ROMA - "La Presidenza della Repubblica non ha ricevuto e non ha quindi potuto esaminare, né prima nédopo la riunione del consiglio dei Ministri di giovedì 18 novembre, il testo del decreto-legge sulla raccolta dei rifiuti e la realizzazione di termovalorizzatori in Campania, che sarebbe stato definito dal Governo. Il Capo dello Stato si riserva pertanto ogni valutazione sui contenuti del testo quando gli verrà trasmesso". Dal Qurinale una nota di poche righe esprime tutto lo scetticismo del presidente sulla situazione dei rifiuti in Campania.
Ispettori Ue: "Come due anni fa". Poche ore dopo arriva la valutazione degli ispettori Ue, da oggi a Napoli per fare il punto sulla gestione del ciclo dei rifiuti. "Dopo due anni la situazione non è molto diversa. I rifiuti sono per le strade, non c'è ancora un piano di trattamento e gestione della differenziata - afferma Pia Bucella, responsabile della direzione generale ambiente dell'Unione europea e capo della missione -. Siamo favorevoli a liberare i fondi non appena ci sarà un piano di gestione adottato e implementato. Non basta un piano sulla carta, ma deve essere realizzato fattivamente". A una domanda spiecifica sulle sanzioni dell'Europa legate alla crisi dei rifiuti in Campania, Pia Bucella chiarisce che "multe finora non ce ne sono state, ma ogni sentenza della Corte di giustizia deve essere eseguita in 12-24 mesi. Non è immaginabile che passino 15 anni". "Dobbiamo garantire che
la nuova direttiva sui rifiuti, che entra in vigore il 12 dicembre prossimo e che l'Italia ha già recepito, sia pienamente rispettata" conclude il capo missione Ue, che nel pomeriggio sarà in visita al termovalorizzatore di Acerra e domani mattina incontrerà la commissione ambiente del Consiglio regionale della Campania.
Assessore regionale Ambiente: "Crisi congiunturale". Dopo aver incontrato il capo degli ispettori Ue, l'assessore all'Ambiente della Regione Campania, Giovanni Romano dichiara: "Abbiamo modo di spiegare che questa crisi è congiunturale, legata soprattutto allo smaltimento quotidiano dei rifiuti della città e della provincia di Napoli. A riprova di questo, abbiamo portato il quadro complessivo dell'impiantistica regionale che, se potesse essere utilizzata senza condizionamenti, garantirebbe almeno due anni di autonomia di tutta la Regione. E abbiamo anche dimostrato che questo problema non lo abbiamo nelle altre province della Campania. Tutto ciò a conferma del fatto che l'autonomia provinciale che si è venuta a consolidare attraverso la gestione degli impianti realizzati dal 2008 a oggi consente di affrontare la situazione nell'ordinario nell'attesa della realizzazione di due impianti - quello di Salerno e di Napoli Est - che daranno la risposta definitiva al ciclo integrato dei rifiuti".
Esperti: "Pericolo di epidemie". Tutto questo mentre Napoli è allo stremo, dopo un mese di crisi. Senza via d'uscita, con gli impianti al collasso. Spaventata, perché si temono epidemie. Una minaccia reale, come spiegano gli esperti Maria Triassi, del Dipartimento di Igiene della Federico II, e Andrea Simonetti, entrambi membri della Società italiana di Igiene. "Esiste un pericolo igienico-sanitario che può trasformarsi in un serio rischio per la salute - dicono -. I rischi sono legati alla presenza di randagi, ratti. E soprattutto blatte e insetti, vettori di malattie infettive gastro-intestinali. Occorre una soluzione immediata per togliere i rifiuti dalle strade e una soluzione a lungo termine che preveda discariche da realizzare in siti sicuri, differenziata e multe per chi non la fa. Infine, accelerare i tempi per la realizzazione dei termovalorizzatori".
In città ci sono tremila tonnellate di rifiuti non raccolti. In provincia si superano le ottomila. Cumuli di sacchetti appesantiti e sfaldati delle piogge, che occupano marciapiedi, strade, isolati e si innalzano fino a ricoprire le vetrine dei negozi con i primi addobbi di Natale o le facciate dei palazzi. E se nel centro città l'immondizia abbandonata diventa l'amaro banchetto per gabbiani e piccioni, che si avventurano voraci per le strade cittadine, dalla periferia (Poggioreale e San Pietro a Patierno) arrivano le prime segnalazioni per le invasioni di topi. L'attenzione è massima. Questa mattina il governatore della Campania Stefano Caldoro, nel corso dell'intervista per 'Mattino Cinque', ha detto che "per uscire dalla crisi strutturale della questione rifiuti servono due o più realisticamente tre anni".
In questa situazione, i tecnici dell'Unione europea devono fare il punto dopo la condanna dell'Italia da parte della Corte europea di giustizia per il mancato rispetto delle regole comunitarie sulla gestione dei rifiuti. Ma soprattutto l'Unione europea non ha ancora ricevuto dal governo italiano la pianificazione degli interventi necessari a mettere in sicurezza la salute e la sicurezza dei cittadini europei presenti in Campania. I commissari vengono a verificare personalmente il livello di rischio sanitario.
Calabria, a rischio raccolta in 80 comuni. Ormai pieno dopo la chiusura della discarica di Pianopoli, sequestrata la scorsa settimana, oggi è stato bloccato il conferimento nell'impianto di selezione dei rifiuti di Lamezia Terme. Provvedimento che interessa circa 80 comuni delle province di Catanzaro e Vibo Valentia. E' quanto si è appreso alla Daneco impianti, società che gestisce sia l'impianto pubblico di selezione di Lamezia Terme, che la discarica privata di Pianopoli. I comuni rischiano di dover sospendere la raccolta nei propri territori, così come ha già annunciato la Lamezia Multiservizi per i 27 comuni di propria competenza. "Stiamo lavorando senza sosta per evitare che si blocchi la raccolta dei rifiuti negli ottanta comuni - dichiara Francesco Pugliano, assessore regionale all'Ambiente e sub commissario delegato al superamento della situazione di emergenza ambientale nel settore dei rifiuti urbani -. Stiamo cercando di far conferire i rifiuti dell'impianto di selezione della Daneco nelle discariche attualmente funzionanti. Questa però sarà una situazione tampone, sappiamo bene che la situazione complessiva resta comunque difficile".
Il cardinale e l'emergenza. "Le emergenze sono l'unica cosa che a Napoli non mancano mai, Napoli sembra vivere di emergenze. E' scandalosamente attuale il rinnovarsi dell'emergenza dei rifiuti, che incombe come una 'maledizione' sul nostro territorio". Così il cardinal Sepe sull'emergenza.
Fonte: Repubblica.it
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