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Nervi saldi cuore fermo


In mezz'ora Tremonti fa approvare in consiglio dei ministri una manovrina, ora chiamata legge di stabilità - la vecchia Finanziaria - su cui il Parlamento metterà il vincolo della fiducia. Il senso della storia è «bambole, non c'è una lira», si sarebbe detto una volta: non c'è un euro. È talmente vergognosa, la politica dei tagli, che alla riunione dei ministri non si è presentato Bondi, aedo di corte. Se persino Bondi dissente qualcosa davvero nel Pdl non funziona più. Berlusconi è allarmato da Tremonti: «Vedo manovre che non mi piacciono», ha detto: anche noi, parecchie, e dubitiamo che siano le stesse. Non c'è un euro per l'Università, la riforma Gelmini è senza copertura - ministro Gelmini, ma non gliel'avevano detto? Ma come funziona tra voi ministri: vi parlate?. Prestigiacomo dovrà chiudere i parchi. Non c'è un euro per gli albergatori abruzzesi nei cui hotel Bertolaso ha ricoverato i terremotati dell'Aquila: non li paga nessuno, hanno deciso di sospendere il servizio. È paralizzato il Parlamento, lo racconta oggi Bianca Di Giovanni, perché non c'è un soldo per coprire nessuna spesa dunque è del tutto inutile legiferare, ammontano a zero in questo momento i fondi in conto capitale, quelli che finanziano lo sviluppo. Il paese è fermo. L'unica cosa che si muove, molto velocemente, è la macchina di governo preposta a garantire l'impunità del premier: tutto ruota, come sempre, attorno agli affari suoi, alla riforma della giustizia. Di tutti gli altri - degli studenti, dei ricercatori e degli insegnanti, dei lavoratori, delle regioni che erogano servizi ai cittadini - non importa niente a nessuno.

Quel che importa è la propaganda, fondamentale mettere a tacere le voci critiche. Ieri il direttore della Rai Masi ha annunciato una raffica di querele all'Unità e al Manifesto colpevoli di aver osservato che la censura ad Annozero era pretestuosa e non degna di un servizio pubblico. Nessuna sorpresa: è lo stile della casa. Si intimidisce il dissenso, ci siamo abituati. I giornali del premier lo fanno con noi ogni giorno. Peccato che ieri nel corso di Annozero anche Formigoni abbia espresso le stesse perplessità sulla sospensione di Santoro: Masi querelerà anche lui? Il conduttore ha chiesto ieri che gli italiani facciano sentire la loro voce. Ci associamo: lo facciano, ogni giorno, con tutti coloro che sono impegnati in questa battaglia. Stateci vicino, siete la nostra forza (e grazie a tutti per le vostre parole di ieri).

Il ministro Maroni, reduce dalla straordinaria prova di Genova, ha annunciato che alla manifestazione della Fiom di domani potrebbero esserci scontri violenti con «infiltrati anche dall'estero». Allo stadio, martedì, c'erano in effetti infiltrati dall'estero: parecchi, anche a non avere pregiudizi, si indovinavano a colpo d'occhio. Un controllino su Ivan e i suoi amici l'avrei fatto anziché sequestrare le merendine ai bambini che andavano allo stadio.

Sono sicura che la manifestazione della Fiom di domani, forse l'ultima che vede Epifani segretario, sarà bella grande e pacifica. Leggete la sua intervista. Facciamo attenzione alle trappole, è un brutto momento, servono nervi saldi e cuore fermo. Ci vediamo lì.

Fonte: Unita.it

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