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Massimo Ciancimino fa il Blogger per un giorno: “Non si può scegliere dove nascere ma come vivere sì”

Gent.ma Redazione BlogSicilia,
Vi seguo da tempo, so con quanta correttezza gestite il Vostro prezioso servizio di informazione, ho sempre apprezzato il giudizio dei Vostri lettori anche in fatti che mi riguardano finalizzati a rispettabili considerazioni e legittime critiche, scevre da qualsiasi forma di insulto personale, come, mio malgrado, ultimamente spesso ha accompagnato giudizi espressi in ambiti istituzionali.

Non ho mai pensato, per dirla alla Ghedini che “l’utilizzatore finale” dell’appellativo cretino volpino, sia l’autore dell’articolo che Mi riguarda.

So benissimo che non altro è, che il sunto dei commenti della maggior parte della gente comune.

Per quanto riguarda gli interrogativi espressi nel Suo ultimo commento, Mi creda non penso di aver elementi né spessore tale per poter rispondere alle sue domande. Non ultimo poi, che il non semplice ruolo di testimone diretto o indiretto di fatti riguardanti le collusioni politico affaristiche mafiose degli ultimi venti anni, anni in cui mio Padre sicuramente esercitava una importante figura tra gli attori principali.

Posso solo dire che contrariamente ad “obblighi paterni” a non dare a nessuno dei nostri figli il nome del Nonno Vito, ed a differenza dei Miei fratelli non aderendo all’ennesimo invito Paterno, ho dato il nome di VitoAndrea al Mio unico figlio. A giorni festeggia il suo quinto compleanno.

Proprio ieri, in seguito ad una frase sicuramente detta nell’ingenuità ed innocenza che li contraddistingue, (nello specifico un compagno di classe gli ha detto che il suo Papà dice sempre che prima o poi ammazzeranno il padre di VitoAndrea…. ) ho cercato di parlare con Lui di cosa sta accadendo nella nostra vita familiare.

Non si può sceglier dove nascere ma sicuramente si può sceglier come vivere.

E più facile spezzare un atomo che un pregiudizio… scriveva qualcuno più Titolato di me.

Purtroppo ultimamente non posso vivere in Sicilia, terra che amo, e che, Mi creda, non cambierei con altro posto al mondo, ma quelle poche volte che vado non posso fare a meno di percepire sempre di più quel “malessere sociale“, “malessere” che è sempre stato, ed ancora oggi è il concime di tutte le forme di organizzazioni criminali, mafia in testa.

Troppe sono le distanze tra le istituzioni ed i veri problemi dei Siciliani, spazi che sempre più spesso vengono colmati dal crimine organizzato.

Per quanto riguarda “La progenia” di Provenzano e Riina, spero che non si debba aspettare 150 anni per attendere segnali in tal senso, le colpe dei padri non debbono mai ricadere sui figli, ma spesso ci si vuol rendere cechi e sordi a tanti fatti anche potrebbero aiutare gli inquirenti a far luce su tanti e tanti misteri degli ultimi anni.

Non spetta a Me dare giudizi di “verità o attendibilità ” su quello che racconto, ma sicuramente penso di poter essere utile a chi oggi ha il compito di fare ciò. Credo che anche i figli di Riina e Provezano potrebbero fare qualcosa in tal senso, sarebbe un grande passo.

Posso soltanto dire Loro di aver trovato magistrati come Ingroia, Di Matteo, Lari, Scarpinato ed altri che non hanno mai mancato di giuste attenzione alle mie parole , sempre liberi da qualsiasi forma di pregiudizio rispetto al contenuto delle mie risposte.

Se ciò avverrà forse si potrebbe avere un giusto termine di prescrizione al “pregiudizio”, 150 anni sono tanti. Comunque mi creda non è facile, non passa giorno che tanta gente mi dica “ma chi Te lo fa fare“, tanto diranno sempre che lo fai per avere sconti nelle Tue vicende giudiziarie.

Fonte: BlogSicilia.it
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