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Caso Tuliani, riesplode la bagarre. I finiani: "Documenti falsi, basta dialogo sulla giustizia"


ROMA - Sulla stampa accuse a Gian Carlo Tulliani: sarebbe il proprietario delle due società off shore che hanno acquistato l'appartamento di Montecarlo (del quale pertanto non sarebbe stato il semplice affittuario, ma il titolare). Viene citato a supporto - e anche mostrato - un documento firmato dal ministro della Giustizia dell'isola di Santa Lucia; ma gli avvocati del cognato di Gianfranco Fini smentiscono; e i finiani interrompono i colloqui avviati con gli ambasciatori del premier Berlusconi sui temi della giustizia, accusando la stampa vicina al presidente del Consiglio di "dossieraggio". "Da domani tutti con l'elmetto in testa": è la frase attribuita a una delle cosiddette 'colombe' del gruppo di Fini, che spiega come "ormai lo spazio di manovra per gli ambasciatori di pace è diventato residuale".

Negli ultimi giorni, infatti, il ministro della Giustizia Angelino Alfano e Italo Bocchino sul versante politico e Niccolò Ghedini e Giulia Bongiorno sul versante tecnico avevano avviato colloqui e approfondimenti per definire un'intesa per mettere al riparo Berlusconi dalle vicende giudiziarie cui è interessato. Secondo i finiani, sostiene l'agenzia Ansa, a fronte della disponibilità ad armonizzare i rapporti all'interno del centrodestra si registra un'escalation della campagna mediatica contro il presidente della Camera da parte della stampa vicina al presidente del Consiglio. In ambienti vicini a Fini - riferiscono ancora fonti di Fli - si sarebbe venuti in possesso di "elementi che evidenziano una vera e propria attività di dossieraggio, con utilizzo di ingenti risorse di denaro in Italia e all'estero al fine di produrre e diffondere documentazione falsa".

Di produzione e diffusione di documentazione falsa parla oggi anche un editoriale sul sito Farefuturo, che si scaglia apertamente contro "l'apparato mediatico che fa capo al Silvio Berlusconi “imprenditore”" e che "è stato messo al servizio delle esigenze del Silvio Berlusconi “politico”. Di quel Silvio Berlusconi che, sia detto per inciso, nel suo ruolo istituzionale di presidente Consiglio, tra le tante e varie competenze, detiene anche quella sui servizi segreti".

A provocare la reazione dei finiani la notizia, pubblicata dal Giornale e da Libero, che riprendono due quotidiani dominicani, Listin Diario ed El Nacional, secondo la quale la casa di Montecarlo lasciata in eredità ad An dalla contessa Colleoni sarebbe stata acquistata in realtà da Gian Carlo Tulliani, in quanto proprietario occulto della Printemps Ltd e della Timara Ltd, le due società off shore che hanno acquistato in tempi diversi l'appartamento, come risulta da un documento firmato dal ministro della Giustizia dell'isola di Santa Lucia (è lì che hanno sede legale le due società).

Il Giornale e da Libero accusano apertamente Fini di aver mentito. Mentre i legali di Gian Carlo Tulliani, Carlo e Adriano Izzo, smentiscono la notizia, rilevando che da "una prima indagine eseguita dai sottoscritti difensori emergono forti perplessità sull'autenticità del documento pubblicato dai quotidiani Libero e Il Giornale e attribuito al ministro di Giustizia di Santa Lucia''. "Il signor Gian Carlo Tulliani - scrivono i due avvocati - smentisce categoricamente la notizia secondo la quale ci sarebbe la sua persona dietro la società off-shore che ha comprato l'appartamento monegasco, ribadendo di essere un semplice conduttore della suddetta unità immobiliare".

Fonte: Repubblica.it

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