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"Roberto, non lasciare la Mondadori Ti garantiamo libertà"


CARO ROBERTO, a seguito di quanto è accaduto negli ultimi giorni, mi sembra doveroso, sia come rappresentante della tua casa editrice che come persona a te legata da un profondo senso di amicizia e rispetto, fare alcune precisazioni.

Allo stato attuale delle cose, sarebbe forse troppo semplice cercare di rispondere ai dubbi da te pubblicamente espressi citando i numerosissimi casi in cui il gruppo Mondadori si è esposto per dar spazio a voci scomode e controcorrente, che hanno pagato - come tu stesso stai pagando in prima persona - un prezzo personale altissimo. Nel corso degli anni abbiamo infatti pubblicato autori come Salman Rushdie con Mondadori e Ayaan Irsi Ali con Einaudi, così come altri giornalisti d'inchiesta in aree del mondo "ad alto rischio".

L'editoria libraria, diversamente da altre forme di editoria, è caratterizzata dal peso e dalla grande varietà degli autori. Ciò fa sì che la casa editrice non debba e non possa identificarsi in toto con le posizioni di ciascuno dei suoi molti autori. Una volta deciso di pubblicarlo, la casa editrice si schiera a fianco dell'autore, a difesa dei suoi diritti e soprattutto della sua libertà, che si incarna, appunto, nella pubblicazione.

Ma non possiamo dimenticare che una casa editrice non è solo i libri che pubblica, ma è soprattutto la somma delle persone che vi lavorano e che ti esprimono ogni giorno il loro sostegno facendo sì che le tue opere vengano editate. Lo sai, lo respiri da anni e tu stesso lo hai manifestato pubblicamente in varie occasioni. È nel lavoro da noi tutti svolto in questi anni, nella totale assenza di alcun tipo di censura, nel continuato sforzo promozionale sulle opere. E si ritrova, forte e chiaro più che mai, nell'entusiasmo con cui stiamo lavorando ai tuoi progetti futuri.

Questo lavoro è antico, fa parte del Dna della nostra azienda, resta valido ora e continuerà ad esserlo in futuro. D'altronde mai in nessun caso è stato messo in discussione dal nostro azionista, come ha una volta di più sottolineato proprio ieri da queste stesse colonne il Presidente Marina Berlusconi sostenendo che: "Il gruppo Mondadori ha garantito a Saviano e a tutti gli altri suoi autori la massima libertà di espressione. Lo ha sempre fatto e continuerà a farlo".

Visto l'attuale acuirsi della conflittualità della politica italiana, sono oggi palpabili intorno a te molte pressioni che avrebbero sicuro interesse nel vederti abbandonare la tua casa editrice, magari sbattendo la porta. Ma tu, Roberto, resta libero come sei, mantieniti sull'obbiettivo. Guarda i fatti. Questi dovrebbero dirti che in questo gruppo editoriale dove continuiamo a coltivare una dialettica aperta, anche dura, proprio qui risiede la certezza che tu possa continuare ad esprimere le tue idee senza il rischio di venire strumentalizzato. In totale libertà, "a voce alta".

Ricky Cavallero, dg di Libri Mondadori

Fonte: Repubblica.it
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