ROMA — Sono il 4 per cento di tutti i maltrattamenti sui bambini gli abusi sessuali a minori. Nella giornata nazionale contro la pedofilia che si celebra oggi, Telefono Azzurro diffonde un dossier che prende in esame tutti i contatti e le richieste di aiuto ricevute dal gennaio 2008 al marzo 2010. Non sono pochi. Quel 4 per cento è solo la percentuale «contata» dagli operatori di Telefono Azzurro, «in realtà — spiega il presidente Ernesto Caffo — sono migliaia i casi di abuso sessuale grave e decine di migliaia i casi meno gravi».
DEGRADO E NON SOLO - L’infanzia abusata in Italia non è un’infanzia emarginata e degradata. «Fino a qualche tempo fa si pensava che queste cose accadessero in ambienti sociali degradati — continua Caffo —. Non è così, adesso sappiamo che gli abusi sessuali avvengono in ogni contesto sociale e che i carnefici spesso sono persone perfettamente integrate, quindi difficili da riconoscere». Sei bambini su dieci tra quelli che hanno subìto abusi sessuali non hanno ancora compiuto i 12 anni. «Questo dato deve far riflettere, i bambini così piccoli sono quelli che hanno minori difese, che non hanno protezione e che spesso non aprono bocca perché si sentono in colpa. Bisogna agire su due fronti: quello dell’osservatorio per monitorare quanto più possibile, e poi quello degli strumenti di prevenzione. Inoltre, il bambino violato ha bisogno di sostegno, deve comprendere che non è colpevole, deve prendere coscienza che è lui la vittima».
CONOSCENTI - Nella maggior parte dei casi, si legge ancora nel dossier, consultabile sul sito Azzurro.it, gli abusi sessuali sono commessi da persone di famiglia, genitori, nonni, parenti, ma anche in ordine decrescente conviventi, amici di famiglia, insegnanti, educatori. C’è anche un 1,6 per cento che riguarda figure religiose. Gli estranei, quelli che non si conoscono e che carpiscono la fiducia del bambino o del ragazzo, sono l’11 per cento. «La pedofilia è un fenomeno che la società tende a rimuovere e in Italia il numero di casi non denunciati è molto alto — dice ancora Ernesto Caffo —. Mancano un sistematico monitoraggio e una reale condivisione di dati tra istituzioni e associazioni». In linea con i numeri disponibili a livello internazionale, il dossier di Telefono Azzurro rileva che sono soprattutto le bambine e le adolescenti le principali vittime di abusi sessuali, si tratta del 66 per cento dei casi. Tuttavia una segnalazione su tre riguarda minorenni maschi, sono oltre il 33 per cento, a conferma che anche bambini e adolescenti maschi sono significativamente coinvolti in atti di abuso sessuale, soprattutto se di età inferiore agli 11 anni.
Fonte: Corriere.it
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