Nell'idillio del G8 succede anche questo allungando la vista sul mediterraneo...
Oltre ventimila lavoratori dell'industria e dei servizi a rete della Sardegna, secondo le stime dei sindacati (15 mila per la questura), hanno manifestato a Cagliari in adesione allo sciopero di otto ore proclamato da Cgil, Cisl e Uil contro quello che, i confederali, definiscono "lo smantellamento di tutto l'apparato produttivo dell'isola".
Il corteo, partito poco dopo le 10 dalla centrale piazza Garibaldi, si è diretto sotto il palazzo del Consiglio regionale, con in testa i lavoratori del polo petrolchimico di Porto Torres. Accompagnati dallo slogan "Sardegna, dalla crisi alle opportunita': lavoro, sicurezza, sviluppo", i lavoratori rivendicano una nuova politica industriale per l'isola con l'apertura immediata di un tavolo, a Palazzo Chigi, per trattare l'"emergenza Sardegna".
"Lo sciopero di oggi e' un anticipo di una mobilitazione piu' grande", ha detto il segretario generale della Cisl sarda, Mario Medde, "perche' i prossimi appuntamenti, che saranno decisi a breve, in assenza di risposte, riguarderanno la convocazione di un congresso del popolo sardo e uno sciopero generale di tutte le categorie produttive della Sardegna". In particolare, le organizzazioni sindacali puntano ad un incontro di tutte le rappresentanze regionali, degli enti locali e parti sociali per discutere sul rilancio del lavoro e dell'occupazione nell'isola. L'obiettivo, infatti, per i confederali e' arrivare ad un patto istituzionale sul lavoro e le imprese. "Una cosi' ampia partecipazione allo sciopero e' un segnale fortissimo che non ha bisogno di essere commentato", ha dichiarato il segretario generale della Uil sarda, Francesca Ticca, "e rappresenta il disagio della Sardegna che,impreparata di fronte alla crisi globalizzata, non ha saputo creare ammortizzatori sociali e processi di riqualificazione
per il rilancio". Per il segretario generale della Cgil sarda, Enzo Costa, si tratta di "una grande mobilitazione di persone
che, da tutta la Sardegna, si sono ritrovate a Cagliari per manifestare dissenso e malcontento per una situazione che sta
diventando dirompente". Il corteo si concludera' in piazza del Carmine con gli interventi dei leader sindacali regionali.
Oltre ventimila lavoratori dell'industria e dei servizi a rete della Sardegna, secondo le stime dei sindacati (15 mila per la questura), hanno manifestato a Cagliari in adesione allo sciopero di otto ore proclamato da Cgil, Cisl e Uil contro quello che, i confederali, definiscono "lo smantellamento di tutto l'apparato produttivo dell'isola".
Il corteo, partito poco dopo le 10 dalla centrale piazza Garibaldi, si è diretto sotto il palazzo del Consiglio regionale, con in testa i lavoratori del polo petrolchimico di Porto Torres. Accompagnati dallo slogan "Sardegna, dalla crisi alle opportunita': lavoro, sicurezza, sviluppo", i lavoratori rivendicano una nuova politica industriale per l'isola con l'apertura immediata di un tavolo, a Palazzo Chigi, per trattare l'"emergenza Sardegna".
"Lo sciopero di oggi e' un anticipo di una mobilitazione piu' grande", ha detto il segretario generale della Cisl sarda, Mario Medde, "perche' i prossimi appuntamenti, che saranno decisi a breve, in assenza di risposte, riguarderanno la convocazione di un congresso del popolo sardo e uno sciopero generale di tutte le categorie produttive della Sardegna". In particolare, le organizzazioni sindacali puntano ad un incontro di tutte le rappresentanze regionali, degli enti locali e parti sociali per discutere sul rilancio del lavoro e dell'occupazione nell'isola. L'obiettivo, infatti, per i confederali e' arrivare ad un patto istituzionale sul lavoro e le imprese. "Una cosi' ampia partecipazione allo sciopero e' un segnale fortissimo che non ha bisogno di essere commentato", ha dichiarato il segretario generale della Uil sarda, Francesca Ticca, "e rappresenta il disagio della Sardegna che,impreparata di fronte alla crisi globalizzata, non ha saputo creare ammortizzatori sociali e processi di riqualificazione
per il rilancio". Per il segretario generale della Cgil sarda, Enzo Costa, si tratta di "una grande mobilitazione di persone
che, da tutta la Sardegna, si sono ritrovate a Cagliari per manifestare dissenso e malcontento per una situazione che sta
diventando dirompente". Il corteo si concludera' in piazza del Carmine con gli interventi dei leader sindacali regionali.
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