Piove, Travaglio ladro: è forse l’unica accusa che dal centrodestra non gli hanno rivolto. Lui scherza: «Ho messo in fila la collezione di insulti che mi ha rivolto negli anni il Partito dell’Amore...». La risposta vera è affidata all’arena di Annozero, puntata dal titolo eloquente «I mandanti», sorvegliata speciale da vertici Rai e Agcom e la cui visione il fedele Bonaiuti ha «sconsigliato» al Berlusconi convalescente. Puntata incandescente, con scambi aspri tra Di Pietro e Maurizio Lupi. Avviata dal Buon Natale collettivo di Santoro: al premier «perché la violenza mi fa orrore», ai giornali «che lavorano con onestà: Repubblica, il Fatto, l’Unità», a Travaglio, e, provocatoriamente, a Spatuzza: «So chi è, ha fatto cose orrobili, ma ora parla e nella verità c’è il suo riscatto».
Con buona pace dell’auspicio casiniano di ingabbiare i falchi e liberare le colombe, nel PdL la linea resta quella di Cicchitto, che ha individuato i mandanti di Piazza Duomo nel gruppo Espresso-Repubblica, nel Fatto «mattinale delle procure», nel giornalista torinese «terrorista mediatico ». E pur tacciato con durezza da Ezio Mauro di «trasformare l’aula parlamentare in bivacco piduista», non arretra, e anzi riceve soccorso stampa.
IL MATTO E LE «BRIGATE DELL’ODIO»
Missione: far passare il messaggio che dietro «il picchiatello» che ha colpito il premier ci siano «i brigatisti dell’odio, belve assetate di sangue, nell’attesa che gli venga segnato il bersaglio», e ovviamente Travaglio tra «i cultori dell’odio». (editoriale di Panorama, che segue unacopertina con l’ormai familiare volto insanguinato del premier e la scritta «Wanted. Vivo o morto»). Il Giornale fa un ulteriore salto di qualità, attribuendo in prima pagina persino la bomba anarchica alla Bocconi a «fans di Santoro e Travaglio, che li ha confortati e forse incoraggiati sostenendo che è giusto odiare e augurarsi la morte fisica degli avversari... Se Di Pietro fa l’equazione Berlusconi uguale Mussolini, prima o poi accade piazzale Loreto».
Il tentativo, oltre che violento, è chiaro: cavalcare il gesto folle di un singolo per scoraggiare (è un eufemismo) le critiche al premier. Se ne è accorta la Fnsi: «La gravissima aggressione, subito condannata da tutti i media, sta diventando pretesto per intimidire e imbavagliare giornalisti critici. Chi cerca lì i mandanti morali dà un contributo potente all’ulteriore avvelenamento del clima». No, insomma, a «manovre censorie». E Di Pietro, ieri, ha agitato l’aula di Montecitorio assopita dalla fiducia sulla Finanziaria: «Voi criminalizzate come terroristi coloro che, come Travaglio, cercano di aprire gli occhi ai cittadini - ha detto rivolgendosi al governo - Mettete a rischio la vita di queste persone. Dire che Travaglio è un terrorista mediatico è emanare una sentenza di morte». Intanto la raccolta firme per il giornalista tocca le 40mila adesioni. A partire da Barbara Spinelli: «Senza di lui ci sarebbe molto buio sulla storia italiana che si sta facendo in questi anni ».
Fonte: Unita.it
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Con buona pace dell’auspicio casiniano di ingabbiare i falchi e liberare le colombe, nel PdL la linea resta quella di Cicchitto, che ha individuato i mandanti di Piazza Duomo nel gruppo Espresso-Repubblica, nel Fatto «mattinale delle procure», nel giornalista torinese «terrorista mediatico ». E pur tacciato con durezza da Ezio Mauro di «trasformare l’aula parlamentare in bivacco piduista», non arretra, e anzi riceve soccorso stampa.
IL MATTO E LE «BRIGATE DELL’ODIO»
Missione: far passare il messaggio che dietro «il picchiatello» che ha colpito il premier ci siano «i brigatisti dell’odio, belve assetate di sangue, nell’attesa che gli venga segnato il bersaglio», e ovviamente Travaglio tra «i cultori dell’odio». (editoriale di Panorama, che segue unacopertina con l’ormai familiare volto insanguinato del premier e la scritta «Wanted. Vivo o morto»). Il Giornale fa un ulteriore salto di qualità, attribuendo in prima pagina persino la bomba anarchica alla Bocconi a «fans di Santoro e Travaglio, che li ha confortati e forse incoraggiati sostenendo che è giusto odiare e augurarsi la morte fisica degli avversari... Se Di Pietro fa l’equazione Berlusconi uguale Mussolini, prima o poi accade piazzale Loreto».
Il tentativo, oltre che violento, è chiaro: cavalcare il gesto folle di un singolo per scoraggiare (è un eufemismo) le critiche al premier. Se ne è accorta la Fnsi: «La gravissima aggressione, subito condannata da tutti i media, sta diventando pretesto per intimidire e imbavagliare giornalisti critici. Chi cerca lì i mandanti morali dà un contributo potente all’ulteriore avvelenamento del clima». No, insomma, a «manovre censorie». E Di Pietro, ieri, ha agitato l’aula di Montecitorio assopita dalla fiducia sulla Finanziaria: «Voi criminalizzate come terroristi coloro che, come Travaglio, cercano di aprire gli occhi ai cittadini - ha detto rivolgendosi al governo - Mettete a rischio la vita di queste persone. Dire che Travaglio è un terrorista mediatico è emanare una sentenza di morte». Intanto la raccolta firme per il giornalista tocca le 40mila adesioni. A partire da Barbara Spinelli: «Senza di lui ci sarebbe molto buio sulla storia italiana che si sta facendo in questi anni ».
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Pace Incivile. Ecco un'espressione giusta per i nostri giorni. In fondo gli Italiani non riescono proprio ad uscire dalla sterile contrapposizione tra destra e sinistra. Nel frattempo l'economia si indebolisce, l'ambiente si deteriora, la democrazia si impoverisce. Così facendo rubiamo solo i sogni dei giovani. Per rendere l'idea di cosa intendere per "Pace Incivile" basta andare su Google, su Youtube o su Facebook o cercare l'espressione su LEXCIVILIS.it o su ilCannocchiale.it. Personalmente vorrei solo che le persone facessero finalmente proposte su come chiudere questa stagione di Pace Incivile.
Edoardo Capulli (di LEXCIVILIS)