ROMA - A dicembre il tasso di disoccupazione in Italia, comprensivo dei cassintegrati, è salito al 10,1%, in linea con quello europeo. Lo calcola il Centro studi di Confindustria parlando di «trend ascendente». «A dicembre - si legge nella Congiuntura flash - la percentuale di imprese che si attendeva una riduzione del numero di addetti (28,6%) era ancora nettamente superiore a quella che prevedeva un incremento (9,7%), benchè si fossero stabilizzate le opinioni sulle condizioni operative aziendali».
CASSA INTEGRAZIONE RECORD - La Cgil ha invece diffuso il rapporto sulla Cassa integrazione nel 2009, da cui emerge che dall'ottobre 2008 al dicembre 2009 le ore di Cig (tra ordinaria e straordinaria) autorizzate sono state oltre 1 miliardo. Nel solo 2009 - spiega il sindacato di corso Italia - c'è stato il maggiore ricorso alla Cig di sempre, con oltre 918 milioni di ore (+311% sul 2008). Dallo studio della Cgil emerge che la sola cassa ordinaria nel 2009 ha totalizzato oltre 578 milioni di ore, con un aumento del 410,37% sull'anno precedente, con alcuni grandi settori, anche in termini occupazionali, come quello Trasporti e comunicazioni e quello Metallurgico, che hanno visto un incremento rispettivamente di +1.025% e +1.245%. Il settore Meccanico ha aumentato la richiesta del +703% per un totale di quasi 300 milioni di ore.
LA «STRAORDINARIA» - È cresciuta anche la cassa integrazione straordinaria (+209%), in particolare nella seconda parte dell'anno, anche con un raddoppio di ore sui mesi precedenti, raggiungendo i livelli attuali di erogazione di quella ordinaria: «Il risultato - spiega la Cgil - è segno di un peggioramento degli aspetti strutturali della crisi industriale ma anche il frutto dell'entrata in vigore della nuova normativa che ha introdotto la possibilità, una volta completate le 52 settimane di cassa ordinaria, di continuare la sospensione dal lavoro in regime di straordinaria». Quanto alle regioni che hanno totalizzato un maggiore ricorso alla Cig ordinaria, si segnalano la Lombardia con 182 milioni di ore per un aumento del 627%, l'Emilia Romagna (+813%), l'Abruzzo (+618%), il Piemonte (+532%), il Veneto (+567%) e le Marche (+482%).
RIPERCUSSIONI SUI REDDITI - «La Cassa integrazione - sottolinea la segretaria confederale della Cgil, Susanna Camusso - ha permesso di contenere, fino ad oggi, in parte i riflessi della crisi sull'occupazione e per questo resta essenziale intervenire per prolungare i massimali di quella ordinaria, come fondamentale obiettivo immediato per fermare i licenziamenti». Le ore di Cig hanno coinvolto un numero di lavoratori che ha superato il milione: per costoro i riflessi della loro condizione sul reddito sono stati molto pesanti. Nel rapporto si calcola che l'ammanco nelle loro tasche è di oltre 3 miliardi e 300 milioni mentre se consideriamo il valore assoluto, ovvero le zero ore, la minore disponibilità economica peggiora ulteriormente ed è di oltre 3 miliardi e 700 milioni (sempre considerando valori e perdite medie sugli stipendi). Ovvero, ogni lavoratore se è stato in Cig ordinaria o straordinaria in relazione ad un periodo di 25 settimane, ha perso tra i 3.000 e i 3.500 euro, mentre un lavoratore che è stato a zero ore per tutto l'anno ha perso tra i 7.500 e gli 8.000 euro. «L'alto ricorso alla Cig - fa notare ancora la Camusso - ha rappresentato nello stesso tempo una difesa dagli effetti della crisi produttiva ma anche il risultato di una crisi profonda che ha investito il nostro apparato produttivo».
Fonte: Corriere.it
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