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"Parlamento pulito" addio se finisce la legislatura


Le 350 mila firme (e ne bastavano 50 mila) nel dimenticatoio. Raccolte dal Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo per il “Parlamento pulito” adesso sono a rischio. Archiviate nell’ufficio atti legislativi del Senato, con la morte della legislatura finirebbero in soffitta e la proposta di legge d’iniziativa popolare dovrebbe essere ripresentata.


Portate inSenato mentre a Palazzo Chigi l’inquilino era Prodi (le firme rimangono “in vita” per due legislature) adesso con una crisi di governo che appare imminente rischiano di finire in un archivio storico del Senato, mentre “la materia verrà trattata – spiega il senatore Carlo Vizzini (Pdl), presidente della commissione Affari costituzionali – se il Parlamento deciderà di affrontare il tema di una riforma della legge elettorale”. Intanto tutto è fermo, “come anche tutte le proposte di legge, pure di iniziativa parlamentare, che trattano di riforme costituzionali, perché anche su quel versante non c’è stato un consenso tale tra le forze politiche che abbia consentito di trattare il tema in aula”, spiega il senatore Stefano Ceccanti (Pd).

Quindi, se il Quirinale, invece di sciogliere le Camere, imboccasse la strada di un nuovo governo, tra i cui compiti la legge elettorale dovrebbe essere prioritaria, i parlamentari sarebbero obbligati, dalla deliberazione della commissione, a tenere conto e discutere delle richieste di quelle 350 mila firme: un Parlamento senza condannati (in via definitiva, o anche in primo grado se si tratta di mafia), un limite di due mandati per onorevoli e senatori e la reintroduzione delle preferenze.

Beppe Grillo in un’intervista al Fatto Quotidiano ieri si è rivolto al presidente del Senato Renato Schifani: “Deve dirci dove sono finite le 350 mila firme che avevamo raccolto per la legge sul Parlamento pulito. Se non ce lo dirà, andremo a prendercele noi”. Sempre ieri sul Corriere della Sera Gian Antonio Stella ha chiesto: “È passato troppo tempo da quando quelle firme sono state portate a Palazzo Madama: non andavano bene? C’era qualcosa che non quadrava?”. E ancora: “O Grillo mente quando accusa il Parlamento di non aver più fornito alcuna risposta (e in questo caso può essere facilmente sbugiardato) o il Parlamento si sta comportando in modo inaccettabile”.

La risposta, quindi, la fornisce lo stesso presidente della commissione senatoriale che ha preso in carico l’esame della proposta di legge in data 22 dicembre 2008: “Sono io che presi a cuore la cosa – afferma Vizzini – tanto che convocai Grillo in audizione”. Un’altra strada sarebbe quella di approvare in commissione la proposta di legge, portandola poi alla discussione in aula, ma “per far questo dovrebbe decidere di discuterne la maggioranza in commissione e se devo essere sincero la vedo dura – dice ancora Vizzini – perché vedo le forze politiche molto distanti sulla possibile riforma della legge elettorale, mi parrebbe strano trattare solo quei tre aspetti e non un disegno complessivo”.

Quindi per ora, l’unica risposta che rimane ai 350 mila firmatari e a Beppe Grillo, è quella fornita dalla vicepresidente della commissione Maria Fortuna incostante il 10 giugno 2009: “Il disegno di legge di iniziativa popolare sarà esaminato congiuntamente agli altri disegni di legge in materia elettorale in base al programma di lavori che sarà definito”. Non è mai stato fatto e oggi il rischio che si vada al voto anticipato appare concreto: con la fine della XVI legislatura la proposta di legge “Parlamento pulito”, presentata nella XV, sarà azzerata. Tutto da rifare.

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2 commenti to " "Parlamento pulito" addio se finisce la legislatura "

  1. Bisognerebbe fare Un'azione eclatante di recupero e riproposta nello stesso tempo.

    Non possono prendere per il culo 350.000 persone che poi i condividenti sarebbe almeno 10 volte di piú.

  2. Anonimo says:

    In tanti fin qui hanno parlato di fare una riforma della legge elettorale, ma già nel 2008 l'unico che con tanta determinazione, ha deciso di scrivere come riformarla è stato l'On Saverio Romano!!!Tanto di cappello a quelli che come lui traducono il dire in fare!!!
    Trovi una versione completa della mia opinione a questo indirizzo:

    http://giuseppepiazzese.wordpress.com/2010/09/16/nel-sistema-elettorale-si-torni-alle-preferenze/

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