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Curva Italia, il lodo spacca il web

Stadio Italia si infiamma poco prima delle sette di sera, e le pacate reazioni degli ultras pro e contro Silvio corrono via web e via etere. I toni di gran parte dei componenti di entrambe le tifoserie danno molti argomenti ai nostalgici delle vecchie tribune politiche di Jader Jacobelli.Volano gli insulti. Sul blog di Beppe Grillo, ad esempio, si sprecano le contumelie contro Berlusconi, ma anche contro Bossi, reo di aver incitato il suo popolo alla guerra.


I due, premier e leader leghista, sono accomunati nel crucifige. Ma lo stadio riserva anche qualche sorpresa. Il popolo leghista, infatti, non sembra scaldarsi più di tanto. Alle 19,08 parte il notiziario di Radio Padania: la bocciatura del lodo Alfano è la prima notizia, ma scivola via in pochi secondi, poi si passa a problemi più concreti: il campo nomadi, il burqa, la battaglia di Lepanto. Dopo il gr, il conduttore apre i microfoni al pubblico e c’è qualcuno, certo, che non ha gradito. Pietro da Sondrio, ad esempio, annuncia: «Se fermano il federalismo, il Barbarossa lo faremo davvero». Max, sempre per restare in tema stadio, analizza così il futuro: «Far processare Berlusconi dalla Gandus è come far processare Totti dalla curva della Lazio» e un altro ipotizza: «Se fosse capitato alla sinistra quello che è capitato oggi a Berlusconi, avremmo già i quartieri in fiamme».

Però i timori leghisti sembrano legati, appunto, al federalismo: non a Berlusconi. Che non pare così amato. Uno chiama e di fatto smentisce il capo, che non è Alberto da Giussano ma Umberto da Cassano: «Berlusconi è il compare di Erdogan, il popolo padano non andrà mai in piazza per difenderlo». Un altro ironizza: «Berlusconi non ha la Corte ma ha i cortigiani». E un altro ancora va giù pesante davvero: «Ma la Lega che cosa ha portato a casa in questi anni? Niente! Malpensa è finita com’è finita, mentre Catania la rifacciamo nuova con i nostri soldi per fare un favore al suo amico Scapagnini. Io preferivo il Bossi che tuonava contro il mafioso di Arcore».

Dibattito aperto, quindi su Radio Padania. E con posizioni tutt’altro che allineate. Allineati sono invece, dall’altra parte, gli anti-berluscones. Quelli del blog di Grillo, appunto. E quelli del blog di «voglioscendere» di Corrias, Gomez e Travaglio. «Dio esiste, questa è una prova», scrive Valentina. «Allora è vero! La legge è uguale per tutti!!!!» (Luxia). «Per un nuovo miracolo italiano, Berlusconi con la zappa in mano!!!» (Infinity). «I maiali non sono più gli animali più uguali degli altri» (Malpelo).

Dario 71 urla il suo «GOOOOOOOOOOOOODDDDDDDDDDDDOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!». Poi ironizza sul tg di Minzolini: «Possibile titolo: Lodo Alfano, Berlusconi assolto». «Per una volta», osserva A.E.R., che evidentemente è sì un tifoso, ma da tribuna e non curva, «a noi lo champagne, a loro il Maalox». I commenti sono centinaia e hanno un tono da 25 aprile, ma non mancano i cauti e perfino i disillusi: «Stavamo dentro una palude melmosa, la Consulta ci ha dato una cannuccia per respirare»; «Mi dispiace deludervi ma la situazione non è che cambi molto»; «Il dramma è che se si andasse alle elezioni vincerebbe ancora»; «Tanto continuerà a governare come se niente fosse».

I tifosi dell’altra curva, quelli mogi per l’orribile settimana, li troviamo sul sito de Il Giornale, in assenza di reazioni sul sito del Pdl. Non tutti hanno la bandiera ripiegata, anzi. Propositi combattivi: «Ogni liberale ha il DOVERE di agire subito contro l’ennesimo tentativo di golpe da parte di De Benedetti, Santoro e il resto dei commedianti tragicomici che vogliono affondare l’Italia», scrive Pier Giovanni Serafini da Firenze, per il quale «la sentenza vergognosa... dimostra come il virus comunista sia radicato». Oldpeterjazz chiama alle armi: «Finora siamo stati anche troppo tranquilli nelle nostre case: è arrivato il momento di andare a manifestare (in milioni) a Roma e dimostrare senza mezzi termini che siamo pronti a TUTTO. Forza Silvio, non ti scoraggiare, risolveremo anche questa porcata». «È una vergogna», dice kaka1968, «verrebbe voglia di lasciare l’Italia al contadino molisano e al curato Franceschini da Ferrara». «Caro Silvio, sei tutti noi. La battaglia finale è iniziata», dichiara solenne winston1968. Questa è l’Italia di oggi: uno stadio, con i suoi ultras. E purtroppo tanti politici non fanno come quei capitani che vanno sotto la curva a invitare alla calma

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