ROMA - Un nuovo grave episodio di omofobia violenta scuote la Capitale. Nella notte tra martedì e mercoledì ignoti hanno lanciato quelle che sembravano due bombe carta tra la folla riunita all'aperto nella «gay street» romana alle spalle del Colosseo
Momenti di panico e molta paura, ma fortunatamente il bilancio è di un solo ferito lieve. Gli ordigni erano diretti contro un locale frequentato da omosessuali, il «Triclinium», all'incrocio tra via di San Giovanni in Laterano e via Ostilia.
Già in passato nella «gay street» si erano verificate altre aggressioni. L'attentato intimidatorio, poi, arriva al culmine di due settimane di tensione iniziate con l'aggressione di due gay all'Eur - uno colpito alla testa con una bottiglia, l'altro accoltellato - presi di mira perchè si baciavano in pubblico alle 4 del mattino.
Polizia e carabinieri sono subito intervenuti sul luogo dove, intorno alla mezzanotte, sono avvenute le due esplosioni. I rudimentali ordigni - non è ancora chiaro se si trattasse di bombe carta o di grossi petardi - sono stati lanciati da giovani a bordo di motorini contro uno dei locali frequentati da parte della comunità gay romana. Gli attentatori sono poi fuggiti. Il bar non ha subito alcun danno. Il ferito è una persona colpita all'orecchio dalla scheggia di una fioriera.
La folla nella Gay Street subito dopo l'attentato (foto Proto)
La folla nella Gay Street subito dopo l'attentato (foto Proto)
Testimoni accusano due giovani dalle «teste rasate», arrivati con uno scooter da via Ostilia. Dopo il lancio di quelle che sono state scambiate per bombe carta, c'è stato un inseguimento dei due attentatori fino alla stazione del metrò Colosseo, dove i naziskin avrebbero «tirato fuori un coltello». «Ormai è un attacco organizzato», dice Vanni Piccolo, fondatore del circolo Mario Mieli, che a mezzanotte era all’incrocio: «La situazione è estremamente grave, si sta superando ogni limite». Accanto a lui Alessio che racconta: «Stavamo mangiando una pizza, abbiamo sentito un botto terribile, e visto una fiammata».
Anche Fabrizio Marrazzo, il presidente dell’Arcigay, si trovava sul posto: «Si è scatenato il panico - racconta - Ci sono stati due lanci successivi a poca distanza l’uno dall’altro». E passa all’attacco annunciando per questa sera alle 22 una fiaccolata «alla quale parteciperanno tutti, dovranno venire anche il sindaco (ma Gianni Alemanno è a Lourdes, ndr.) e Nicola Zingaretti: non ci faremo intimidire».
Il deputato del Pd Paola Concia sul lugo dell'attentato (Proto)
Il deputato del Pd Paola Concia sul lugo dell'attentato (Proto)
«L’atto di ieri sera - afferma Franco Grillini, presidente di Gaynet - si configura addirittura come un gesto terroristico contro la comunità lesbica e gay romana nel luogo della sua visibilità. Si vuole ricacciare le persone omosessuali indietro di trent’anni». Le bombe carta di ieri sera arrivano, infatti, dopo una lunga serie di episodi di violenza: dopo i gay assaliti al villaggio dell’Eur con l’arresto dell’aggressore «Svastichella» e dopo l’aggressione al cantante «Rez» a San Giovanni. E anche l’associazione gay di destra «New out», che non aderirà alla fiaccolata di stasera, annuncia una manifestazione per la prossima settimana davanti a Palazzo Chigi.
Fonte: Corriere.it
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Momenti di panico e molta paura, ma fortunatamente il bilancio è di un solo ferito lieve. Gli ordigni erano diretti contro un locale frequentato da omosessuali, il «Triclinium», all'incrocio tra via di San Giovanni in Laterano e via Ostilia.
Già in passato nella «gay street» si erano verificate altre aggressioni. L'attentato intimidatorio, poi, arriva al culmine di due settimane di tensione iniziate con l'aggressione di due gay all'Eur - uno colpito alla testa con una bottiglia, l'altro accoltellato - presi di mira perchè si baciavano in pubblico alle 4 del mattino.
Polizia e carabinieri sono subito intervenuti sul luogo dove, intorno alla mezzanotte, sono avvenute le due esplosioni. I rudimentali ordigni - non è ancora chiaro se si trattasse di bombe carta o di grossi petardi - sono stati lanciati da giovani a bordo di motorini contro uno dei locali frequentati da parte della comunità gay romana. Gli attentatori sono poi fuggiti. Il bar non ha subito alcun danno. Il ferito è una persona colpita all'orecchio dalla scheggia di una fioriera.
La folla nella Gay Street subito dopo l'attentato (foto Proto)
La folla nella Gay Street subito dopo l'attentato (foto Proto)
Testimoni accusano due giovani dalle «teste rasate», arrivati con uno scooter da via Ostilia. Dopo il lancio di quelle che sono state scambiate per bombe carta, c'è stato un inseguimento dei due attentatori fino alla stazione del metrò Colosseo, dove i naziskin avrebbero «tirato fuori un coltello». «Ormai è un attacco organizzato», dice Vanni Piccolo, fondatore del circolo Mario Mieli, che a mezzanotte era all’incrocio: «La situazione è estremamente grave, si sta superando ogni limite». Accanto a lui Alessio che racconta: «Stavamo mangiando una pizza, abbiamo sentito un botto terribile, e visto una fiammata».
Anche Fabrizio Marrazzo, il presidente dell’Arcigay, si trovava sul posto: «Si è scatenato il panico - racconta - Ci sono stati due lanci successivi a poca distanza l’uno dall’altro». E passa all’attacco annunciando per questa sera alle 22 una fiaccolata «alla quale parteciperanno tutti, dovranno venire anche il sindaco (ma Gianni Alemanno è a Lourdes, ndr.) e Nicola Zingaretti: non ci faremo intimidire».
Il deputato del Pd Paola Concia sul lugo dell'attentato (Proto)
Il deputato del Pd Paola Concia sul lugo dell'attentato (Proto)
«L’atto di ieri sera - afferma Franco Grillini, presidente di Gaynet - si configura addirittura come un gesto terroristico contro la comunità lesbica e gay romana nel luogo della sua visibilità. Si vuole ricacciare le persone omosessuali indietro di trent’anni». Le bombe carta di ieri sera arrivano, infatti, dopo una lunga serie di episodi di violenza: dopo i gay assaliti al villaggio dell’Eur con l’arresto dell’aggressore «Svastichella» e dopo l’aggressione al cantante «Rez» a San Giovanni. E anche l’associazione gay di destra «New out», che non aderirà alla fiaccolata di stasera, annuncia una manifestazione per la prossima settimana davanti a Palazzo Chigi.
Fonte: Corriere.it
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