Vittorio Sgarbi dovrà pagare un consistente risarcimento al procuratore aggiunto di Udine ed ex pm di Pordenone, Raffaele Tito per averlo diffamato nel corso di alcune puntate di "Sgarbi quotidiani" andate in onda su Canale 5 nel 1997. Il reato è caduto in prescrizione per il troppo tempo trascorso ma la Corte d’Appello di Venezia ieri sera ha quantificato in 110 mila euro (225 milioni di lire) l’ammontare del risarcimento dovuto. La cifra stabilita in primo grado era di 300 milioni di lire. La prescrizione ha invece "cancellato" il reato per quanto riguarda le altre tre puntate diffamatorie. Sgarbi, del quale in questi giorni si parla come possibile sovrintendente al Polo Museale di Venezia, dovrà pagare a Tito (avvocati Franchini e Vassallo) anche 15 mila euro di spese legali. La vicenda giudiziaria è durata 13 anni, anche perché i legali di Sgarbi, dopo la condanna di primo grado intervenuta nel 2001 (un anno e un mese di reclusione), si sono rivolti alla Corte costituzionale sostenendo l’insidacabilità delle sue affermazioni, in quanto parlamentare. Ma la Consulta rispedì gli atti a Venezia, rigettando l’istanza e dando il via libera al processo. Al risarcimento andranno aggiunti gli interessi maturati in tutti questi anni. Ma è probabile che Sgarbi, prima di pagare, farà ricorso per Cassazione.
Fonte: Leggo.it
---Se hai trovato interessante l'articolo iscriviti ai feed via mail per rimanere sempre aggiornato sui nuovi contenuti del blog
Lo impiccassero!
Buffone
Fatelo pagare a quest'altro servo del ducetto , che da parlamentare non fa un c...ops..o e sta sempre nelle televisioni con le sue arrabbiature !! Arrabbiature che minacciano a chicchessia con volgari espressioni e molto scurrili ! Sarà per l'episodio di quando era bambino e del quale è rimasto traumatizzato ; per chi non lo sapesse glielo hanno rifilato nel c**o!!