
Già ieri Scajola alla Camera, durante il question time dedicato alla Rai, ha ribadito la piena legittimità del suo intervento: «Secondo l’articolo 39 del contratto di servizio, il ministero per lo Sviluppo economico cura la corretta attuazione del contratto stesso con facoltà di disporre verifiche, ispezioni o richiedere in qualsiasi momento alla Rai informazioni, dati e documenti. Si tratta di un potere specifico e ben definito che costituisce espressione delle peculiari responsabilità che l’ordinamento attribuisce al governo».
Scajola ha risposto a chi lo ha accusato di aver violato poteri altrui convocando i vertici Rai: «Le funzioni del ministero non confliggono con quelle della commissione di Vigilanza e dell’Autorità per le telecomunicazioni ma si coordinano con essere nel perseguire l’obiettivo comune di garantire il puntuale rispetto da parte della concessionaria degli obblighi connessi al servizio pubblico ».
Secca la replica anche a chi gli ha contestato di aver compiuto un gesto senza precedenti: «Se queste peculiarità siano state in precedenza utilizzate o meno è un problema di altri». Ovvero di chi ha governato e non ha voluto sfruttare quel potere.
Immediato il commento di Paolo Gentiloni, Pd, ex ministro delle Comunicazioni: «La posizione del ministro Scajola conferma i nostri motivi di allarme. La convocazione dei vertici Rai per chiedere un loro intervento su "Annozero" non ha precedenti ed è una grave invasione di campo su competenze che sono del Parlamento e dell'Agcom». Ancora Gentiloni: «Un intervento su un singolo programma televisivo non ha alcuna giustificazione nell'articolo 39 del contratto di servizio, in vigore da 15 anni e mai utilizzato da nessun ministro per giustificare interventi censori. In materia di pluralismo il governo è parte in causa e non è certo un arbitro imparziale».
Domani, alle 10.30, si riunirà il Consiglio di amministrazione che affronterà il «caso Minzolini», ovvero le polemiche sul commento che il direttore del Tg1 ha dedicato in diretta sabato sera alla manifestazione indetta dalla Federazione nazionale della stampa sulla libertà di informazione. Il presidente Garimberti insisterà sulla sua linea: quell’intervento era «irrituale» e chiederà un dibattito. Ma il centrodestra in consiglio ha già fatto sapere, con Antonio Verro, che ritiene quel minuto e mezzo di editoriale perfettamente legittimo.
Augusto Minzolini verrà comunque ascoltato la prossima settimana in Commissione di vigilanza secondo il calendario deciso ieri dall’ufficio di presidenza per tutti i direttori Rai. Secondo il presidente Sergio Zavoli gli incontri serviranno a «raccogliere opinioni, esperienze e proposte utili a fornire riflessioni di cui valersi in un documento d’indirizzo per l’azienda».
Zavoli ha illustrato un programma di seminari dedicati ai diversi problemi del settore televisivo, in particolare ai temi dell’informazione, del pluralismo, della responsabilità per «conferire ai lavori della commissione la piena centralità del Parlamento».
Fonte: Corriere.it
---
Se hai trovato interessante l'articolo iscriviti ai feed via mail per rimanere sempre aggiornato sui nuovi contenuti del blog

0 commenti to " Il vertice Rai da Scajola. «Indagine» su Annozero "