Di Massimo Fini: Io faccio il tifo per il vulcano islandese Eyjafjallajökull . È bene che ogni tanto la natura, indifferente, imparziale e moralmente amorale, ricordi all’uomo, che nella sua demenziale ubris, sta diventando la bestia più stupida del Creato, non è il padrone del mondo. Il vulcano islandese esplose già, con la stessa violenza, due secoli fa ma nessuno se ne accorse tranne i pochi abitanti di quelle terre lontane, mentre oggi sta mandando in tilt l’intero pianeta. Due secoli fa gli aeroplani non esistevano. Ma non è solo una questione puramente tecnologica. Già nel primo secolo a. C. il filosofo greco Posidonio sapeva che qualsiasi accadimento in qualsiasi parte dell’universo influisce su qualche altra cosa nell’universo. Quella che era un’intuizione concettuale noi moderni l’abbiamo fatta diventare una realtà concreta. Abbiamo creato un sistema talmente complesso, integrato e universale che qualsiasi fatto negativo in qualsiasi parte del mondo lo inceppa. E questo vale non solo per gli accadimenti imparziali della natura ma anche, e forse soprattutto, per quanto noi stessi facciamo. La Grecia è in crisi? Solo una cinquantina di anni fa la cosa avrebbe riguardato solo i greci e, dato che non sono quelli antichi, ma quelli di oggi, stupidi come tutti gli uomini di oggi, avremmo potuto fregarcene. Invece se crolla la Grecia crolla economicamente l’Unione europea e, di lì a poco, l’economia mondiale, almeno quella del mondo industrializzato e di quello che, a calci in culo e magari con l’aiuto di qualche "bomba blu", stiamo spingendo a forza sulla "via dello Sviluppo".
Siamo stati così cretini, e avidi, noi occidentali, la "cultura superiore", da voler piegare il mondo intero, o quasi, a un unico modello per cui se per caso, per fatto di natura o altro, questo si inceppa o si dimostra sbagliato non abbiamo vie di fuga. Qualsiasi macchina, appena un po’ sofisticata, ha almeno due motori, se se ne rompe uno si va con l’altro. Noi abbiamo un solo motore, abbiamo omologato il pianeta a un’unica dimensione, ad un unico sistema, ad un unico modello. Che è sbagliato in re ipsa perché si basa sulle crescite esponenziali, che esistono in matematica, non in natura. Verrà il giorno, non più tanto lontano, in cui questo sistema imploderà su se stesso. Basterà che uno spillo cada in Giappone. Si salveranno solo quei pochi popoli che ne sono rimasti fuori.
Gli indigeni delle isole Andemane che, pur essendo i più vicini, dopo Sumatra, all’epicentro dello tsunami, non hanno avuto né un morto né un ferito. Perché non hanno mai accettato di contaminarsi con lo “sviluppo” e invece di affidarsi a ottusi strumenti tecnologici sanno ancora guardare il mare con occhio umano, ascoltarlo con orecchie umane, sentirlo con cuore umano. Forza Eyjafjallajökull.
Fonte: Antefatto.it
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BRAVO..pensa a quelle povere persone che vivono nelle prossimità del vulcano...pensa a tutte le persone rimaste bloccate fuori dal loro paese...io la prossima settimana dovrei andare in Svezia ad aiutare bambini meno fortunati..il traffico di cibo e medicinali nel nord europa è bloccato...pensa a tutte le persone che moriranno di fame o per la mancanza di un medicinale...VERGOGNA..!!!
Io credo che per capire bene l'articolo di Massimo Fini, bisogna fare lo sforzo di concetrarsi sulle intenzioni dell'autore e abbandonare l'immagine del vulcano. Ovvi sono i disagi materiali e che si ripercuotono nel concreto delle vite delle persone.
Ma il vulcano è solo lo spunto, il senso dell'articolo è che la natura va rispettata sempre, non si può iniziare a temerla solo quando ci mostra la sua grandezza. La terra non appartiene ad una corrente politica colpisce indistintamente tutti e tutti dovrebbe rendersi conto che l'uomo è solo una piccola parte della natura e che non può pretendere di essere padrone della terra e di tutti gli altri essere viventi che ci vivono...
...le intenzioni dell'autore...?? beh, quindi un discorso utopico privo di significato reale...scrivere "io sto con il vulcano" significa non considerare tutto quello che il vulcano sta fermando...e forse anche fregarsene di tutte le ripercussioni che ci sono...
sono d'accordissimo con tutto quello che ha detto anonimo, ma prendiamo in considerazione anche una semplice vacanza... una coppia di giovani sposini mettono le monetine da parte, poi rompono il salvadanaio e organizzano un viaggetto in una città europea...
e che succede? erutta un vulcano... beh, certo non ci possono fare niente...
ma almeno il buon senso di non leggere che un giornalista (che può fare qualsiasi viaggetto in qualsiasi momento e forse se ne frega di aver perso qualche euro) STA CON IL VULCANO...
non ci sto... io NON sto con il vulcano...
@ Claudio: mi spiace per te, ma devi starci per forza, con il vulcano. E' sulla Terra da più tempo e dunque continua a fare vita di sempre. Gli sposini potranno fare il loro viaggetto in auto, o in nave che è anche più romantico.
@ Anonimo: non penso che in Svezia morirà nessuno di fame.
Un commento tecnico...Per tutti gli anonimi, se desiderate postare il vostro commento con un nick, è sufficiente che vi iscriviate su google :)
ma va a cag
ma che discorso è che il vulcano è sulla terra da più tempo...certo che cha la stupidità non ha proprio limiti...!
certo che il vulcano ce lo teniamo con tutto quello che provoca...
ecco un altro che 1) non si firma e 2) probabilmente è il solito "finto" pacifista e "finto" ambientalista....
c'è modo e modo di esprimere il proprio parere...e poi che c'entra che in svezia nessuno morirà di fame... pensi che siano tutti ricchi in svezia..?? invece che applaudire una persona che fa volontariato in questo modo dobbiamo negrigarlo..?? si può aiutare gli altri anche non solo in africa o in pakistan e lo si può fare anche senza appartenere ad emergency...!!!! che è anche meglio ultimamente...
Un vulcano è sulla Terra da più tempo di qualunque specie vivente. Volevo intendere che le specie viventi, per preservare la propria sopravvivenza, devono sapersi adattare ai mutamenti. Contrastarli significherebbe votarsi all'estinzione. La specie umana, per potersi preservare nella sua globalità, dovrebbe saper rinunciare ad alcuni piaceri individuali: il viaggio aereo potrebbe essere uno di questi.
In Svezia certamente non tutti sono fortunati e ricchi, ma nei paesi da te citati stanno molto peggio. In un prossimo futuro potremmo trovarci in una situazione diversa e forse proprio per eventi simili a questo del vulcano i territori che oggi abitiamo potrebbero diventare inospitali. Un ritrovato istinto di sopravvivenza dovrebbe convincerci a cercare di stabilirci in altri lidi: l'Africa, ad esempio. Ma, se e quando capiterà, ci vorranno laggiù?