ROMA - L'Italia dei Valori ha presentato una mozione di sfiducia nei confronti Giacomo Caliendo, il cui nome ricorre più volte nell'inchiesta giudiziaria sulla cosidetta P3: secondo i capigruppo al Senato e alla Camera, Felice Belisario e Massimo Donadi, il sottosegretario alla Giustizia non può restare al suo posto. Dal canto suo, il Partito democratico ha chiesto che Caliendo non segua più i lavori sul ddl intercettazioni.
"Quanto sta emergendo a suo carico è gravissimo - hanno dichiarato i due esponenti dell'Italia dei valori - Non è ammissibile che un sottosegretario alla Giustizia partecipi a riunioni segrete per influenzare decisioni politiche, appalti, processi e per provare a condizionare il voto della Corte Costituzionale sul cosiddetto Lodo Alfano. Caliendo deve andare a casa. La mozione di sfiducia è un atto dovuto. Auspichiamo, nell'interesse del Paese, che altre forze di opposizione la sostengano".
"'Non è più nelle condizioni di svolgere serenamente il suo lavoro - ha detto ai cronisti Belisario, al termine della conferenza dei capigruppo - Si occupa di aspetti assai delicati, basti pensare al ddl intercettazioni, quindi ritengo che non sia opportuno proseguire in questo modo. Io al posto suo avrei già fatto le valigie ed abbandonato via Arenula".
Belisario ha concluso dicendo che l'Idv ha "chiesto al presidente Schifani che la mozione di sfiducia presentata oggi in Senato venga discussa e votata prima della pausa estiva delle Camere. Conosceremo il suo orientamento la settimana prossima, in occasione della prossima caopigruppo''.
Scontato il no del Pdl alla mozione di sfiducia. Il presidente dei senatori Maurizio Gasparri ha spiegato di non aver ancora letto la mozione presentata dall'Idv, ma ha preannunciato di essere "naturalmente contrario alla richiesta di dimissioni".
Il Pd giudica "inopporutuno" che il Caliendo continui a seguire per il governo l'iter del ddl intercettazioni, in commissione alla Camera. A sollevare la questione è stata la capogruppo democratica in commissione Giustizia a Montecitorio, Donatella Ferranti, a inizio della seduta odierna, cui era presente lo stesso sottosegretario alla Giustizia. La linea del Pd era stata decisa questa mattina durante l'ufficio di presidenza del gruppo e Ferranti ha sottolineato "l'inopportunità politica" del fatto che sia proprio Caliendo ad occuparsi del provvedimento sulle intercettazioni.
Fonte: repubblica.it
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