Al di là delle motivazioni tecniche più o meno vere le modalità della rottura del contratto tra Sky e Rai sono chiaramente politiche, dettate dalle palesi interferenze del governo che aveva più volte ribadito il suo giudizio negativo sull’alleanza tra Sky e Rai. Quello che è accaduto non è altro che una delle tante manifestazioni patologiche del conflitto di interessi. Non si può non far finta di non vedere e non capire. E per queste ragioni insieme al senatore Vincenzo Vita Articolo21 ha deciso di presentare una specifica interrogazione. Ad aggravare ulteriormente la situazione è la voce che acquista sempre più fondamento secondo cui l’imprenditore Tarak Ben Ammar, vecchissimo amico e sodale di Berlusconi medesimo, starebbe per concludere l’acquisto de “la7”.
Se così fosse, al di là di ogni interpretazione formalistica saremmo di fronte ad una piattaforma unica con tutto quello che ne consegue sul piano industriale, editoriale e relativo al passaggio al digitale. Saremmo pertanto non più al polo Raiset ma ad un polo Rai Set-te… Nei giorni scorsi il presidente Napolitano, in modo molto autorevole ha richiamato i valori del pluralismo editoriale e informativo; quello che sta accadendo in questi giorni e in queste ore è un’operazione che va proprio nella direzione opposta. (di seguito il testo dell’interrogazione).
Interrogazione sull’impresa comune Tivù s.r.l. e sul contratto tra Sky e RAI
Premesso che:
- RAI e RTI hanno annunciato il lancio della nuova piattaforma TivùSat che trasmetterà i propri programmi dal 31 luglio 2009.
- a partire dalla stessa data saranno disponibili nei negozi i decoder e le smart card per accedere alla nuova piattaforma satellitare;
- l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni sta valutando la legittimità della costituzione della impresa comune ai sensi dell’art. 43 del d.lgs. n. 177/2005;
- risulta che la RAI non abbia rinnovato il proprio contratto con Sky per la trasmissione dei propri canali sulla piattaforma satellitare Sky, con ciò rinunciando agli introiti derivanti dal contratto con Sky;
- il Contratto di servizio della RAI, all’art. 26 prevede che la Rai rispetti l’obbligo di neutralità tecnologica attraverso la “la cessione gratuita, e senza costi aggiuntivi per l’utente, della propria programmazione di servizio pubblico sulle diverse piattaforme distributive”
- l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha il compito di vigilare sulla corretta applicazione della RAI del Contratto di servizio
Tutto ciò premesso:
1. Quali sono i costi fino ad ora sostenuti per la realizzazione dell’impresa comune TivùSat, e quali sarebbero i costi di un eventuale ripristino della situazione precedente alla notifica in caso di divieto alla costituzione della impresa comune da parte dell’Autorità?
2. Come si intende ovviare ad un eventuale divieto di procedere all’impresa comune da parte dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, con conseguente nullità degli atti e relativa sanzione?
3. Qual è il ruolo della RAI nella gestione della piattaforma TivùSat e nell’attività di codifica del segnale?
4. Chi tra RAI e RTI gestirà il servizio di accesso condizionato?
5. Come sono regolati i rapporti tra RAI e RTI nella nuova piattaforma TivùSat relativamente alla conoscibilità dei dati sensibili delle due aziende?
6. Può RTI accedere a dati di natura strategica della RAI come gli abbonati e la struttura di rete e degli impianti, e viceversa?
7. Per accedere alla piattaforma TivùSat sarà necessario l’acquisto da parte degli utenti di un decoder ad hoc e l’installazione di una nuova parabola: il decoder sarà interoperabile con il decoder della piattaforma satellitare Sky?
8. Non sarebbe opportuno avviare la costruzione di un decoder unico per garantire una reale concorrenza ed interoperabilità tra le due piattaforme?
9. Si è valutato l’impatto ambientale delle nuove parabole che sarà necessario installare per accedere all’offerta TivùSat?
10. Come ritiene la RAI di ottemperare a quanto indicato all’art. 26 del Contratto di servizio alla luce delle contrattazioni in corso con Sky sulla trasmissione dei canali RAI sulla piattaforma Sky?
11. Come valuta la RAI le affermazioni dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni contenute nell’ultima Relazione annuale al Parlamento sull’obbligo di must offer in capo alla RAI (pag. 197 della Relazione)?
12. A seguito del mancato rinnovo del contratto con Sky, RAI registrerà ingenti perdite derivanti dalla mancata sottoscrizione del contratto con Sky: come pensa la RAI di recuperare tali perdite?
Se così fosse, al di là di ogni interpretazione formalistica saremmo di fronte ad una piattaforma unica con tutto quello che ne consegue sul piano industriale, editoriale e relativo al passaggio al digitale. Saremmo pertanto non più al polo Raiset ma ad un polo Rai Set-te… Nei giorni scorsi il presidente Napolitano, in modo molto autorevole ha richiamato i valori del pluralismo editoriale e informativo; quello che sta accadendo in questi giorni e in queste ore è un’operazione che va proprio nella direzione opposta. (di seguito il testo dell’interrogazione).
Interrogazione sull’impresa comune Tivù s.r.l. e sul contratto tra Sky e RAI
Premesso che:
- RAI e RTI hanno annunciato il lancio della nuova piattaforma TivùSat che trasmetterà i propri programmi dal 31 luglio 2009.
- a partire dalla stessa data saranno disponibili nei negozi i decoder e le smart card per accedere alla nuova piattaforma satellitare;
- l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni sta valutando la legittimità della costituzione della impresa comune ai sensi dell’art. 43 del d.lgs. n. 177/2005;
- risulta che la RAI non abbia rinnovato il proprio contratto con Sky per la trasmissione dei propri canali sulla piattaforma satellitare Sky, con ciò rinunciando agli introiti derivanti dal contratto con Sky;
- il Contratto di servizio della RAI, all’art. 26 prevede che la Rai rispetti l’obbligo di neutralità tecnologica attraverso la “la cessione gratuita, e senza costi aggiuntivi per l’utente, della propria programmazione di servizio pubblico sulle diverse piattaforme distributive”
- l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha il compito di vigilare sulla corretta applicazione della RAI del Contratto di servizio
Tutto ciò premesso:
1. Quali sono i costi fino ad ora sostenuti per la realizzazione dell’impresa comune TivùSat, e quali sarebbero i costi di un eventuale ripristino della situazione precedente alla notifica in caso di divieto alla costituzione della impresa comune da parte dell’Autorità?
2. Come si intende ovviare ad un eventuale divieto di procedere all’impresa comune da parte dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, con conseguente nullità degli atti e relativa sanzione?
3. Qual è il ruolo della RAI nella gestione della piattaforma TivùSat e nell’attività di codifica del segnale?
4. Chi tra RAI e RTI gestirà il servizio di accesso condizionato?
5. Come sono regolati i rapporti tra RAI e RTI nella nuova piattaforma TivùSat relativamente alla conoscibilità dei dati sensibili delle due aziende?
6. Può RTI accedere a dati di natura strategica della RAI come gli abbonati e la struttura di rete e degli impianti, e viceversa?
7. Per accedere alla piattaforma TivùSat sarà necessario l’acquisto da parte degli utenti di un decoder ad hoc e l’installazione di una nuova parabola: il decoder sarà interoperabile con il decoder della piattaforma satellitare Sky?
8. Non sarebbe opportuno avviare la costruzione di un decoder unico per garantire una reale concorrenza ed interoperabilità tra le due piattaforme?
9. Si è valutato l’impatto ambientale delle nuove parabole che sarà necessario installare per accedere all’offerta TivùSat?
10. Come ritiene la RAI di ottemperare a quanto indicato all’art. 26 del Contratto di servizio alla luce delle contrattazioni in corso con Sky sulla trasmissione dei canali RAI sulla piattaforma Sky?
11. Come valuta la RAI le affermazioni dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni contenute nell’ultima Relazione annuale al Parlamento sull’obbligo di must offer in capo alla RAI (pag. 197 della Relazione)?
12. A seguito del mancato rinnovo del contratto con Sky, RAI registrerà ingenti perdite derivanti dalla mancata sottoscrizione del contratto con Sky: come pensa la RAI di recuperare tali perdite?
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