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VIAREGGIO, IL PROCURATORE ACCUSA: "Un disastro non per caso"

Solo una riflessione, poi lascio spazio all'articolo. In una finanziaria dove si spostano fondi da un capitolo di spesa all'altra. senza dare vero impulso a nessun settore. In una finanziaria dove la spesa per investimenti è decisamente ridotta rispetto al passato (la crisi c'è è vero, ma aumetare gli investimenti potrebbe un modo, anzi, per affrontarla) è davvero così strano che certi incidenti succedono? i dirigenti delle ferrovie, dicono che le ferrovie italiane sono le più sicure. I sindacati accusano che la'ssetto strutturale e tecnologico è arretrato. Di certo se ci sono responsabili i media al libro paga di qualche potente tenderanno a spostare l'attenzione su altre parti. Se ciò avverrà, così come per il terremoto d'abruzzo, L'Altra Notizia non si allineerà alla massa.


LUCCA - Disastro ferroviario, omicidio colposo plurimo, incendio colposo. Sono le ipotesi dalle quali prende le mosse l'inchiesta aperta dalla procura di Lucca sull'incidente che ieri notte ha provocato una strage a Viareggio. "I dati parlano da soli: è stato veramente un disastro", dichiara il procuratore Aldo Cicala, che coordina le indagini con il sostituto Giuseppe Amodeo. Anche il ministro delle infrastrutture Altero Matteoli ha nominato una commissione di inchiesta.

Al momento il fascicolo penale è a carico di ignoti. La
procura di Lucca ha di fronte a sé un compito arduo: fare giustizia per le vittime del disastro cercando le responsabilità in un intrico di competenze in materia di manutenzione e di normative complesse e in rapida evoluzione sul trasporto di merci pericolose.
Il procuratore generale Beniamino Deidda, uno dei magistrati più esperti in Italia in materia di sicurezza sul lavoro, è tuttavia molto chiaro: "Questo incidente non è frutto del caso ma di precise azioni od omissioni che saranno attentamente vagliate". "Tutto ciò che circola sulla rete ferroviaria italiana - precisa il magistrato - deve essere a norma, e Trenitalia ne è responsabile".

Dunque, se è vero che la causa prima del disastro va probabilmente attribuita alla rottura di un'asse che avrebbe determinato il cedimento del carrello di uno dei carri, e se è vero che 13 delle 14 cisterne che componevano il convoglio appartengono a società straniere, resta da chiarire chi dovesse verificare lo stato di usura del materiale rotabile e se i controlli siano stati adeguati. Le Ferrovie fanno sapere che il convoglio "era stato controllato dai tecnici della verifica alla partenza da Trecate" (Novara), dove ha sede la raffineria Sarpom, e che non era stata evidenziata "alcuna anomalia". Alla luce di quanto poi è accaduto, un esperto come il professor Carlo Vaghi, dell'Università Bocconi, ritiene però molto probabile che i controlli in qualche passaggio non siano stati fatti a dovere, e sottolinea che essi competevano a più soggetti: Trenitalia, "di cui suppongo sia il locomotore", Gatx, la società americana proprietaria del carro cisterna deragliato, e la Sarpom, che peraltro dichiara di aver delegato i controlli a Fs Logistica, società del gruppo Trenitalia coinvolta, secondo le accuse, nella tragica morte dei cinque operai uccisi in una cisterna dalle esalazioni di acido solfidrico il 3 marzo 2008 a Molfetta.

E mentre Trenitalia dichiara nel suo sito che le ferrovie italiane sono le più sicure d'Europa, i sindacati mettono sotto accusa l'inadeguatezza dei controlli e degli investimenti in manutenzione, ricordando lo stillicidio di incidenti: cinque in Toscana nel solo mese di giugno - sottolineano i macchinisti dell'Orsa - fra i quali il deragliamento il 22 giugno a Vaiano di una cisterna contenente acido fluoridrico: se si fosse spezzata sarebbe stato un disastro

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