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Scajola: "Non ho mai preso soldi" Ma un supertestimone lo accusa

ROMA - "Non so né di assegni circolari, né di altri pagamenti diversi da quanto da me versato con il mutuo bancario per l'acquisto dell'appartamento in questione". È la versione di Claudio Scajola, che accetta per la prima volta di rispondere alle domande di Repubblica sullo scandalo che lo vede da giorni nell'occhio del ciclone. Un'intervista in cui il ministro ammette di aver conosciuto l'imprenditore Diego Anemone al tempo in cui era ancora ministro dell'Interno, "perché una sua impresa stava effettuando dei lavori di messa in sicurezza dell'alloggio di servizio del Viminale". Dell'architetto Angelo Zampolini, al contrario, si ricorda "poco". "Era la persona a cui si era rivolto Angelo Balducci, che si era offerto di darmi una mano per cercare casa a Roma". Ma sul punto centrale della questione nega decisamente ogni addebito: "Non ho mai ricevuto denaro da Anemone, da suoi intermediari o da chiunque altro". È la questione decisiva, che lo vede coinvolto nell'inchiesta sui grandi appalti della procura di Perugia.

Scajola, prima di iniziare, ci tiene a mettere in chiaro di avere la coscienza a posto: "Rispondo alle vostre domande perché sono una persona corretta. Lo sono sempre stato, anche se oggi dicono il contrario". Ministro Scajola, conosce l'imprenditore Diego Anemone?
"Ho conosciuto Anemone da ministro dell'Interno, perché una sua impresa stava effettuando dei lavori di messa in sicurezza dell'alloggio di servizio del ministero".

E dell'architetto Angelo Zampolini che, secondo l'accusa, ricevette da Anemone i 900 mila euro per l'acquisto della sua abitazione, cosa ci può dire?
"Di Zampolini ricordo poco. Era la persona a cui si era rivolto Angelo Balducci, l'allora provveditore alle Opere pubbliche del Lazio, che si era offerto di darmi una mano per cercare casa a Roma, in un periodo in cui vivevo in albergo. Balducci... stiamo parlando di uno degli otto gentiluomini del Papa, non so se mi spiego".

Le due proprietarie della casa che lei ha acquistato a Roma sostengono che lei abbia consegnato loro (oltre agli assegni suoi personali coperti da mutuo) 80 assegni circolari per 900 mila euro forniti proprio da Anemone. Cosa risponde?
"Non conosco il contenuto delle dichiarazioni delle sorelle Papa al pubblico ministero. Ho letto solo delle ricostruzioni giornalistiche che sono tra l'altro contraddittorie tra loro".

Quali contraddizioni ci sarebbero?
"Per esempio in un giornale si scrive che il notaio avrebbe confermato la presunta testimonianza delle due venditrici, mentre in un altro giornale si afferma che il notaio le avrebbe negate. In ogni caso, non so né di assegni circolari, né di altri pagamenti diversi da quanto da me versato con il mutuo bancario per l'acquisto dell'appartamento in questione".

Bene, ma le sorelle Papa ricordano, al contrario, che fu lei in persona a portare i famosi ottanta assegni il giorno del rogito...
"Chi dice che sia stato a conoscenza o addirittura che sia stato il portatore di questi assegni il giorno del rogito, mente. Sono pronto ad un confronto faccia a faccia con chiunque insistesse con questa menzogna. E posso sin d'ora assicurare che farò tutti i passi necessari a tutela della mia onorabilità. Insisto: alla stesura del rogito ho pagato la somma pattuita di 610mila euro con mutuo acceso con il Banco di Napoli, questo è tutto".

Quindi nega di aver mai avuto denaro da Anemone o da suoi intermediari?
"Voglio dirlo chiaro e forte: non ho mai ricevuto denaro da Anemone, da suoi intermediari o da chiunque altro".

Lei dice da giorni di essere pronto a chiarire tutto con la magistratura. Perché allora non si è ancora presentato a rendere dichiarazioni?
"Ho proposto al magistrato un incontro a breve in una data compatibile con i miei impegni di governo. Io comunque non sono indagato: il pm ha chiesto di sentirmi come persona informata dei fatti".

Ma non pensa di dover chiarire questa vicenda anche di fronte al Parlamento e all'opinione pubblica?
"Non credo proprio di dover spiegare la mia posizione di fronte al Parlamento in una vicenda in cui, lo ribadisco, sono testimone e che presenta ancora troppi lati oscuri, in primo luogo per me".

A proposito di questi presunti "lati oscuri", lei sostiene di aver "pestato qualcosa di brutto", qualcosa che le si sarebbe ritorto contro con questo scandalo. Pensa a una manovra politica? E chi sarebbe il manovratore?
"Ho detto che non sono un dietrologo e che spero proprio che, dietro questa vicenda, non ci siano "oscuri manovratori" o "disegni preordinati" contro di me o contro il Governo. È esattamente ciò che penso".

Non crede che, di fronte ad accuse del genere, con testimonianze rese di fronte all'autorità giudiziaria, un ministro dovrebbe dimettersi?
"E perché dovrei dimettermi? Io sono una vittima di questa situazione! Chiedo io per primo che si faccia piena chiarezza perché ho la coscienza a posto e sono certo che non emergeranno responsabilità a mio carico. Per questo non farò come nel caso Biagi, non lascerò il governo. Altro che dimissioni! Sembrerei ammettere una colpa che non ho".

Si dice tuttavia che lei abbia presentato le dimissioni a Berlusconi e che il presidente del Consiglio le abbia respinte. È vero?
"Sono stato da Berlusconi, a palazzo Grazioli, per informarlo di ciò che sapevo. Gli ho detto che sono totalmente estraneo a questa incomprensibile vicenda e mi sono rimesso alle sue decisioni".

E il premier cosa le ha risposto?
"Mi ha chiesto di proseguire serenamente il mio lavoro. Cosa che farò, potete starne certi".

Fonte: Repubblica.it

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