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Inchiesta Trani. "Il Guardasigilli non ci fa paura inchiesta seria e faremo un pool"


TRANI - Sarà il pubblico ministero Michele Ruggiero a coordinare il pool di magistrati che si occuperà dell'inchiesta sulle pressioni del premier per bloccare Annozero. Lo ha deciso Carlo Maria Capristo, procuratore di Trani dal 2008, in passato in servizio alla Direzione distrettuale antimafia di Bari. Capristo lascia all'ora di pranzo il palazzo di giustizia affacciato sull'Adriatico, mentre le agenzie di stampa raccontano dei suoi incontri con lo stesso Ruggiero e con l'aggiunto Francesco Giannella.

Signor procuratore, continuano a rincorrersi voci di rapporti tesi fra lei ed il pm Ruggiero.

"Prima di parlare di questo, voglio fare una premessa importante".

Cioè?

"Non intendo dare risposte sui fatti che riguardano le indagini".

Ma c'è oppure no uno scontro con il sostituto procuratore Ruggiero?
"Assolutamente no. Non c'è nessuna frattura all'interno dell'ufficio del pubblico ministero. Piuttosto, armonia. Anzi, il termine esatto è coesione".

D'accordo, però...
"Le spiego perché. L'altro giorno Ruggiero mi ha chiesto di essere affiancato da altri colleghi".

Forse per evitare che questa inchiesta non vada a carte quarantotto?
"Sì, proprio per questa investigazione. Si tratta di un fascicolo processuale articolato e complesso: deve esserci massima attenzione e scrupolo".

Quanti saranno i magistrati assegnati all'inchiesta?
"Sono quattro e verranno coordinati da Ruggiero".

Non era stato lei stesso a stabilire che questo pm non avrebbe dovuto più occuparsi di reati relativi alla pubblica amministrazione, ma soltanto di fallimenti e banche? Era suonato come un berservito.

"Questa è una falsità. Nessun benservito, quelli che lo pensano, e lo dicono ancorché sottovoce, sono in malafede. Una diversa organizzazione del lavoro non metterà i bastoni fra le ruote di questa indagine, che era e resta di Ruggiero indipendentemente dalle nuove mansioni".

C'è l'eventualità che l'indagine possa essere trasferita ad un'altra sede?
"Al momento ci sono attività istruttorie che devono essere completate. Credo quindi che le "carte" rimarranno qui dove sono".

Nel frattempo arriveranno a Trani gli ispettori del ministro della Giustizia per saperne di più.
"Siamo a disposizione del Guardasigilli per tutti i chiarimenti che vorrà avere. Non abbiamo nulla da temere giacché sono sicuro che l'inchiesta balzata agli onori della cronaca è seria".

Il presidente Berlusconi la definisce "un'inchiesta ridicola".
"Mi consenta di non aprire bocca".

E' vero che martedì Michele Santoro sarà ascoltato come testimone?
"Come sopra".

Potrebbe essere utile, alla luce di quanto accade, approfondire l'esistenza di un uso a fini privati di funzioni pubbliche?
"No, non ci siamo. Non ritengo di dovere rispondere nemmeno a questa domanda. Capisco le esigenze dei giornalisti, ma la legge mi impone di rimanere muto come un pesce. Io sono il primo garante del segreto istruttorio e non ho l'intenzione di violare questa regola".

Qualcuno però questa regola deve averla violata. È grazie a una fuga di notizie che la vicenda è diventata di pubblico dominio.
"Tant'è che abbiamo aperto immediatamente un'inchiesta".

Sospetti su chi possa essere l'eventuale "talpa"?
"Stiamo compiendo i primi atti urgenti. No, non molleremo la presa".

Fonte: Repubblica.it
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