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Marcegaglia: «L'Italia è alla paralisi»


CAPRI - Un Paese in preda alla paralisi, azione del governo assente in un momento molto difficile per l'economia. È un nuovo duro intervento quello che la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia ha pronunciato al convegno dei giovani imprenditori a Capri, sollecitando un «cambiamento di passo».

SFIDUCIA - «A Genova avevo detto che la nostra pazienza stava finendo - ha ricordato la numero uno degli industriali -, a Prato avevo detto che finalmente qualcosa si era mosso, con l'elezione del ministro dello Sviluppo economico, ma ora ci risiamo, una nuova ondata di fango lambisce la credibilità delle istituzioni e del governo. C'è un senso di sfiducia forte, un senso di smarrimento. L'Italia è in preda alla paralisi». Marcegaglia rincara la dose: «Per non perdere posizioni competitive il Paese non deve perdere il senso di sé e in questo momento il rischio mi sembra forte. Se ogni giorno il dibattito politico viene travolto da questioni che nulla hanno a che fare con un'agenda seria, noi ci arrabbiamo e ci indigniamo». E rivendica: «Anche in questa situazione difficile, quando la sostanza e lo stile si allontanano da una soglia minimale di decoro, la nostra azione è di misurare parole e di parlare di cose serie».

DIGNITÀ - «È necessario ritrovare il senso delle istituzioni e il senso della dignità, altrimenti non si va avanti - aggiunge Marcegaglia, con un probabile riferimento alle ultime polemiche sulla vita privata del premier Berlusconi -. La politica deve riprendere il senso delle istituzioni, altrimenti l'Italia non ce la fa». In ogni caso, spiega, «Confindustria non dice che la responsabilità è del presidente del Consiglio, bisogna che la politica nel suo complesso reagisca». Come? Riprendendo «l'agenda delle riforme vere per ridare crescita e occupazione al Paese: fisco, ammortizzatori sociali, ricerca e innovazione e infrastrutture». In particolare, «la riforma fiscale bisogna assolutamente farla: bisogna tagliare la spesa pubblica, fare la lotta all'evasione e trovare risorse per ridurre le tasse al lavoro e alle imprese». Iniziative difficili da attuare, dato che «il governo non c'è, a parte qualche iniziativa singola. Il Parlamento non legifera più. Non si riesce nemmeno a eleggere il presidente della Consob». Poi una dura critica ai "movimenti" dentro il Parlamento: «È piuttosto squallido che molti deputati della maggioranza pensino al loro futuro, a dove andare di qua e di là, piuttosto che all'oggi del Paese. È inaccettabile». Anche se, sottolinea Marcegaglia, «non mancano ministri che fanno bene il loro mestiere».

NO ELEZIONI - Ma la leader degli industriali ribadisce anche il suo no all'ipotesi di elezioni anticipate: «Continuo a pensare che andare a votare in questa situazione è molto complicato. Resto dell'idea che non si debba andare alle elezioni, perché ad aprile c'è il piano di crescita e competitività da approvare in Europa. Abbiamo bisogno di serietà e che si facciano le cose per il Paese».

MARCHIONNE - Infine, un forte sostegno a Sergio Marchionne: «Confindustria è chiaramente a supporto della Fiat - dice Emma Marcegaglia -. Quel che sta facendo Marchionne è riportare l'attenzione sui problemi di competitività delle imprese. Non penso che la Fiat voglia lasciare l'Italia. Io sono d'accordo con lui, ma è anche vero che ci sono tante imprese che continuano, a ragione, a investire nel nostro Paese».

Fonte: Corriere.it

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