S’ode a destra una squi

Il Pd, sempre in ritardo, insegue trafelato pescando nella categoria imputati, ormai abbandonata persino dal Banana. Nasce così la candidatura unica a governatore della Campania di Vincenzo De Luca, ex deputato Ds e sindaco di Salerno, rinviato due volte a giudizio per associazione a delinquere, concussione, falso e truffa. Quisquilie. Per sostituire degnamente il dalemiano Antonio Bassolino, imputato una sola volta per truffa, si pensa a un dalemiano imputato due volte per accuse ancor più gravi. Sempre più in alto. L’ideale sarebbe stato un ergastolano, ma al momento non se n’è trovato uno disposto a giocarsi la faccia. Qualche ingenuo aveva pure proposto le primarie, ma è stato prontamente silenziato: non c’è tempo.
Pare che i vertici del Pd abbiano appreso che si votava in Campania solo nelle ultime ore e, colti alla sprovvista, han dovuto fare tutto in fretta e furia. E poi le primarie si sa come vanno: dici agli elettori chi devono votare e quelli, per dispetto, votano sempre qualcun altro. Dunque il Pd lancia un forte segnale di rinnovamento della classe dirigente proprio dalla Campania, simbolo della questione morale a sinistra. Il governatore Bassolino è sotto processo per aver truffato la regione che egli stesso presiede per lo scandalo della monnezza. E la presidente del consiglio regionale, Sandra Mastella, non può rimetter piede in Campania essendo indagata per concussioni e lottizzazioni assortite. Ora arriva De Luca che, se eletto, si dividerà fra il palazzo della Regione e il palazzo di Giustizia: è stato rinviato a giudizio a Salerno nel 2008 con altri 47 imputati per concussione, truffa e associazione per delinquere a proposito dei maneggi urbanistici per il parco marino “Sea Park”; e nel 2009 con altri 13 imputati per truffa e falso a proposito della delocalizzazione delle Manifatture Cotoniere Meridionali nella nuova zona industriale di Salerno.
Entrambi i processi sono in corso. Nel secondo è pure imputato Gianni Lettieri, presidente degli industriali di Napoli, che sarebbe stato favorito da De Luca. Lettieri è in corsa per la candidatura a governatore nel Pdl, che però pare preferirgli il craxiano Stefano Caldoro, incensurato. Peccato: De Luca e Lettieri avrebbero potuto farsi campagna elettorale direttamente dal tribunale, facendo compagnia a lady Mastella, che si ricandida nonostante il divieto di dimora in Campania e sarà costretta a tenere i comizi in videoconferenza dall’esilio romano. Dopo anni di scandali, si spalanca per la Campania un futuro di legalità. L’altra sera ad Annozero, a proposito della schizofrenia del Pd che fa dimettere il sindaco di Bologna per un avviso di garanzia dovuto a un sexy-scandaletto da pochi euro e poi candida un plurimputato per accuse ben più gravi, Bersani ha biascicato:
“A Salerno bisogna vedere di che tipo di cose si parla. Se un sindaco va in un guaio per salvare una fabbrica tipo Termini Imerese e fa un accordo con Fiat per valorizzare una certa area, il partito deve poter puntare sulla sua onestà”. Forse Bersani, colto alla sprovvista dalla notizia delle elezioni in Campania, non è stato correttamente informato sui processi a De Luca. Qualcuno dovrebbe spiegargli la differenza fra un piccolo abuso e una concussione, una truffa, un’associazione per delinquere. Onde evitare che, al processo breve, segua il candidato breve.
Fonte: il Fatto Quotidiano
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