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L’Agcom indaga in Rai Non si fida dell’obiettività dei programmi


Controlli più rigidi sull’«obiettività, l’equilibrio, la non incitazione alla violenza» delle trasmissioni di informazione e approfondimento in Rai. Divieto per meccanismi come televoto, docufiction, docudrama e ricostruzioni “animate” di processi in corso. Persino un Comitato per l’applicazione di un codice di auto- regolamentazione sulla rappresentazione tv di vicende giudiziarie. Le tensioni nella maggioranza, i guai giudiziari di Berlusconi e, da ultimo, la brutale aggressione al premier fanno fibrillare Viale Mazzini. Ieri l’Agcom, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, presieduta da Corrado Calabrò ha aperto all’unanimità un’istruttoria «per verificare il rispetto da parte della Rai degli obblighi di obiettività, equilibrio dell’informazione, non incitazione alla violenza ed effettiva osservanza del contraddittorio». Alla base, secondo l’Agcom, le raccomandazioni di Quirinale e Papa per un’informazione «scevra da odio politico» e nei limiti del «civile confronto ».

In calendario l’audizione dei vertici del servizio pubblico, mentre al neo-costituito Comitato sul Codice di Auto-regolamentazione saranno inviate le segnalazioni a proposito di Annozero e Porta a Porta. L’inchiesta (che riguarderà tutti i programmi) è stata aperta su richiesta di 4 commissari dell’Agcom che in unalettera avevano accusato Annozero di «violazione di una serie di norme e delibere... e di asseverare unteorema di partenza, sempre definito da Santoro ai suoi».

E sempre ieri, sempre all’unanimità, il cda di Viale Mazzini ha votato una delibera che sospende l’uso di docufiction sui processi (come avvenuto ad Annozero con la deposizione del pentito Spatuzza contro Berlusconi). Il cda, in sostanza, ha recepito la circolare del direttore generale Mauro Masi che l’11 dicembre scorso aveva imposto questo divieto a tutti i direttori di reti e testate. Santoro aveva subito replicato che «non risultano leggi, regolamenti o sentenze che impediscano di fare cronaca giudiziaria con l’uso di attori». Durante la riunione di ieri mattina, il consigliere Antonio Verro ( quota PdL, molto vicino al Cavaliere) ha espresso a Masi «preoccupazione per le dichiarazioni di Marco Travaglio che l’odio non è un reato» chiedendo al cda di «vigilare ».

Si preparano tempi duri per i programmi di opposizione. Santoro, in silenzio, prepara la puntata di stasera su Piazza Duomo, dal titolo eloquente: «I mandanti». Neppure Giovanni Floris scalda i cuori del centrodestra. Ieri, fa sapere Bonaiuti, dall’ospedale Berlusconi ha visto un pezzetto di Ballarò (ospiti Vendola, Gelmini, Letta, Concita De Gregorio, e record stagionale di ascolti): «Poi ha spento, non gli è piaciuto moltissimo».

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