Di Nicola Sorrentin

Napoli. La Pascoli Due ha le idee chiare: educare al rispetto delle regole comunità di ragazzi, fra studenti e meno fortunati, affinchè cresca in loro un rispetto totale e uniforme alle norme democratiche. "Patto per la vita" è il titolo che da nome al progetto, con il chiaro intento di educare gli alunni della scuola di Secondigliano. Il numero di frequentanti è già notevole: si sfiorano i 40 alunni, dai 12 ai 15 anni, che seguono lezioni atte a migliorare la stima di se, la postura a tavola per arrivare anche all'uso delle posate. L'iniziativa sembra quasi uno scherzo, ma a rifletterci bene non è tempo sprecato se si omettono lezioni di Storia e Filosofia che non influiscono più di tanto sulla formazione di un ragazzo a livello umano.
Le scuole della zona "terzo mondo", così denominata, sono li, tutti insieme a partecipare per uno scopo comune, a dispetto del passato dove molte famiglie ritiravano i loro figli da scuola per le guerre interminabili fra gli scissionisti e il clan dei Di Lauro. Oggi invece il clima è più disteso, si impara come comportarsi nei luoghi pubblici, come rispettare prima noi stessi e poi anche gli altri, importante anche il rispetto verso il gentil sesso, troppe volte passato in secondo piano in certe zone. Triste da dirlo ma c'è la necessità di iniziative del genere, dato che molti di questi ragazzi, abituati a vivere la propria vita in tutt'altro modo, non riescono neanche a dimostrare buon senso nelle cose che poi alla fine sono si le più semplici, ma anche quelle che contano e che denotano meglio il profilo di crescita che viene a delinearsi in ognuno di loro. Si insiste proprio in quella zona, il Rione dei fiori, teatro e bunker indiscusso della famiglia Di Lauro, posto di spaccio e malaffare lasciata semplicemente in mano alla camorra e ai loro maggiori rappresentanti.
Proprio 12 anni fa, in una di quelle scuole un docente venne picchiato perchè colpevole di aver sgridato il figlio di Paolo Di Lauro, che aveva sgridato un suo compagno di banco. Un episodio che si vuole dimenticare con un'iniziativa del genere, affinchè tutto questo non succeda o che comunque si trasmettano i giusti valori a questi ragazzi, che proprio in istituzioni come la scuola, alle volte in certi contesti più utili rispetto a qualche famiglia, che non hanno un percorso etico corretto da seguire, ma solo un processo di imitazione basato sulla legge del più forte. Storia e Matematica possono aspettare, bisogna imparare prima a vivere
Fonte: Il Mattino 11 Marzo 2010
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