La decisione della Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo non può avere seguito in Italia perchè «le singole scuole si devono attenere alla norma del Concordato tra Stato e Chiesa» che prevede appunto i crocifissi nelle aule, «norma concordataria oltretutto ripresa dalla Costituzione». A sostenerlo è il presidente dell'Associazione nazionale presidi (Anp), Giorgio Rembado.
Per Rembado «è una questione non solo di grande sensibilità individuale, ma che coinvolge anche responsabilità poitiche: la presenza in aula dei crocifissi esiste nella misura in cui c'è alle spalle un Concordato tra Stato e Vaticano per i rapporti tra stato e chiesa. È un problema che va al di là delle questioni che attengono alle determinazioni delle singole scuole».
Per cambiare la situazione «ci dovrebbe essere o un nuovo concordato o una nuova 'intesà tra Stato e Chiesa cattolica. In ogni caso - conclude Rembado - la Corte europea avrebbe dovuto tener conto delle norme costituzionali dell'Italia».
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Per Rembado «è una questione non solo di grande sensibilità individuale, ma che coinvolge anche responsabilità poitiche: la presenza in aula dei crocifissi esiste nella misura in cui c'è alle spalle un Concordato tra Stato e Vaticano per i rapporti tra stato e chiesa. È un problema che va al di là delle questioni che attengono alle determinazioni delle singole scuole».
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