ROMA - Sono oltre 100mila a manifestare con Cisl e Uil, oggi in piazza a Roma, per chiedere al governo una riforma fiscale che alleggerisca i lavoratori dipendenti e pensionati. È una Piazza del Popolo gremita, dove sventolano le bandiere bianche e verdi della Cisl e azzure della Uil. «Più sostegno per famiglie, giovani, donne e immigrati»: è questo lo slogan scandito dagli striscioni dei manifestanti.
L'ASSENZA DELLA CGIL - «È la prima volta che i sindacati manifestano per chiedere una riduzione delle tasse», dice arrivando il leader della Uil, Luigi Angeletti, che non avverte la mancanza della Cgil, assente dalla piazza. «Noi- dice- vogliamo fare una trattativa e un accordo con il governo sulle tasse e non mi sembra che oggi la Cgil sia in condizione di voler fare accordi». La Cisl «ricucirà con la Cgil» quando il sindacato di Guglielmo Epifani «riconoscerà che il sindacato italiano è plurale e che il sindacato riformatore è la maggioranza» ha detto invece il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni. «È una piazza straordinaria - ha aggiunto , è l'Italia della responsabilità. E' il modo migliore per rifiutare i violenti e per metterli all'angolo». «Dieci, cento, mille Pomigliano - ha detto ancora il leader cislino, con riferimento agli accordi separati sullo stabilimento Fiat che hanno portato alla definitiva rottura del fronte sindacale - qualora ci saranno mille investimenti e altrettanti nuovi posti di lavoro di cui l'Italia ha bisogno».
«PRIMA IL FISCO POI IL FEDERALISMO» - Quanto ai temi della manifestazione, il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, ha invitato il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, «a fermarsi» e a «non mettere i carri davanti ai buoi, perchè prima va discussa la riforma fiscale e poi va fatto il federalismo, cambiando i pesi oggi sui poveri e non sui ricchi». Per Bonanni, «la discussione va fatta a monte». Anche l'opposizione, ha aggiunto, «si faccia sentire di più: meno gossip e più attenzione alla realtà». E Angeletti: «Come può un Paese fondato sul lavoro permettere che la stragrande maggioranza dei lavoratori paghi più tasse dei datori o di coloro che hanno rendite finanziarie. È uno scandalo totale ed economico che noi vogliamo eliminare».
Fonte: Corriere.it
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paolo bucci scrive , il sig. bonanni si porta dietro responsabilità grandissime sulle questioni sindacali di questi ultimi anni , accordi separati con il governo con gli imprenditori , pomigliano è stato il culmine della vergogna , ha obbligato i lavoratori con il ricatto marchionne a fare un referendum in fabbrica che non lo ha reso completamente padrone dei cervelli dei lavoratori , solo quelli gialli e altri impauriti hanno dato parere a luyi favorevole , si dovrebbe vergognare e non lamentarsi per il fumogeno, parafrasando chi semina odio riceve tempesta , non è dentro alla realtà delle cose della gente come vive con quanto vive .
è molto attento ai suoi prossimi passo che sicurament6e lo porteranno a posti lautamente pagati .
quello non è un sindacalista ma un venduto ai padroni .