuale crisi di governo. «Nessuno è in grado di prevederlo - ha sottolineato Napolitano - può farlo solo chi ha una speciale sfera di cristallo. Non credo ci sia un nesso fra la conclusione dell’iter della legge di stabilità e la crisi politica». «Adesso - è stata la conclusione del presidente della Repubblica - si apre un altro capitolo. Vedremo insieme come andrà a finire».
LA TRATTATIVA - Intanto la trattativa portata avanti dalle «colombe» dei due schieramenti e fa sì che si verifichino le condizioni per un Berlusconi bis. A tal scopo l'apertura dei finiani moderati al Senato che hanno riproposto il documento preparato prima della fiducia del 29 settembre «aggiornato» con garanzie che nell'eventualità di un passo avanti del Cavaliere non ci saranno tranelli. Berlusconi, però, non ha alcuna intenzioni - riferiscono fonti parlamentari del Pdl - a dimettersi come invece richiesto da Fini anche martedì sera a «Ballaro». La linea resta quella della fiducia o voto. Non esistono possibilità che io mi faccia da parte, avrebbe ripetuto il Cavaliere ad un esponente di spicco di via dell'Umiltà. Nel tardo pomeriggio di martedì si era diffusa anche la voce di un colloquio tra il premier e Italo Bocchino, a Palazzo Grazioli ma l'indiscrezione non viene confermata né da ambienti Fli e nemmeno da fonti del Pdl.
BOCCHINO - Anzi chi è direttamente coinvolto risponde con una battuta: «È più facile che la Clinton sia andata a cena con Assange...». Italo Bocchino liquida così le voci. Il capogruppo alla Camera di Fli smentisce il faccia a faccia e ribadisce che «non c'è nessuna preclusione» ad un Berlusconi bis, purché il premier si dimetta e lo faccia entro il 14 dicembre. «Non c'è nessuna preclusione a un'ipotesi del genere - dice Bocchino all'Adnkronos - a noi interessa il programma e che la maggioranza venga allargata all'Udc».
LA LEGA - Intanto parla il capogruppo della Lega Nord alla Camera, Marco Reguzzoni, rompendo il silenzio della Lega in questi ultimi giorni. «Il 14 la Lega confermerà il suo voto di fiducia al Governo e al premier, rispettando in pieno il mandato degli elettori, a differenza di chi si dice intenzionato a tradire tale patto con inconcepibili manovre di palazzo». Poi aggiunge: «Per noi non esiste alternativa a un esecutivo guidato da Berlusconi. C'è chi vuole ribaltare il risultato del voto e alimenta le tensioni creando un clima incandescente nel Paese. Noi rimaniamo ottimisti e fiduciosi: il 14 la manovra di palazzo è destinata a naufragare»:
Fonte: Corriere.it
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