Si chiedono se l’Aids esista ancora e sono convinti che l'omosessualità sia una malattia da curare. Poco informati, fragili e ansiosi, i giovani oggi sono così. Dicono di conoscere poco la contraccezione, temono che la pornografia rovini il rapporto con la fidanzatina (quando c’è), e preferiscono gli ansiolitici all’alcol e alle droghe. Gli antidepressivi si consumano infatti già da giovani: tanto che ne fanno uso sei ragazzi su cento. Di questi hanno iniziato a farlo prima dei 13 anni il 12,6% e il 10,9% li assume quotidianamente.
L’immagine di ragazzi vittime di pregiudizi sui comportamenti amorosi, sul sesso e sulla propria salute 'intima' arriva dalla ricerca dell’Università La Sapienza di Roma "Giovani uomini e l'amore", condotta nell’ambito della campagna ministeriale 'Amico Andrologo'.
Secondo lo studio il 42,3% dei diciottenni italiani ha rapporti non protetti e il 57% del campione visitato è affetto da patologie ed infiammazioni genitali e/o riproduttive. Mentre il 41,8 % ha, o ha avuto, disturbi che potrebbero minare il loro potenziale riproduttivo. Inoltre il 61,4% di chi ha una attività amorosa non usa alcun metodo contraccettivo e il 23,9% si affida alla pillola anticoncezionale delle ragazze. "I giovani non sono informati ma pensano di esserlo, hanno pregiudizi forti legati soprattutto alla mancanza di conoscenze e ricevono poche informazioni e in modo passivo", spiega Andrea Lenzi, direttore del dipartimento di fisiopatologia medica dell’università romana.
“La sessualità viene vissuta come un mordi e fuggi e i disordini non vengono sentiti come problemi”. Questo perché l’ignoranza diffusa li porta a sottovalutare i disturbi, le infezioni e le patologie a carico del loro apparato genitale. Basti pensare che il 41,8 % del campione ha, o ha avuto, disturbi che potrebbero minare il loro potenziale riproduttivo.
“Dati non certo rassicuranti ma che non stupiscono – spiega Lenzi – se si considera che di sesso non si parla, o meglio non se ne parla con chi ne sa ma con gli amici quasi sette volte su dieci (64,4%), e nel 45% dei casi qualcosa si apprende dalla tv”. "Dottore, qual è la misura normale del pene? L'alcol e la droga possono aiutarmi nei rapporti sessuali? L'omosessualità è una malattia?". Sono solo alcune delle domande più frequenti poste dagli studenti maschi dell'ultimo anno di superiori ai medici specialisti. Anche sull'omosessualità le cose non cambiano. "Dipende da traumi subiti durante l'infanzia?", domandano i giovani, oppure "è una malattia?". E il profilattico? L'ansia è unanime: "Se metto il preservativo a rapporto già iniziato posso stare tranquillo che la mia ragazza non rimanga incinta?". Oppure: "Conosco la mia ragazza da tanto tempo, perchè mi devo proteggere lo stesso? I preservativi sono costosi!"
Un’ulteriore conferma della disinformazione arriva dal fatto che la preoccupazione maggiore resta “la contraccezione” più che la prevenzione delle malattie a trasmissione sessuale. L’energia fisica e psichica invece si dedicata all'appartenenza nel gruppo, agli abusi e alla cura del peso corporeo che sta diventano una vera ossessione per molti giovani uomini. Infine, il 43% di quelli che frequentano l'ultimo anno delle scuole superiori, dai diciotto ai ventidue anni di età, non ha avuto rapporti sessuali. Mentre l'ha già fatto il 57% con in media una partner e la 'prima volta' è stata a 16 anni.
Dall’analisi dei 10.124 questionari sugli stili di vita vengono fuori altri dettagli sullo stato di salute dei ragazzi italiani. Ha fumato il 45,6% e fuma il 34,8% dei ragazzi alla soglia dei 18 anni (di questi il 75,3% quotidianamente, dichiarando 40 sigarette a settimana in media). La prima sigaretta l'hanno accesa a 13 anni il 23,6%, a 14 anni il 45,7% e a 15 il 67,9%. Mentre il 46,5% ha provato almeno una volta sostanze stupefacenti. Tra tutte vince la marijuana (44,6%), il popper il 13,5% (a 16 anni la prima volta), la cocaina (l'8,3%), allucinogeni il 4,9% (dai 17 anni in su), ecstasy il 3,9% (dai 16 anni), LSD e acidi il 3,4% (dai 17 anni), anfetamine il 2,9% (dai 16,9 anni in poi) e eroina lo 0,9% (a 17 anni la prima volta).
Fonte: kataweb.it
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