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Vittoria schiacciante di AnnoZero e l'invidia infinita degli sconfitti


Di Nicola Sorrentino. Il vero partito dell'amore si è visto ieri sera a Bologna. La vittoria schiacciante di Santoro era prevedibile, man mano che passavano i minuti e gli ospiti della versione speciale di AnnoZero, si respirava nell'aria quella grande soddisfazione ottenuta sulla censura del Governo e di casa Rai. Ciò che è andato in onda ieri sera su internet, sui blog (come il nostro), sui siti di Repubblica, su Sky e su Current Tv entrerà nella storia della televisione. Ma entrerà anche nella storia dell'informazione, l'informazione libera per la quale Michele Santoro si è battuto, affinchè venisse soddisfatto il suo desiderio di libertà. Libertà d'espressione negata non solo a lui, ma a tutte le trasmissioni di approfondimento politico che sono state messe a tacere per dare libero spazio alle care e vecchie tribune politiche.

Alla gente non interessa più vedere confronti fra politici in televisione, la gente non si ritrova più da tempo in questa classe dirigente che puntualmente è nelle notizie di prima pagina per opinioni, per scandali, per sfottò e mai per dei meriti che competono ai loro ruoli. Molti gli ospiti alternati alla struttura classica di AnnoZero: da Floris a Gad Lerner scatenati sul tema del triangolo di intercettazioni Masi-Innocenzi-Berlusconi, da Travaglio e il suo editoriale a Daniele Luttazzi, che come la fenice risorge dopo 8 anni di silenzio per urlare al Paladozza di Bologna, il suo (ma non solo) pensiero sull'uso criminoso che fa la televisione. Applausi a scena aperta alternati a risate durante la simpatica intervista di Roberto Benigni. Ieri ha vinto la Democrazia e hanno vinto i cittadini. Già perchè l'evento è stato finanziato in parte da chi ha sostenuto un'offerta affinché l'evento andasse in onda. 2,50 euro spesi per una giusta causa, per conoscere anche l'altra faccia del dibattito, per non ridursi a sentire sempre e soltanto uomini di un solo partito che con le televisioni libere fanno il loro comodo, violando la parcondicio e di conseguenza anche il buon senso che non gli è mai appartenuto.

Se da una parte Santoro ha gestito per bene l'evento che ha riempito tante piazze d'Italia con maxischermo e i 6000 posti del Paladozza, dall'altra parte della barricata il fortino del nemico ha cominciato a sparare i primi colpi. Da una parte c'è Libero che titola il "ritorno degli Zombie in Tv" e ricorda a Santoro che la sua trasmissione non è mai stata chiusa per sempre, accusandolo di essere solo un martire che lotta per la libertà. Il vicino di casa de Il Giornale invece spazza via Santoro titolando "Ci siamo liberati di Santoro". Ora, il primo ricorda che AnnoZero per fortuna di chi lo segue non è stato chiuso, l'altro invece se n'è liberato visto che i "cittadini per la prima volta non hanno pagato lo show", invitandolo poi a rimanere privato a vita. Comincia la carica di invidia e di odio nell'editoriale di Alessandro Sallusti, definendo il programma "una fiction stile Grande Fratello, o se preferite Amici, con il tribuno Santoro al posto della De Filippi a dirigere il traffico, a dare pathos e ritmo televisivo come solo lui sa fare". Poi sottolinea l'ironia di Santoro che urla "siamo un milione", imitando Verdini durante la manifestazione di Piazza San Giovanni, senza ricordare però secondo Sallusti, il "siamo in duecentomila" pronunciato da Bersani e ancora più falso, nella manifestazione del PD. Ma Sallusti predica bene e razzola male, il suo partito ha sbeffeggiato la Questura per aver solamente riportato l'errore del numero riguardante le persone presenti alla manifestazione e proprio questa precisazione, non è stata neanche presa in considerazione e accettata dai vari La Russa e Gasparri. Il richiamo del buon Sallusti sembra decisamente fuori luogo, guardasse in casa propria. A Sallusti proprio non vanno giù neanche le immagini mandate in onda riguardo manifestanti che volevano cacciare violentemente i giornalisti che facevano domande su Santoro, ritenendoli provocatori.

D'altronde la sua rabbia è giustificata, è il partito dell'amore e proprio in nome dell'amore a quanto pare si esercita violenza verbale e fisica a proprio piacimento, ma è meglio non farle vedere, anzi è meglio ricordare anche come fu cacciata dalla piazza di Milano il sindaco Moratti. Di nuovo, ognuno guardi in casa propria. All'interno poi Maurizio Caverzan rincara la dose: "Il guru di Annozero ha coronato il suo sogno: unire sotto la stessa insegna le armate antiberlusconiane". Poi nell'articolo ironizza in maniera scorretta il messaggio che Santoro ha pubblicato sul sito di Raiperunanotte: "Da questo momento vi chiedo di non versare più denaro riservandolo per le prossime iniziative", aggiungendo "Già, le prossime iniziative..il girotondo mediatico continua". A parte il voler strumentalizzare a proprio piacimento queste parole, possiamo anche solo prendere i fatti per smentire Caverzan. L'offerta è stata spontanea, la gente voleva questa trasmissione, voleva sentire anche le altre voci, non solo quelle di Berlusconi a UnoMattina che accusa i magistrati relegati a malattia di Stato, o a Telelombardia dove si vantava di aver chiuso Annozero. E se Sallusti non vuole più pagare il canone per ascoltare gli insulti al Premier, altri cittadini non vogliono pagarlo per non sentire le sentenze finali di un Minzolini qualunque che confonde prescrizione con assoluzione, o non vuole seguire un TG1 che metà dei suoi servizi li riserva ad argomenti che tutto hanno, tranne che l'importanza giornalistica adeguata. Ieri sera ha vinto la libertà, non quella di insultare la maggioranza a destra e a sinistra, ma la libertà di potersi esprimere, di ricordare tutte le contraddizioni e gli errori di questa politica. Semplicemente ha vinto la giustizia

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1 commenti to " Vittoria schiacciante di AnnoZero e l'invidia infinita degli sconfitti "

  1. Salusti può solo attaccarsi a sto ceppo e succhiare

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