PALERMO - Nasce con un problema respiratorio, ma non c'è posto nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale Cannizzaro di Catania e viene trasferito a Palermo. Dopo due giorni muore. È l'ultimo caso di sospetta malasanità sul quale indaga la procura di Palermo. La denuncia è stata presentata dai coniugi Marletta, i genitori del neonato. Come hanno raccontato agli investigatori, sospettano che ci sia stato un ritardo nei soccorsi per la mancanza di posti letto a Catania. «Mio figlio poteva essere salvato - ha detto agli investigatori Angelo Marletta - e anche il parto cesareo poteva essere eseguito prima. Mia moglie ha avuto un malore la mattina ed è entrata in sala operatoria solo nel pomeriggio».
Il magistrato ha disposto il sequestro delle cartelle cliniche e fissato per martedì l'autopsia sul corpo del neonato, dopo una prima ispezione cadaverica da parte del medico legale. A coordinare le indagini dei carabinieri è il procuratore aggiunto di Palermo Maurizio Scalia. Tutto comincia mercoledì scorso con un malore improvviso della donna incinta. La signora catanese, 37 anni, che si trovava al termine del settimo mese arriva al pronto soccorso dell'ospedale Cannizzaro e viene trasferita con urgenza nel reparto di maternità. Lì i medici si accorgono che il feto ha una sofferenza respiratoria. Ma, prima che il bambino nasca trascorrono - a detta dei coniugi Marletta - troppe ore. Nel pomeriggio, i medici eseguono il parto cesareo. Le condizioni del piccolo Francesco appaiono subito critiche.
Nel reparto di terapia intensiva del Cannizzaro, però, non viene trovato un posto letto per il bambino. Si cerca un'alternativa ma l'ospedale più vicino è il Civico di Palermo. Al Cannizzaro atterra un elicottero del 118 e in meno di un'ora il neonato arriva all'ospedale palermitano. Ma anche qui, secondo quanto hanno già accertato gli investigatori, si registra un intoppo: le condizioni del bambino impongono un ulteriore trasferimento presso il reparto di terapia intensiva neonatale dell'ospedale Cervello che può eseguire un trattamento specifico per quella patologia. Altra corsa contro il tempo per strappare il piccolo alla morte. Dopo un giorno di tentativi disperati da parte dei medici del Cervello, Francesco muore alle 9 di ieri.
I genitori non hanno alcun dubbio sulla vicenda e decidono di sporgere denuncia contro l'ospedale catanese. La querela è stata presentata al posto fisso dei carabinieri che si trova all'interno dell'ospedale Cervello, mezz'ora dopo la morte del bambino. Per competenza, al momento, l'inchiesta è coordinata dai magistrati di Palermo, ma non è escluso che, nei prossimi giorni, il fascicolo venga trasferito a Catania. Nel suo letto d'ospedale al Cannizzaro di Catania la madre di Francesco si dispera. Chi ha potuto parlarle racconta del rammarico di non avere neanche potuto vedere il bambino prima del trasferimento a Palermo. Mentre lei era ancora sotto anestesia, Francesco è stato subito intubato e portato via dalla sala parto. Adesso si trova nella camera mortuaria dell'ospedale Policlinico, dove verrà eseguita l'autopsia. A Palermo, mercoledì, erano arrivati il padre e il nonno di Francesco che hanno assistito il bambino fino all'ultimo e adesso seguono l'evolversi delle indagini
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