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Termini Imerese, fabbrica ferma per lo sciopero dei lavoratori

TERMINI IMERESE (Palermo) - Produzione ferma nello stabilimento della Fiat a Termini Imerese, per lo sciopero dei lavoratori. Secondo la Fiom, l'adesione degli operai è totale. I lavoratori protestano contro la decisione della Fiat di non produrre più auto nella fabbrica siciliana, a partire dal 2012.

I delegati di Fim, Fiom e Uilm dalle 5 di questa mattina pressidiano i cancelli della fabbrica, "ma nessuno è entrato dentro", ha affermato il segretario territoriale della Fiom, Roberto Mastrosimone. Le tute blu, a bordo di sei pullman, hanno raggiunto Palermo per un presidio davanti Palazzo dei Normanni, sede dell'Assemblea regionale siciliana, che oggi pomeriggio si riunirà in seduta straordinaria proprio per affrontare il caso Fiat.

Ma sono troppi gli operai della Fiat e dell'indotto che vogliano recarsi a Palermo per manifestare, tanto che i pullman organizzati da Fim Fiom e Uilm sembrano non bastare. Un fuori programma, che sta facendo rallentare la macchina organizzativa, ma che soddisfa i sindacati dei metalmeccanici che giudicano "un successo" l'adesione allo sciopero di otto ore.

Intanto, alcuni manifestanti hanno fatto esplodere numerosi petardi in piazza del Parlamento a Palermo, davanti alla sede dell'Assemblea regionale. Alcuni striscioni sono stati appesi sulle transenne dove si possono leggere slogan come "Riconversione industriale = chiusura totale"; "Marchionne e Scajola cumpari senza parola"; "90 parlamentari del Sud saranno capaci di salvare il futuro di 2500 famiglie?"; "Fiat come acronimo di Furbi Industriali Abbandonano Termini". Sempre sulle transenne alcuni operai hanno collocato una bara in polistirolo con la scritta Fiat e il simbolo di una croce.


"Noi ci aspettiamo che la politica siciliana chieda coraggiosamente al governo nazionale di bloccare gli incentivi alla rottamazione, non si può dare un aiuto a un'azienda come la Fiat che fa pagare un prezzo sociale così alto", ha detto la segretario regionale della Fiom Cgil Giovanna Marano, tra i tanti sindacalisti che partecipano alla manifestazione.
"L'intransigenza nelle ultime ore di Marchionne - ha aggiunto - ci induce a pensare che qualcosa non funziona, anche a Palazzo Chigi. Nelle prossime ore c'è stato annunciato dall'ufficio di Presidenza che una delegazione incontrerà il vicepresidente e i capigruppo".

I sindacati confederali chiedono il mantenimento della produzione di auto e la salvaguardia dei posti di lavoro. Alla Fiat di Termini Imerese lavorano 1.350 persone e altre 600 sono occupate nelle aziende dell'indotto.

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