ROMA Per il p
asticcio delle elezioni regionali in casa del centrodestra è giunta l'ora della verità. I giudici della Corte d'appello di Roma stanno esaminando il ricorso della lista civica regionale per il Lazio di Renata Polverini, esclusa ieri. Nel pomeriggio la portavoce Mariella Zezza ha dichiarato che "la lista è stata ammessa. Per quanto riguarda la previa cancellazione di tre candidati è stata già presentata per due di loro idonea documentazione a sanatoria delle anomalie riscontrate. La terza candidatura invece non è stata perfezionata". Per il 'listino' della candidata governatrice (a cui mancava la firma del vicecoordinatore del Pdl) bisognerà invece attendere 48 ore per un pronunciamento della Corte: ma anche qui, tra i promotori, si respira ottimismo.
E oggi dovrebbero arrivare altre due sentenze cruciali. Una, dalla Corte d'appello di Roma, sulla lista Pdl Roma e Provincia (presentata in ritardo, e su cui il Tribunale di prima istanza si è già pronunciato in senso negativo). L'altra dalla Corte d'appello di Milano per la lista Formigoni, bocciata a causa della non regolarità di alcune firme.
La situazione resta tesissima. Il capogruppo del Pdl a Montecitorio Fabrizio Cicchitto ha parlato di "violazione dei principi della democrazia", dovuta "all'azione provocatoria di alcuni rappresentanti di lista di altri partiti che hanno fatto ostruzionismo e dall'inaccettabile ordine dato dal magistrato di impedire la consegna delle liste Pdl".
Ancora più duro il ministro della Difesa Ignazio La Russa, che in un'intervista al Riformista ha dichiarato: "Non vorrei fare la parte dell'eversivo ma lo dico chiaro e tondo: noi attendiamo fiduciosi i verdetti sulle nostre liste, ma non accetteremo mai una sentenza che impedisca a centinaia di migliaia di nostri elettori di votarci alle regionali. Se ci impediscono di correre siamo pronti a tutto''.
Parole forti, che hanno provocato preoccupazione e indignazione nei partiti d'opposizione. Ha commentato Marco Pannella: "Vorrei ricordare, non al paleo-fascista La Russa ma a me stesso e ai cittadini italiani, che il Capo delle Forze Armate in Italia è il Presidente della Repubblica". Gli ha fatto eco Ignazio Marino: "Minacce inquietanti ed eversive, trovo davvero gravi e inaccettabili parole e toni usati dal ministro". Toni analoghi da Savino Pezzotta, candidato governatore della Lombaardia per l'Udc: "La Russa è un ministro della Repubblica quindi è meglio se cerca, per il momento, di trattenere i suoi appetiti eversivi".
Poco dopo, è giunta la controreplica del diretto interessato. "Mi viene da ridere - ha detto - nel leggere alcune dichiarazioni finto allarmistiche. Questa gente
non ce l'ha fatta con le scorciatoie giudiziarie e gossippare e non gli resta che vincere correndo da soli. Ribadisco pertanto da coordinatore del Pdl che non lasceremo niente di intentato: sto parlando di ulteriori ricorsi in qualunque sede amministrativa o giudiziaria".
Fonte: Repubblica.it
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E oggi dovrebbero arrivare altre due sentenze cruciali. Una, dalla Corte d'appello di Roma, sulla lista Pdl Roma e Provincia (presentata in ritardo, e su cui il Tribunale di prima istanza si è già pronunciato in senso negativo). L'altra dalla Corte d'appello di Milano per la lista Formigoni, bocciata a causa della non regolarità di alcune firme.
La situazione resta tesissima. Il capogruppo del Pdl a Montecitorio Fabrizio Cicchitto ha parlato di "violazione dei principi della democrazia", dovuta "all'azione provocatoria di alcuni rappresentanti di lista di altri partiti che hanno fatto ostruzionismo e dall'inaccettabile ordine dato dal magistrato di impedire la consegna delle liste Pdl".
Ancora più duro il ministro della Difesa Ignazio La Russa, che in un'intervista al Riformista ha dichiarato: "Non vorrei fare la parte dell'eversivo ma lo dico chiaro e tondo: noi attendiamo fiduciosi i verdetti sulle nostre liste, ma non accetteremo mai una sentenza che impedisca a centinaia di migliaia di nostri elettori di votarci alle regionali. Se ci impediscono di correre siamo pronti a tutto''.
Parole forti, che hanno provocato preoccupazione e indignazione nei partiti d'opposizione. Ha commentato Marco Pannella: "Vorrei ricordare, non al paleo-fascista La Russa ma a me stesso e ai cittadini italiani, che il Capo delle Forze Armate in Italia è il Presidente della Repubblica". Gli ha fatto eco Ignazio Marino: "Minacce inquietanti ed eversive, trovo davvero gravi e inaccettabili parole e toni usati dal ministro". Toni analoghi da Savino Pezzotta, candidato governatore della Lombaardia per l'Udc: "La Russa è un ministro della Repubblica quindi è meglio se cerca, per il momento, di trattenere i suoi appetiti eversivi".
Poco dopo, è giunta la controreplica del diretto interessato. "Mi viene da ridere - ha detto - nel leggere alcune dichiarazioni finto allarmistiche. Questa gente
non ce l'ha fatta con le scorciatoie giudiziarie e gossippare e non gli resta che vincere correndo da soli. Ribadisco pertanto da coordinatore del Pdl che non lasceremo niente di intentato: sto parlando di ulteriori ricorsi in qualunque sede amministrativa o giudiziaria".
Fonte: Repubblica.it
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0 commenti to " "Ammessa lista Polverini attesa per quella del Pdl" Polemica su La Russa "