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Riparte domani Annozero. Torna su RaiDue in prima serata, condotto come sempre da Michele Santoro. Stesso studio, stesse luci e stessa scenografia perc la quarta edizione di un programma che parte con forti ritardi dovuti a un'operatività ottenuta solo la scorsa settimana. E non concessa ancora a tutti. Al momento della presentazione del programma mancano le firme sui contratti di Vauro, che dovrebbe concludere ccettando le condizioni dell'anno scorso, e di Marco Travaglio, "non un ospite - spiega Santoro nella conferenza stampa, interdetta ai dipendenti Rai, per la presentazione della nuova stagione - ma parte della squadra e il suo racconto dei fatti, fatti che nessun altro racconta, è una parte della missione del programma, una nostra responsabilità".
Sulla situazione contrattuale di Travaglio, il conduttore, accompagnato solo dal vicepresidente di RaiDue Massimo Lavatori, chiarisce: "Non abbiamo notizia di problemi sul suo contratto che però non è stato ancora firmato. Basterebbe fargli siglare l'accordo dell'anno scorso". Ci saranno comunque entrambi per la prima puntata che, con titolo "I ribaltonisti", si occuperà della situazione politica italiana. Poche anticipazioni però sugli ospiti e sulla scaletta: ci sarà Italo Bocchino. In studio anche quest'anno Giulia Innocenzi.
A poche ore dal debutto, animato anche dalla questione degli spot pubblicitari messi in onda dalla rete solo a partire da ieri, Annozero suscita polemiche, prima fra tutte quella relativa alle informazioni sulla puntata di domani sera. Santoro prende posizione sulla circolare inviata nei giorni scorsi dal direttore generale Rai Mauro Masi 1 sulla conformità nei talk show e sulle regole per una corretta informazione (rigidità su imparzialità e contraddittorio, sulle interviste, sul ruolo del pubblico in studio e schede di programma e scalette): "Il direttore generale deve occuparsi dell'azienda e io non posso impedirgli di usare lo strumento delle circolari: ma io sto al mio ruolo di giornalista". Poi aggiunge: "Le circolari non sono legge e per questo io non seguirò quella relativa all'informazione preventiva del direttore generale sui contenuti e gli ospiti del programma. Non accettiamo ingerenze esterne, perché la libertà di espressione è un diritto garantito dalla nostra Costituzione e la mia autonomia è garantita dal contratto che ho con la Rai''.
Sulla questione delle scalette è intervenuto durante la conferenza stampa anche il consigliere d'amministrazione Nino Rizzo Nervo che ha espresso il proprio sostegno a Santoro: "Le circolari del direttore generale della Rai, come quella sulle scalette dei programmi da sottoporre preventivamente alla sua attenzione, sono inapplicabili sia in termini di diritti sia praticamente: creano solo equivoci e si rischia di coprirsi di ridicolo".
Santoro poi spiega a chiare lettere: "Io non ho paura, Annozero non ha paura e i miei colleghi non hanno paura". E sulle scalette aggiunge: "È una rottura di scatole, è mobbing. Ma di chi? Di Berlusconi? Ormai in Rai c'è una situazione kafkiana e la gente sta impazzendo". Infine, poco prima di concludere il suo lungo intervento, il giornalista interviene con forza: "Piuttosto si dica che un programma non si vuole fare, ci si prenda questa responsabilità, oppure si deve dimostrare a qualcuno che si sta facendo qualcosa? Allora andiamo allo showdown: io posso andare in onda anche senza studio, la parola non me la tolgono, quella ce l'ho ancora e continueremo a denunciare ciò che accade".
In giornata è arrivata anche la replica di Masi relativa alla presenza di Travaglio: "Il problema chiaramente - afferma il direttore generale della Rai in una nota - non è Travaglio sì Travaglio no, né la persona di Marco Travaglio che è un professionista che fa il suo mestiere, né il fatto che sull'eventuale contratto di Travaglio possono esistere problemi di natura giuridica in relazione alla governance aziendale. Il problema vero è proprio la mancanza di contraddittorio e il pluralismo".
Fonte: Repubblica.it
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