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La manifestazione ci fa del male nei confronti degli altri paesi: questa anti italianità credo faccia davvero male al paese». Dunque la stampa e la tv sono liberissimi, secondo il premier che a riprova ha esibito indifferenza sull'istruttoria Santoro. «Non me ne sono interessato e non me ne interesso perchè sarebbe facile cadere in qualche tranello». Il premier però non ha mancato di ricordare il suo editto bulgaro di qualche anno fa di Rai durante una sua visita in Bulgaria, quando disse che «i vari Santoro e Biagi possono stare in tv finchè non se ne fa un uso criminogeno, finchè non si commettono reati come la diffamazione...».
Il che - anche senza le precisazioni del premier - è già previsto dalla legge, visto che il reato di diffamazione è pres-esistente all'ascesa del Cav. Che si è concesso una battuta, che malcela il livore: «Lunga vita alla Dandini e a Santoro che non fanno altro che portare voti al centrodestra...».
Al di là delle dichiarazioni di Berlusconi, il caso Annozero resta sul tavolo. Oggi è convocata la commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai, fissata alle 14,30 a palazzo San Macuto, su richiesta del presidente Sergio Zavoli dovrebbe essere presente anche Paolo Romani, sottosegretario alle comunicazioni. L'audizione serve a fare chiarezza sulle polemiche seguite alla prima puntata di Aannozero e per verificare quali modifiche il governo ha intenzione di apportare al cosiddetto «contratto di servizio» che stabilisce le finalità della Rai come servizio pubblico. Ieri Romani ha avuto un primo incontro con Zavoli ed ha ribadito che il governo è deciso a non rinunciare all'idea di «aprire una istruttoria su Annozero». L'8 ottobre ci sarà un incontro tra Claudio Scajola, ministro per lo sviluppo economico, il sottosegretario Paolo Romani, Mauro Masi e Paolo Garimberti, direttore e presidente della Rai. «Nell'incontro acquisiremo ai massimi livelli informazioni su annozero ed eventuali altri programmi rispetto alla verifica che intendiamo fare sull'adeguato rispetto del contratto di servizio in materia di libertà, obiettività e pluralismo», ha detto Romani. Garimberti getta acqua sul fuoro: «La convocazione del governo è diventata un colloquio ... naturalmente andremo e sentiremo le motivazioni del governo. ma intanto si è sdrammatizzata la situazione di confronto duro tra il governo e i vertici della Rai. Se la politica ingerisse meno e ci lasciasse lavorare in pace, ci farebbe un grande favore. d'altra parte certi conduttori dovrebbero avere più senso di responsabilità e ricordare che il microfono non appartiene a loro, ma è di proprietà dell'editore e dei cittadini che pagano il canone. bisogna calmare le acque da tutte e due le parti».
Secondo Romani il governo potrebbe addirittura chiedere all'Agcom (l'authority per le garanzie nelle comunicazioni) di intervenire con una sanzione nei confronti della rai che può arrivare addirittura al 3% del fatturato dell'azienda. Nel mirino anche Parla con me, la trasmissione condotta da Serena Dandini: un programma del quale il sottosegretario non sembra aver capito la natura satirica. «Mi risulta che la Dandini mandi in onda tre minuti di recita dai bagni ricostruiti di palazzo Grazioli (la residenza del premier), con ragazze non meglio identificate. L'ho appreso dai giornali. vorrei capire cosa c'entri tutto questo con il servizio pubblico».
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